Napoli - Samp 0-2 nel 1997 - 1998: ultima vittoria al San Paolo

Un 2-0 senza discussione quello della stagione 1997-1998, che coincide con l’ultima vittoria blucerchiata in seria A sul Napoli al San Paolo. Con un goal per tempo i blucerchiati regolano la pratica, per altro non troppo difficile, visto che si tratta della trentesima giornata di campionato con il Napoli praticamente già retrocesso in serie B all’ultimo posto in classifica. La rete del primo tempo è per la verità un autogol di Crasson al minuto 33, mentre quasi allo scadere della seconda frazione, il francese Pierre Laigle fissa il punteggio sul 2 a 0.
Ho scelto questa partita, anche se non ha regalato troppe emozioni, per una serie di coincidenze: innanzitutto è l’anno del ritorno sulla panchina blucerchiata di Vujadin Boskov, il mister dello scudetto che rileva a campionato in corso l’argentino Menotti. Inoltre si tratta della prima stagione senza Roberto Mancini; l’ex capitano blucerchiato si è infatti trasferito in estate alla Lazio e, a supportare Vincenzo Montella in attacco sono stati ingaggiati Jurgen Klinsmann e il “cobra” Sandro Tovalieri. Dopo il flop del tedesco, si è deciso a gennaio di puntare su Beppe Signori, ma anch’egli non fu un investimento azzeccato, visti i problemi fisici che ne condizionano il rendimento.
Nella partita con il Napoli infatti, giocò davanti il solo Montella, con Veron a supporto e la linea di centrocampo formata da Vergassola, Laigle e Boghossian. Quest’ultimo arriva alla Samp proprio dalla società partenopea, dove segnò il goal ai blucerchiati l’anno precedente nel pareggio per 1 a 1 sempre al San Paolo e dimostrò, nell’unica stagione disputata qui a Genova, prima del trasferimento a Parma, di essere un giocatore completo, abilissimo sulle palle inattive (proprio il suo goal di testa su calcio d’angolo di Mihajlovic regalò il pareggio momentaneo nella gara di andata, finita poi con un 6 a 3, con 3 reti di Montella, e una rete a testa per appunto Boghossian, Klinsmann e Laigle).
Inoltre vi è la presenza al centro dell’attacco partenopeo di Claudio Bellucci, attuale giocatore blucerchiato che affrontò già da ex quel match, avendo militato nelle fila della Samp alla giovanissima età di diciotto anni (ricordiamo la sua doppietta, purtroppo inutile, contro l’Arsenal in Coppa delle Coppe). Il match ha poco da dire in termini di spettacolo; al San Paolo sono presenti soltanto 28.000 tifosi partenopei, dato che rispecchia esattamente il periodo buio che attraversava il Napoli. Sappiamo tutti che domenica prossima non sarà così; il Napoli non ha ancora perso durante la gestione Mazzarri, e ha raggiunto il quarto posto in classifica.
Inoltre sarà anche la prossima la cosiddetta partita degli ex; oltre al tecnico di San Vincenzo contiamo Quagliarella, Maggio e Campagnaro nelle fila partenopee, mentre Daniele Mannini in quelle blucerchiate. Ci sono tutti i presupposti per assistere ad una partita avvincente, considerando anche la voglia della Sampdoria di tornare a vincere (vittoria che manca dal 2 a 1 casalingo sul Chievo) e soprattutto di spezzare la tradizione negativa del San Paolo, dove non si vince appunto dal 1998 e dove ha perso per 2 a 0 gli ultimi due match disputati (nell’ultimo andò a segno proprio Mannini).
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