ESCLUSIVA SN - 1946, Lazzara: "Bordon fu un po' il segno di quella che stava diventando una grande Samp"

25.03.2015 19:46 di  Alberto Boffano  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA SN - 1946, Lazzara: "Bordon fu un po' il segno di quella che stava diventando una grande Samp"
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La storia blucerchiata raccontata attraverso gli aneddoti, gli episodi, e i ricordi di chi l’ha vissuta: la nuova puntata della rubrica “1946" di Sampdorianews.net dedicata ai 68 anni della Sampdoria, ospita come narratore per l’album dei ricordi blucerchiati il giornalista di Primocanale Andrea Lazzara che ci parla di uno dei più forti numeri uno del club blucerchiato:

"Oggi vi parlerò di un giocatore che, quando arrivò alla Sampdoria, avevo 13 anni. Fu un po’ un segno di quella che stava diventando una grande Sampdoria: Ivano Bordon, il portiere della prima Coppa Italia. Arrivò in blucerchiato nell’estate del 1983, con la Sampdoria che aveva appena centrato la promozione in Serie A con due portieri che si alternavano: uno era Paolo Conti e l’altro era Guido Bistazzoni. In Serie B cominciò il campionato Conti, che era stato anche in Nazionale, poi fece un clamoroso errore a Varese e allora giocò Bistazzoni che cominciò anche da titolare il campionato di Serie A. Poi però anche lui fece qualche errore di troppo, e toccò a Bordon. Dopo l’addio alla porta azzurra di Dino Zoff dopo il Mondiale vinto in Spagna nell’82, Bordon, prima vice di Zoff, venne scelto da Bearzot come erede. L’Inter era una squadra di medio livello in quel momento, e dopo tanti anni lui scelse di andare in un club come la Sampdoria. Fu un’estate importante, fu infatti anche il primo anno in cui vestì la maglia blucerchiata Pietro Vierchowod e arrivarono altri giocatori importanti.

Ivano Bordon alla Sampdoria fu molto importante per far crescere soprattutto i giovani della difesa: era un portiere non particolarmente spettacolare ma un portiere di grande linearità nei suoi interventi. In difesa c’erano tanti giovani che poi sarebbero diventati… Bè, c’erano Vierchowod, Mannini, Pellegrini, Galia. Una squadra che stava crescendo, e lui era un po’ la chioccia. Era capace di fare grandi interventi e grandi parate, qualche errore anche chiaramente. Aveva inoltre una caratteristica tecnica particolare: oggi, soprattutto i più giovani, non si ricordano di quando i portieri, in caso di retropassaggio, potevano prendere il pallone anche con le mani. Oggi una caratteristica di un buon portiere deve essere anche quella di essere bravo con i piedi, mentre all’epoca il problema non sussisteva. E una caratteristica di Ivano Bordon era quella che con le mani faceva dei rinvii sulle fasce laterali molto molto precisi, veloci.

E’ stato il portiere della prima Coppa Italia, ha vinto il primo trofeo del club blucerchiato. Ha fatto la prima vera e propria esperienza europea della Sampdoria nella stagione ‘85/’86 con le partite come contro il Larissa e il Benfica. Fece molto bene per due anni, un po’ meno bene il terzo anno quando ebbe qualche scivolone e un paio di episodi con alcuni gol presi evitabili. Fu anche molto sfortunato: ricordo ad esempio un goal su punizione con la palla che, dopo aver colpito la traversa, gli picchiò addosso entrando poi in porta. O ancora a Milano con il Milan, c’era il campo ghiacciato, lui scivolò e il pallone gli passò sopra. Poi alla fine della stagione ‘85/’86 lasciò la Samp.

Chiuse la sua carriera tra l’altro ancora in Liguria, nella Sanremese. E un altro legame con la Sampdoria è che lui poi arrivò nello staff tecnico sia della Juventus che della Nazionale (quella che vinse il Mondiale del 2006) con Marcello Lippi, altro ex blucerchiato. Fu un personaggio molto importante, anche piuttosto umile nonostante fosse comunque il secondo portiere dell’Italia Campione del Mondo di Spagna ’82. Un grande portiere, ad esempio una partita che mi viene in mente dove fece dei grandi interventi fu il primo anno a Torino con la Juventus: la Sampdoria era in un momento non facile, i bianconeri erano in vantaggio e Bordon la tenne a galla con alcuni interventi importanti. Poi i blucerchiati pareggiarono con un calcio di rigore del grande ex Liam Brady e, sotto il diluvio, segnarono il gol del 2-1 con Galia. Vinse a Torino contro la Juventus che quell’anno avrebbe rivinto il campionato e anche la Coppa delle Coppe, e da quella partita la Sampdoria cominciò una bella rincorsa che la portò ad essere, a Natale, seconda in classifica (alla fine si piazzerà a metà graduatoria).

In conclusione, penso che Bordon sia stato uno dei cinque portieri migliori che abbia mai avuto la Sampdoria".

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