La Samp vince e convince e intanto...il primo goal 2014 - 2015 porta la firma di Massimo Ferrero

Giornalista Pubblicista. Direttore e ideatore di Sampdorianews.net, fondato il 12 novembre 2008. Direttore Responsabile TMW Sampdoria. Collabora come opinionista con Primocanale, Radio Sportiva, Radio19. Collaboratore di Tuttoentella.com.
03.08.2014 12:10 di  Diego Anelli   vedi letture
La Samp vince e convince e intanto...il primo goal 2014 - 2015 porta la firma di Massimo Ferrero
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Quando avviene un cambio societario in tempi così rapidi e in rigorosa discrezione è normale restare sorpresi, provare perplessità, subire un certo disorientamento. Si è chiusa una gestione familiare durata 12 anni, nei quali la Sampdoria, è vero, ha subito una retrocessione, ma non bisogna dimenticare le due promozioni in serie A al primo tentativo, i preliminari di Champions con una qualificazione ai gironi mancata, come tutti sappiamo, nel recupero contro il Werder Brema, una finale di Coppa Italia persa ai rigori, vari piazzamenti europei, numerosi campioni ammirati, in primis Cassano, Pazzini, Quagliarella e tanti altri.

L'avvento della nuova proprietà è stato accolto tra buona parte della stampa e addetti ai lavori con scetticismo, polemiche a priori, con quasi l'automatica ricerca di motivazioni, presunte o tali, per mettere non in ottima luce uno dei rari personaggi che nel 2014 ha deciso di investire nel mondo del calcio italiano, non perdendo occasione per evidenziare, o mettere dubbi su tempistiche e cifre relative al passaggio di consegne. Invece nel mondo del giornalismo si dovrebbe far parlare i fatti e basta, tutto il resto, spesso e volentieri privo di fondamento, passa in secondo piano, oppure prendendo in prestito un'espressione usata ieri sera dal nuovo Presidente, “tutto il resto è noia”.

Nessuno, nemmeno su Sampdorianews.net, nemmeno il sottoscritto possono contare sulla sfera di cristallo, nessuno è in grado di prevedere il futuro, sapere in anticipo se la nuova proprietà sarà in grado di alzare la tanto agognata asticella, portare la Sampdoria a livelli altissimi, in questi ultimi anni soltanto sognati, oppure se saremo costretti a soffrire fino all'ultimo minuto dell'ultima giornata. Noi ci fermiamo ai fatti e i fatti finora parlano a favore di Massimo Ferrero. Al di là di una campagna di rafforzamento ancora in corso di svolgimento, ma l'operazione Bergessio rappresenta già di per sé un bel biglietto da visita, il nuovo Presidente ha convinto Sinisa Mihajlovic a restare sulla panchina blucerchiata, illustrandogli i progetti e le sue intenzioni per la Samp che verrà. E' vero, non potremo contare su Ariedo Braida, tra i massimi e storici dirigenti del calcio italiano, la cui esperienza poteva valere oro in ottica mercato. In ogni modo un Mihajlovic in “versione Ferguson” e il Ds Osti possono comunque rappresentare importanti garanzie, con il n°1 alla guida della società sempre in prima fila. Ciò non toglie ovviamente che la figura di un Dg navigato in questo business possa rivelarsi fondamentale nel medio – breve termine, sia a livello operativo, che amministrativo.

La stagione ufficiale deve ancora iniziare, non mancano tante settimane alle partite che contano davvero, dalla Coppa Italia all'esordio in campionato. Ieri la Sampdoria, contro un avversario di pari livello come l'Eintracht Francoforte, ha offerto un primo tempo molto brillante, evidenziando fin dalle prime battute nette differenze rispetto al test contro il Marsiglia di un anno fa. Non soffermiamoci sui risultati vittoriosi, andiamo oltre. Sinisa Mihajlovic, dal momento in cui è arrivato la prima volta (da allenatore) a Bogliasco, è riuscito ad entrare nella testa dei giocatori, ha trasmesso il proprio dna: qualità, classe, carica agonistica, mentalità vincente, ritmo, intensità, gioco corale, corpo, cuore, anima. Per almeno un'ora, finchè le gambe hanno retto, sembrava partita vera. La squadra ha impostato il gioco, ha dato ampio respiro alla manovra premiando le incursioni e le sovrapposizioni sugli esterni di De Silvestri e Regini, ha preso in pugno il pallino del centrocampo grazie alla classe cristallina di Soriano, alle verticalizzazioni di Palombo e al dinamismo di Krsticic.

Tanta manna per il tridente offensivo che ha avuto numerose occasioni non soltanto di trovarsi a tu per tu con il n°1 ospite e gonfiare la rete, ma di dialogare con i centrocampisti, bravi ad aggredire gli spazi e ad inserirsi con i tempi giusti, mandando in tilt la difesa statica dei tedeschi, costretta a gettare spesso al vento la tattica dell'offside. Gli attaccanti, come lo scorso campionato ci ha insegnato, sono stati anche chiamati a svolgere un importante lavoro di copertura; abbiamo trovato spesso e volentieri Gabbiadini ed Eder almeno sulla linea dei centrocampisti per dare una mano in fase di raddoppio agli esterni bassi, Okaka non si è fermato un attimo, rincorrendo ovunque gli avversari, rivelandosi fondamentale in non possesso. Senza il campione del mondo Mustafi e il nuovo acquisto Bergessio, abbiamo rivisto l'11 dell'anno scorso, la squadra gioca a memoria, partendo fin dall'inizio con Sinisa Mihajlovic e le certezze tecniche, tattiche, mentali e fisiche mostrate dal momento del suo avvento sulla panchina doriana.

Goal deliziosi, azioni corali frutto di schemi provati e riprovati in allenamento con un Soriano sontuoso, ma, pur non scendendo tra gli 11 schierati dal tecnico serbo, anche Massimo Ferrero è andato in rete, comparendo per primo nella lista dei marcatori. Tutto è avvenuto in occasione della presentazione della squadra, nella quale ha manifestato nuovamente un entusiasmo contagioso, una carica battagliera, personalità da condottiero e una buona dose di sana ironia che non guasta mai in serate simili e soprattutto in una città dove si respira aria di derby 365 giorni all'anno. Forse molti di noi non erano abituati ad un Presidente così entusiasta, carismatico, imprevedibile, moderno e originale nella comunicazione, che si definisce “uno di noi”, richiama i tifosi ad accogliere insieme un nuovo acquisto in tarda serata in aeroporto...

A mio modesto parere sotto questo punto di vista era quello che serviva in casa doriana, dove una ventata di novità, entusiasmo, carica era indispensabile. Alle parole e alle promesse dovranno seguire i fatti come in qualsiasi ambito della vita, ma il tempo delle valutazioni giungerà in futuro. Al momento ci limitiamo a commentare quanto avvenuto finora: un Uomo da battaglia, pronto ad uscire vincitore da una nuova sfida rappresenta linfa vitale per l'universo blucerchiato. L'importante è mantenere equilibrio e non avere la memoria corta nei giudizi, spesso sinonimo di sentenze attraverso una parte della stampa.

Molti addetti ai lavori che hanno storto il naso all'arrivo di Massimo Ferrero e non hanno perso occasione per porre interrogativi o non vederlo di buon occhio paragonandolo alla precedente gestione sono gli stessi soggetti che hanno criticato in precedenza la famiglia Garrone, accusandola di eccessiva parsimonia, scarsa passione, ricordandosi soltanto ora le centinaia di milioni investiti, i risultati sportivi ottenuti e le porte chiuse in faccia nel discorso stadio. Solo chi fa sbaglia e chi sbaglia in buona fede e cercando di fare il massimo possibile per il bene della Sampdoria merita soltanto rispetto e riconoscenza, senza di loro molto probabilmente non saremmo qui.

Detto questo, ora si è voltata pagina, il pubblico blucerchiato merita mille volte grazie e ora è vicino a Massimo Ferrero, tutti insieme per un presente importante e un futuro roseo sempre tinto di blucerchiato, insieme per una Sampdoria competitiva. E mentre la sogniamo, grazie Presidente per fotografarsi sotto la Gradinata Sud, pensi a Lei come fonte di ispirazione e non potrà mai sbagliare.