Il Pagellone del Campionato Blucerchiato

Giornalista Pubblicista. Direttore e ideatore di Sampdorianews.net, fondato 12 novembre 2008. Direttore Responsabile TMW Sampdoria. Collabora con Radio19, Primocanale, Alfredopedulla.com, TMW Magazine e TuttoEntella.com.
26.12.2014 13:44 di  Diego Anelli   vedi letture
Il Pagellone del Campionato Blucerchiato
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

VIVIANO: la Sampdoria avrebbe dovuto rappresentare la svolta della carriera, mettendosi definitivamente alle spalle annate caratterizzate da un grave infortunio, quando era nel giro della Nazionale, e una stagione da terzo portiere all'Arsenal. Mihajlovic è il suo primo estimatore, arriva alla Samp con grande carica, si rende protagonista di un buon rendimento, trasmettendo sicurezza all'intero reparto, peccato per il casuale infortunio subito al menisco con il Cagliari, diverse settimane ai box, una volta recuperato non ritrova il posto da titolare dinanzi al rendimento di Sergio Romero. Su Twitter ha già confermato la volontà di restare in blucerchiato, è pronto a giocarsi tutte le sue carte. Voto: 6,5.

ROMERO: il Mondiale da protagonista gli ha nuovamente regalato visibilità e consapevolezza dei propri mezzi, mettendosi alle spalle una stagione ai margini al Monaco. Numerose piste estere in estate, ma non gli viene trovata una collocazione gradita a tutte le componenti. Resta alla Sampdoria, attende l'occasione giusta e la sfrutta al momento dell'infortunio di Viviano, non perdendo più il posto da titolare. Raggiunge l'apice con il rigore parato a Gonzalo Rodriguez, i miracoli su Florenzi e Marchisio, cade nelle consuete ingenuità contro le squadre di livello apparentemente minore, non rivelandosi privo di colpe con Cesena, Verona e Udinese. Il mercato di gennaio è alle porte, con un contratto in scadenza a giugno... Voto: 6,5

DE SILVESTRI: il consueto motorino inesauribile sulla corsia destra. La Sampdoria può vincere, pareggiare, perdere, andare a gonfie vele o vivere un periodo di crisi, ma De Silvestri non tradisce mai le attese. Attento in copertura, sempre pronto ad accompagnare con i tempi giusti l'azione offensiva. Conte lo segue e lo apprezza in chiave azzurra, dovesse mantenere questa continuità di rendimento e confermasse i miglioramenti in fase di cross (come dimostra quello al bacio per il 2-2 di Gabbiadini contro l'Udinese), allora meriterebbe un posto stabile tra gli azzurri. Voto: 7

GASTALDELLO: ha iniziato la stagione con il botto, trovando la via della rete con estrema facilità. Il suo rendimento è stato eccezionale, tanto da tornare papabile in chiave Nazionale. Un infortunio e l'ottimo feeling della coppia Silvestre – Romagnoli l'hanno portato a qualche settimana vissuta tra box e panchina, ma si è rivelato un vero Capitano. Mai una polemica, mai una parola fuori posto, il gruppo ha sempre rappresentato la priorità e lo ha dimostrato fin dalla panchina a sorpresa in occasione del derby. Ogni volta in cui è stato chiamato in causa, anche in campo non ha sbagliato un colpo, offrendo prestazioni maiuscole, in primis allo Juventus Stadium, dove ha completamene annullato Morata. Voto: 7

SILVESTRE: la Sampdoria e Sinisa Mihajlovic hanno creduto nelle sue qualità, nella sua smaniosa voglia di riscatto dopo le stagioni milanesi ai margini per incomprensioni tattiche e problemi fisici. Dopo la partita di assestamento a Palermo, ha preso in mano la guida del reparto arretrato, facendo sentire la propria presenza agli avversari, talvolta affidandosi all'anticipo, in altre occasioni ricorrendo ad interventi decisi ma sempre diretti al pallone. Rappresenta un'ottima alternativa offensiva in occasione dei calci piazzati. A Catania aveva trovato uno straordinario feeling con il goal, potrebbe ritrovarlo a Genova. Ha perso forse qualche partita di troppo per qualche problema fisico, ci auguriamo di rivederlo al top nel 2015. Da decifrare il futuro: in prestito dall'Inter dove il contratto scade a giugno. Un'occasione invitante in ottica mercato. Voto: 7

ROMAGNOLI: a Roma e non solo ne parlavano un gran bene, alla prima presenza in blucerchiato abbiamo immediatamente compreso le ragioni. Deve ancora compiere 20 anni, ma gioca con la personalità, il carisma e il senso tattico del veterano. Pochissime le sbavature, tra le quali si ricorda il rigore procurato nel finale a S. Siro contro l'Inter, una continuità di rendimento assolutamente straordinaria. Imposta la manovra a testa alta, gioca spesso e volentieri d'anticipo anche contro attaccanti di livello internazionale, non perde mai la bussola. Vedendo le difficoltà riscontrate dalla retroguardia giallorossa, non bisogna stupirsi se qualcuno nella Capitale lo stia già rimpiangendo, dovendo attendere giugno per riaverlo probabilmente a disposizione. Voto: 7,5

REGINI: le sue sgroppate fanno la differenza, spaccano gli equilibri della squadra avversaria, ne ha dato dimostrazione anche nell'importante palcoscenico dello Stadium. In fase difensiva ha alternato buone prove a giornate meno convincenti. Il suo potenziale è notevole, deve essere sempre il primo a crederci, da lui ci si aspetta il salto di qualità, ha i mezzi tecnici e atletici per compiere un ulteriore step nel proprio processo di crescita che ha conosciuto un'importante tappa in quel di Empoli. Voto: 6,5.

CACCIATORE: era doveroso riportarlo alla base dopo le ottime stagioni vissute a Siena, Varese e Verona, nelle quali ha fornito un contributo da protagonista per il raggiungimento di promozioni e un campionato sorprendente nella massima serie. In blucerchiato la concorrenza è stata folta e di primo piano, non ha trovato continuità di rendimento dinanzi allo straripante De Silvestri. Ha sempre eseguito il compito assegnato con diligenza e senso tattico. Peccato per l'espulsione subita a Cagliari che ha condizionato la gara, con la Sampdoria costretta ad accontentarsi del punto dopo essere passata in doppio vantaggio. Importante la prova offerta allo Juventus Stadium, dove ha tenuto botta contro avversari sulla carta temibili. Voto: 6.

MESBAH: le sue prime apparizioni in blucerchiato non sono stati entusiasmanti, ma del resto aveva bisogno di tempo per entrare perfettamente nei meccanismi difensivi doriani e ritrovare feeling con il campo, mettendosi alle spalle il periodo di scarso impiego a Parma. Ogni tanto cade in qualche amnesia difensiva facilmente evitabile, ma complessivamente ha rappresentato per Mihajlovic una valida alternativa sugli esterni, mettendosi in mostra per decisive diagonali difensive e una costante azione di accompagnamento all'azione offensiva. Voto: 6.

PALOMBO: un'altra stagione da protagonista, l'ennesima. Diga davanti alla difesa, un numero infinito di palloni toccati, capacità di verticalizzare il gioco, fondamentale negli equilibri della squadra in fase di non possesso. Punto di riferimento insostituibile nel cuore del centrocampo in termini di esperienza, carisma, personalità e senso tattico. Passano gli anni, ma non sembra risentirne in alcun modo. Cuore, testa e gambe per la Sampdoria, la sua Sampdoria. Come appaiono lontani anni luce i tempi quando alcuni lo ritenevano finito, o addirittura deleterio per il bene della Samp. Un'altra partita vinta da Angelo e da chi ha sempre creduto in lui. Ne sappiamo qualcosa. Voto: 7

OBIANG: qualche fischio di troppo nella scorsa stagione costituisce ormai soltanto un lontanissimo ricordo. La copia della passata stagione era troppo brutta per essere vera, i problemi fisici ne hanno pesantemente condizionato il rendimento in campo. Pedro non si è arreso, non si è demoralizzato, ha iniziato la stagione con l'obiettivo di riscattarsi e ci sta riuscendo alla grande. Non solo è tornato sui livelli ammirati due stagioni fa, quando incantava nel cuore del centrocampo per qualità, dinamismo, personalità e abnegazione, ma sta compiendo ulteriori miglioramenti. Lo testimonia il superiore feeling con il goal, con Pedro più nel vivo del gioco offensivo e pronto a migliorarsi per gonfiare la rete con maggiore frequenza. Finora soltanto nel 6-0 con il Pescara di due stagioni fa aveva provato la gioia della marcatura, in questo campionato ha già trovato la via del goal in due occasioni e con il Milan ha fatto tremare il montante. Centrocampista moderno e completo. Bentornato Pedro. Voto: 7,5.

SORIANO: da quando Mihajlovic si è seduto sulla panchina doriana, la sua carriera ne ha beneficiato a livelli incalcolabili. Sinisa è riuscito ad entrare nella testa di chi, fino al suo arrivo, incantava soltanto in allenamento e da quel momento la Sampdoria e l'intero calcio italiano hanno conosciuto, ritrovato un talento dalla classe sopraffina, messa finalmente a disposizione della squadra. La concorrenza dell'emergente Rizzo può rappresentare un ulteriore elemento di stimolo per mantenere saldamente quel posto da titolare, conquistato a suon di prestazioni superlative. La convocazione in azzurro e l'esordio a S. Siro contro la Croazia evidenziano la grande considerazione di Antonio Conte, grande intenditore di talenti. E pensare che poco tempo fa la Sampdoria ha pure rischiato di perderlo a parametro zero, per fortuna la dirigenza è riuscita a blindare un potenziale campione, inevitabilmente finito nel mirino delle big. Voto: 7,5.

RIZZO: Sampdoriano, genovese, prodotto del vivaio blucerchiato. Dopo un lungo percorso in giro per l'Italia a farsi le ossa, ecco il rientro alla casa madre, ma non nel ruolo di comparsa, bensì di protagonista. Le ottime stagioni disputate a Pisa in Lega Pro e a Modena tra i cadetti avevano evidenziato le sue doti in termini di dinamismo e realizzazione, ma da sempre è lunga la lista dei giovani pronti a spaccare il mondo nelle serie minori, ma destinati a perdersi alla prova del nove nel massimo palcoscenico, vuoi per ragioni caratteriali, vuoi per motivi strettamente tecnico-tattici. Luca Rizzo invece ha conquistato la fiducia di Sinisa Mihajlovic con il duro lavoro e con qualità che vanno al di là del campo, qualità umane. Dal suo primo impiego infatti il ragazzo blucerchiato ha subito dimostrato personalità, carisma, coraggio, non nascondendosi mai, proponendosi al compagno in possesso palla, aggredendo gli spazi e diventando un moto perpetuo in ogni parte del campo. Il goal contro la Fiorentina sotto la Gradinata Sud resterà un ricordo indelebile per tutta la vita. Voto: 7.

DUNCAN: la traversa colpita a S. Siro contro l'Inter, la prima squadra ad aver creduto nelle sue qualità, costituisce il momento più positivo dell'esperienza blucerchiata. Finora non ha mai completamente deluso, ma, al tempo stesso, non è riuscito a convincere appieno. Quando è stato chiamato in causa dal 1', ad esempio con il Milan, ha alternato fasi di grande dinamismo sui portatori di palla avversari a momenti nei quali è rimasto avulso dal gioco. Le sue doti in termini di fisico e mobilità sono sotto gli occhi di tutti, nel 2015 avrà il compito di ritagliarsi maggiore spazio, dimostrandosi elemento di maggiore affidamento in fase d'impostazione. Voto: 5.5.

KRSTICIC: dall'infortunio ad opera di Matuzalem in quel derby di due stagioni fa non siamo più riusciti a ritrovare quel centrocampista capace di incantarci per quantità e qualità nel cuore della mediana. Mihajlovic non lo ha impiegato con continuità dal 1', ha fatto spesso ricorso al connazionale a partita in corso, ma Nenad ha faticato ad incidere, non prendendo le giuste misure sugli avversari e non entrando nel vivo del gioco, oppure ha avuto la chance dall'inizio, ma non sentendosi a proprio agio nel ruolo di trequartista, come avvenuto allo Juventus Stadium. La Sampdoria, trascinata a centrocampo dalla gioventù di classe fatta in casa rappresentata dai vari Soriano, Obiang e Rizzo, ha assolutamente bisogno del vero Krsticic, il quale ha la personalità e la determinazione per tornare presto quello che conoscevamo. Contro Brescia e Verona alcuni lampi del vero Nenad. Nella vita è stato costretto ad affrontare battaglie ben più serie e ne è sempre uscito vittorioso. La Sampdoria attende il suo guerriero, il guerriero dai colori blucerchiati. Voto: 5,5.

MARCHIONNI: era reduce dall'ottima annata disputata a Parma nell'inedito ruolo di regista nel centrocampo proposto da Donadoni, alla Sampdoria è arrivato con il placet di Sinisa Mihajlovic che  ben lo conosceva dai tempi di Firenze. Ha assunto lo status di vice Palombo, ma il minutaggio a disposizione è diventato assai scarso per mettersi in mostra. Dal 1' in campo con la Fiorentina e un po' di spazio in Coppa Italia. Peccato, quando la Sampdoria ha talvolta faticato ad amministrare il vantaggio nel finale, un giocatore della sua esperienza in mediana poteva sicuramente far comodo. Il mercato è alle porte e Cesena lo aspetta a  braccia aperte. Voto: 5,5.

OKAKA: i mesi finali dello scorso campionato non si sono assolutamente rivelati un semplice fuoco di paglia. Ha ripreso da dove aveva terminato, lottando su ogni pallone, confermandosi un riferimento imprescindibile nel tridente offensivo, mettendo a disposizione della squadra la propria fisicità, fondamentale nel far salire la squadra, agevolare l'inserimento senza palla dei centrocampisti e l'azione degli esterni. Il calcio italiano lo ha ritrovato e Stefano non ne vuole sapere di fermarsi, dopo aver finalmente trovato un tecnico e un ambiente in grado di farlo ritornare protagonista dopo diverse stagioni nell'anonimato. Nel presente ha il compito di continuare a spingere la Sampdoria verso un piazzamento europeo, con l'obiettivo di trovare con maggiore facilità la via del goal rispetto alle sole due marcature finora realizzate e saper gestire in modo migliore il rapporto con le decisioni arbitrali. Nel futuro, a breve termine, un contratto ancora da rinnovare. Voto: 7,5.

GABBIADINI: il valore aggiunto in diversi momenti della stagione. 7 marcature, una quindicina di punti conquistati grazie ai suoi goal, ai suoi assist, senza dimenticare la felicità per l'ennesima stracittadina. Il Napoli lo attende, non sarà semplice sostituirlo, perchè, al di là di un rendimento talvolta altalenante con un Mihajlovic pronto a farlo partire dalla panchina quando non lo vedeva al top, si è rivelato fondamentale non solo in zona goal, ma per gli equilibri della squadra, sacrificandosi come centrocampista aggiunto in non possesso. Attenderemo le cifre dell'imminente trasferimento al Napoli per comprendere se Sampdoria e Juventus hanno trovato un accordo che non porti ad una svalutazione del cartellino di un talento puro. Voto: 7,5.

EDER: in questo campionato ha tardato inizialmente a gonfiare la rete, non facendo comunque mai mancare il proprio apporto vitale per il bene della Sampdoria. Assist, inarrestabili fughe, un enorme lavoro di copertura immancabile in ogni partita. Aveva bisogno di una giocata da campione per sbloccarsi in zona goal e l'ha trovata con la Fiorentina, realizzando un'autentica perla, la miglior conclusione possibile per un'azione palla al piede dalla propria metà campo. I goal contro Milan e Napoli sono stati un'inevitabile conseguenza dello straordinario stato di forma, confermato anche al Bentegodi, con il brasiliano indiscusso protagonista per il ritorno alla vittoria della Sampdoria. Spesso e volentieri Sampdorianews.net lo premia come il Sampdoria Mvp della giornata, in quanto è un campione con o senza il pallone. Un incubo per gli avversari, un riferimento per tutti noi. Voto: 7,5.

BERGESSIO: doveva essere il colpo del mercato estivo, centinaia di tifosi l'hanno atteso per ore in aeroporto. Purtroppo qualche problema fisico in fase di preparazione, la conferma ad alti livelli di Okaka e qualche chance non adeguatamente sfruttata in campionato non gli hanno consentito di ritagliarsi lo spazio che ci si sarebbe aspettati. Nonostante la prima parte di stagione da non protagonista, le offerte provenienti dall'Italia e dall'estero non mancano, sarebbe un peccato non poter vedere il miglior Bergessio con la casacca blucerchiata. Saranno fondamentali le scelte del diretto interessato e lo schema adottato dalla Sampdoria post Gabbiadini. Voto: 5,5.

SANSONE: i mezzi tecnici donati da Madre Natura sono evidenti, ne abbiamo avuto una prova soprattutto nei primi mesi in blucerchiato, quando, durante la gestione Delio Rossi, con le sue giocate ha letteralmente messo k.o. la più quotata Roma. Purtroppo non è però riuscito a trovare continuità di rendimento, a mantenere il ruolo di protagonista. Certamente lo scarso impiego non l'ha aiutato, come nemmeno l'esplosione del tridente Gabbiadini – Okaka – Eder, in talune occasioni ha dimostrato di assumere il ruolo di autentico jolly offensivo, come a Cesena con un palo colpito da distanza siderale e il rigore conquistato in Tim Cup con il Brescia. In altre circostanze non ha però lasciato tracce, perdendo posizioni nelle scelte offensive. In serie A può ritagliarsi uno spazio importante, tra i cadetti resta un autentico lusso, a gennaio potrebbe trovare una nuova collocazione dove possa esprimersi al meglio. Voto: 5,5.

FEDATO, FORNASIER, WSZOLEK: alla ricerca di una destinazione ad hoc per mettersi in mostra. Voto: n.g.

MIHAJLOVIC: l'autentico valore aggiunto della Sampdoria. Ha rigenerato alcuni talenti reduci da stagioni nell'anonimato o fino a quel momento incapaci di trovare continuità e autoconvinzione, ha trasmesso un gioco, un cuore, un'anima alla squadra che mette in campo il suo carisma, la sua personalità, la sua voglia di non mollare mai, nemmeno un centimetro. Ha avuto la capacità di sfruttare al 100% il materiale tecnico e umano a propria disposizione, trasformando almeno una decina di elementi in potenziali colpi mercato. Non ha paura di lanciare i giovani meritevoli, i recenti casi di Romagnoli e Rizzo rappresentano esempi lampanti della sua filosofia. Gestisce, scuote e motiva il gruppo come nessun altro. Contrariamente ad alcuni suoi colleghi non pensa di aver inventato il calcio, non impone mai uno schema predeterminato alla propria squadra, adotta il modulo più adatto alle caratteristiche e allo stato di forma dell'organico, rispetta sempre l'avversario, pur non temendolo, ma senza nemmeno ignorarlo. Con lui si può fare ancora tanta strada. Voto: 8

OSTI: ha realizzato una campagna estiva intelligente, senza spese folli, né compiendo il passo più lungo della gamba. Ha seguito alla lettera le indicazioni dello staff tecnico, andando a colmare le lacune dell'organico. Silvestre e Romagnoli hanno reso più solido e affidabile il reparto arretrato, Viviano ha dato garanzie fino all'infortunio, Rizzo ha sorpreso per qualità e personalità, Bergessio e Marchionni non hanno trovato lo spazio che ci si sarebbe aspettati soltanto per lo straordinario rendimento di Okaka e Palombo. Dinanzi all'ormai imminente partenza di Gabbiadini, la società non si è fatta trovare impreparata, piazzando l'importante colpo sudamericano Joaquin Correa e restando pronta ad aggiudicarsi altre interessanti occasioni nella finestra invernale. Il rinnovo contrattuale è il premio per il lavoro svolto, in particolare nelle ultime sessioni. Voto: 7

FERRERO: il mondo del calcio e l'ambiente blucerchiato hanno conosciuto un Presidente carismatico, fuori dagli schemi, capace di trasmettere un entusiasmo contagioso, un Presidente un po' d'altri tempi, riavvicinandoci ai valori di un calcio che non c'è più ormai da decenni. E' arrivato a sorpresa un giorno di giugno tra lo stupore generale e mille timori di ogni genere. Finora i fatti parlano a suo favore, in campo la Sampdoria vola, probabilmente perderemo un pezzo pregiato ma la società non ha perso tempo realizzando un importante investimento sul giovane ritenuto il miglior prospetto ora presente in Sudamerica. I media nazionali sono rimasti innamorati dal personaggio Ferrero e non hanno perso occasione per invitarlo in studio. La Sampdoria non godeva di una visibilità simile dai tempi di Fantantonio e del Pazzo, il rendimento in campo è il primo motivo, da parte del Presidente l'allegria e il piacere di non essere mai banale hanno fatto il resto, facendosi amare fin dal primo giorno dalla squadra. Purtroppo nel calcio italiano, come spesso nella vita di tutti i giorni, vengono applicati due pesi e due misure, l'inibizione per le dichiarazioni su Thohir è l'esempio più clamoroso, in un mondo nel quale ormai le dichiarazioni sulla vista e il colore della pelle assumono minor valore. Voto: 7.