ESCLUSIVA SN - Primavera, Corsini: "Il nostro girone è il più competitivo, la forza del gruppo è fondamentale. Felice di indossare questa maglia"

24.03.2015 21:01 di Lidia Vivaldi   vedi letture
ESCLUSIVA SN - Primavera, Corsini: "Il nostro girone è il più competitivo, la forza del gruppo è fondamentale. Felice di indossare questa maglia"
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© foto di Lidia Vivaldi

Un suo tocco al volo, un pallonetto dalla parabola perfetta a pochi giri di lancetta dal 90' di Sampdoria-Trapani, ha regalato alla Primavera di mister Chiesa un'importante vittoria per la classifica e per il morale. Il settimo centro in campionato è valso ad Andrea Corsini anche lo scettro di capocannoniere blucerchiato, oltre al ruolo di giocatore tra i più decisivi finora.

Sampdorianews.net ha contattato in esclusiva l'attaccante doriano, uno dei simboli della nuova leva di calciatori genovesi e sampdoriani, fiore all'occhiello del settore giovanile di Giovanni Invernizzi.

Le tue origini, dove hai cominciato a calcare i campi da calcio? “Sono genovese e sampdoriano, ho iniziato a giocare nella squadra della parrocchia, qui di fronte a casa mia, a San Siro di Struppa. A otto anni mi sono trasferito al Molassana, e da lì, all’età di tredici anni, ho ricevuto la chiamata della Sampdoria.”

Ti abbiamo visto interpretare vari ruoli in questi anni, qual è la tua posizione in campo? “Inizialmente sono arrivato alla Samp da centrocampista, poi il mister Giovanni Re mi ha spostato esterno alto, posizione che ho mantenuto negli anni successivi, alternata a quella di seconda punta. Nella parte di campionato che ho giocato con gli Allievi Nazionali mister Beruatto mi ha impiegato come mezz’ala, e lo stesso Chiesa dall’anno scorso in Primavera.”

C’è un giocatore in particolare, in Italia o all’estero, a cui ti ispiri? “Sì, mi è rimasta impressa la prestazione di Gerrard nella finale di Champions Milan-Liverpool, quella della rimonta dei Reds da 0-3 a 3-3, dove fece quasi tutto da solo, e da allora è diventato il mio idolo, insieme a Shevchenko.”

Un campione del passato che ti ha fatto innamorare di questo sport: “Sicuramente, parlando di Sampdoria, Mancini e Vialli, ma se devo ricordare il più forte non posso non citare Maradona.”

Il bellissimo gol di sabato scorso contro il Trapani è l’ennesimo di una stagione che ti vede finora capocannoniere blucerchiato:  “Questo è anche merito della squadra, sabato nonostante l’uomo in meno ci abbiamo creduto fino alla fine, e l’importante non è che abbia segnato io, ma che abbiamo raggiunto la vittoria tutti insieme. I tre punti erano fondamentali per mantenere una buona classifica.”

Senti la pressione di questo tuo ruolo di marcatore più prolifico? “No, non ci penso. Penso solo a fare bene e a lavorare per la squadra, poi se il gol lo faccio io sono contento, ma la cosa più importante è che giochiamo bene e vinciamo.”

In questa fase importante del campionato vi attende il recupero con il Bologna, seguito poi dal derby. Sentite già il clima della stracittadina? A cosa ambisce quest’anno la Sampdoria Primavera? “Andiamo partita per partita, prima pensiamo al Bologna, poi ci concentreremo sul derby. Conterà fare risultato, ma soprattutto una bella prestazione. Il nostro girone è forse il più competitivo, noi puntiamo a qualificarci per i play-off, un obiettivo che sembra alla nostra portata.”

Lo scorso giugno ti abbiamo visto sul palco della festa degli Ultras Tito insieme ai tuoi compagni Oneto e Lombardo, in rappresentanza di una generazione di giovani calciatori sampdoriani. Qual è il tuo legame con i colori blucerchiati? “Mio padre è un grande tifoso doriano, e fin da piccolo mi portava allo stadio. Da quando avevo sei anni ho iniziato ad andare a Marassi per tutte le partite casalinghe della Samp, sono tifosissimo sampdoriano, e sono molto felice di indossare questa maglia.”

È il tuo secondo anno in Primavera, ormai sei vicino al “salto” tra i professionisti: “Questo è l’anno decisivo, speriamo di far bene, non solo io, ma tutti i miei compagni che stanno affrontando l’ultimo campionato nel settore giovanile. Ci auguriamo di trovare spazio, anche se con le nuove regole per noi giovani è un po’ più difficile.”

Sei in contatto con i tuoi ex compagni che stanno facendo esperienza in Lega Pro? Vi confrontate per conoscere la realtà del calcio professionistico? “Sì, ogni tanto li sentiamo tutti insieme, noi ex compagni dello scorso anno, e ci raccontano che il calcio degli “adulti” è tutto un altro mondo, molto più difficile rispetto a quello del settore giovanile.”

Un mondo di cui tu hai avuto un assaggio con la tua prima convocazione in prima squadra lo scorso anno: “Sì, ho ricevuto la convocazione per la gara di Catania. È stata un’esperienza bellissima, una grande opportunità, però è davvero tutto un altro ambiente, si è visto subito al primo impatto.”

L’importanza del gruppo è un punto fisso nel credo di mister Chiesa, ma c’è un compagno con cui sei più affiatato, in campo o fuori? “Mi trovo bene con tutti, ma specialmente con Oneto, con cui condivido il reparto d’attacco da molto tempo, e poi Mobilio e Petdji, sono loro i compagni con cui parlo e scherzo di più. Il mister ribadisce sempre il concetto del gruppo, che è la cosa principale per fare risultato e inseguire i nostri obiettivi, e spesso si arrabbia se vede qualche segnale di disgregazione. Vuole sempre vedere grande affiatamento tra tutti noi”.

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