ESCLUSIVA SN - Pereira: "La Samp è di nuovo in Europa, è bello farne parte. In ritiro ho sentito l'amore dei tifosi"

27.07.2015 19:02 di  Lidia Vivaldi   vedi letture
ESCLUSIVA SN - Pereira: "La Samp è di nuovo in Europa, è bello farne parte. In ritiro ho sentito l'amore dei tifosi"

È il più giovane di tutta la rosa presente a Pinzolo, ma non manca certo di voglia e determinazione. Pedro Pereira, terzino destro originario di Landeira, ad una settantina di chilometri da Lisbona, nasceva il 22 gennaio 1998, proprio nei giorni in cui il suo attuale mister Walter Zenga annunciava la fine della sua carriera da giocatore, nei New England Revolution.

La sua giovane età non ha tuttavia rappresentato un ostacolo, tanto che Pereira ha subito conquistato il ruolo di vice Cassani nello schema di Zenga. Per conoscere meglio il giocatore proveniente dal vivaio del Benfica, Sampdorianews.net ha avuto il piacere di intervistarlo in esclusiva.

Arrivi a titolo definitivo dal Benfica, com’è stata la tua esperienza nel club? “Sono arrivato nel Benfica a otto anni, e da tredici ho iniziato ad andare da Landeira (vicino a Vendas Novas) a Lisbona ogni giorno per gli allenamenti, viaggiando per più di un’ora all’andata e al ritorno. Quando nel settore giovanile si passa agli Iniciados gli allenamenti si tengono a Seixal, il centro sportivo dove si allena la prima squadra, un grande complesso con sette campi.”

Hai mai avuto l’occasione di giocare con la prima squadra? “No, questa alla Samp è la prima esperienza.”

Dopo queste prime settimane di ritiro quale sono le tue sensazioni riguardo al gruppo blucerchiato? “Sono felicissimo di essere qui, non mi aspettavo tutto questo. Mi trovo molto bene con i miei compagni, mi hanno accolto davvero bene, e sento di poter crescere in questo gruppo, e diventare un giocatore migliore e una persona migliore. Tutte le persone che lavorano qui sono molto serie e lavorano bene.”

C’è un compagno in particolare che ti sta aiutando ad ambientarti? “Parlo con tutti i miei compagni, ma ovviamente con Eder e Fernando in particolare, perché con loro posso parlare in portoghese, e per me è più facile. Ho un buon rapporto anche con Niklas Moisander, ma mi trovo bene con tutti.”

Il tuo ruolo naturale è quello di terzino destro, ma puoi giocare anche in altre posizioni? “Sì, gioco in difesa, ma fin da quando si è piccoli nel Benfica ti insegnano a coprire più ruoli, perché è importante che siamo in grado di giocare in più posizioni in campo. Posso giocare a destra, a sinistra, centrale di difesa, oppure più avanzato.”

Cosa si aspetta da te mister Zenga? Ti ha chiesto qualcosa di specifico? “No, niente di specifico, mi chiede di lavorare e allenarmi bene, tutto qui.”

In questi giorni abbiamo potuto vedere che Zenga differenzia il lavoro con la collaborazione di Cagni, che cura la parte tattica. È positivo avere due tipi di allenamento così diversi? “Sì, è molto importante, perché mister Cagni ha una grande esperienza, conosce bene il calcio e ci aiuta sempre con le posizioni, e a volte facciamo esercizi che sono specifici per la tattica difensiva. È stato un difensore, e ci parla sempre, ci aiuta. Questo è importante.”

Anche se l’anno scorso non vestivi ancora la maglia blucerchiata, sai che la partita di Europa League che la Samp sta per affrontare è cruciale per la stagione che sta iniziando: “La Sampdoria è di nuovo in Europa, ed è bello essere parte di questa squadra e di questa avventura europea. Stiamo lavorando molto su questa partita e sono contento di potere partecipare anch’io.”

Ad un primo impatto qual è la tua impressione riguardo a Genova? “La città mi piace molto, ho visitato il Museo di Storia Naturale, il Museo del Mare, ma non sono ancora riuscito ad andare all’Acquario perché c’era una manifestazione. Anche a Lisbona c’è un bellissimo acquario. Mi piace esplorare la città e conoscerla il più possibile nel mio tempo libero.”

L’esordio stagionale non sarà purtroppo a Marassi, ma in questo mese di ritiro, tra Pinzolo e Ponte di Legno, hai potuto conoscere il calore del tifo blucerchiato. Come ti sembrano i sampdoriani? “Il tifo è simile a quello del Benfica, ma qui in Italia ci sono tantissime squadre, e il tifo è un fenomeno più grande, mentre in Portogallo le grosse tifoserie sono quelle di Porto, Sporting o Benfica, non ne abbiamo altre. Ho sentito davvero l’amore dei tifosi, sia qui che a Ponte di Legno, dove lo stadio era più piccolo ed era sempre pieno. Qui a Pinzolo il campo è più grande, ma per ogni amichevole sono venuti gli Ultras e tanti altri tifosi.”

Marassi ha molto in comune con uno stadio portoghese, quello del Boavista, sei già stato a vedere il Ferraris? “Non ancora, l’ho visto soltanto nelle foto e su Youtube. Non vedo l’ora di andarci…”

Infine, cosa ti aspetti personalmente da questa stagione? “Il mio obiettivo è di imparare il più possibile, sia dall’allenatore che dai miei compagni. Voglio crescere come giocatore, perché ho soltanto diciassette anni, e qui i giocatori hanno tantissima esperienza, alcuni di loro hanno già giocato in Europa League, in Champions e con le nazionali. Con loro posso imparare, perché mi stanno aiutando molto, e sento di migliorare ogni giorno di più”.

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