Applausi a questi ragazzi che onorano al meglio la nostra maglia. Ora confermarsi su certi livelli

Giornalista Pubblicista. Direttore e ideatore di Sampdorianews.net, fondato 12 novembre 2008. Collabora con Alfredopedulla.com, TMW Magazine, Tuttoentella.com, Antenna Blu.
22.11.2016 09:53 di Diego Anelli   vedi letture
Applausi a questi ragazzi che onorano al meglio la nostra maglia. Ora confermarsi su certi livelli
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Lo avevamo scritto su queste pagine in più di un'occasione, l'ultima in ordine cronologico dopo l'ottimo pareggio ottenuto con merito, perfino con grande rimpianto, sul campo dei viola.

Questa è una squadra che non molla mai, nemmeno un centimetro, lotta su ogni pallone vagante, non ha paura di combattere nei contrasti e quindi ci va con decisione con l'obiettivo di vincerne il maggior numero possibile. Sono passati pochi mesi, ma sembra trascorso un secolo da quando legittimamente si toccava con mano il disappunto nell'assistere a prove scialbe di una squadra priva non soltanto di gioco, ma di una spina dorsale, un mordente, un'anima, elementi indispensabili anche per competere a livello di top club europei, figuriamoci nel campionato italiano.

La disfatta nel derby di ritorno durante la gestione Montella si è rivelato il punto più basso raggiunto in una stagione iniziata male, proseguita peggio e a forte rischio di una conclusione ben peggiore. Per fortuna le disgrazie sportive sono state allontanate, anche grazie ai rigori parati da Viviano, e in estate la società, precedentemente criticata in certe occasioni, è riuscita nella non facile impresa di resettare, voltare pagina anche in ottica guida tecnica, mantenere in organico soltanto coloro che credevano davvero, con piena convinzione e massima motivazione, al progetto. In sede di mercato esisteva il concreto pericolo di esagerare con il numero di giovani pescati in giro per il mondo, perchè servono tempo e pazienza e solitamente il calcio italiano non conosce nemmeno minimamente il significato di quei termini. E invece Giampaolo è riuscito a partire come meglio non si poteva, ad incassare sconfitte beffa, critiche costruttive e talvolta prevenute, le puntuali indiscrezioni relative ad un rischio esonero nel caso di sconfitta nel derby.

Fortunatamente siamo riusciti a prevalere con merito nella stracittadina, poiché in quel caso in palio non c'erano soltanto 3 punti e gli sfottò tra amici. La possibile svolta della stagione e la prosecuzione del progetto Giampaolo erano i due fondamentali aspetti in ballo e quel risultato ha fornito una mano fondamentale, evitando il rischio di farsi prendere dalla frenesia, cavalcare l'onda delle polemiche e compiere passi autolesionisti nel medio – lungo termine. In campo questa Sampdoria può ottenere qualsiasi risultato, positivo o negativo sarà di volta in volta il verdetto del terreno di gioco, ma quest'anno, come non accadeva da tante e troppe annate, abbiamo un gioco, un'identità ben precisa, un tecnico che insegna calcio e non nasconde di credere in una certa mentalità, oltre ad una società che non ha perso tempo a dimostrare di proseguire con i fatti, e non soltanto con le parole, con il progetto di valorizzazione dei giovani, cresciuti nel proprio settore giovanile, o pescati in giro per il mondo in virtù di un'ottima attività di scouting.

10 punti ottenuti tra derby, Inter, Fiorentina e Sassuolo rappresentavano un bottino difficile da immaginare, ma l'abbiamo incassato con pieno merito, tramite il bel gioco, grandi reazioni e una crescita sotto ogni punto di vista: collettiva, specifica dei vari reparti e a livello individuale. La coppia centrale difensiva ha acquisito sempre più solidità, con Silvestre ritornato la guida di due stagioni fa e Skriniar che dimostra un'invidiabile personalità nonostante la giovane età. A centrocampo abbiamo soltanto l'imbarazzo della scelta, con Linetty solido, completo e sempre sul pezzo, Barreto inesauribile, un Torreira semplicemente gigantesco e la possibilità di sfoderare una lunga gamma di trequartisti, emblematico l'ingresso dell'investimento Praet per Bruno Fernandes.

In avanti Muriel è un fattore a prescindere, determina, incide, ma nelle ultime settimane abbiamo iniziato a dimostrare di non essere 100% dipendenti del colombiano. Ciò è stato reso possibile in primis grazie alla crescita di Fabio Quagliarella, reduce dalla 100° rete realizzata nella massima serie al termine di un percorso iniziato nel grande calcio proprio con mister Giampaolo. Una prova da leader, innate qualità di trascinatore, invidiabile umiltà, un esempio per ogni ragazzo che si affaccia in questo mondo. Anche lui dalla stracittadina ha ritrovato nuove energie fisiche e contro l'Inter ha dimostrato di non aver perso il fiuto per il goal. Possono passare anche gli anni, ma quello non si perde, si ha nel proprio DNA.

Adesso arriva un nuovo compito sempre difficoltoso, confermarsi su certi livelli. Le sfide che ci aspettano non saranno nient'altro semplici, come del resto non lo erano le precedenti. Andare ora allo Scida è complicato, il Torino ha sudato le proverbiali sette camicie per conquistare i 3 punti e non sono mancate le polemiche per alcuni episodi arbitrali sfavorevoli ai padroni di casa. La trasferta in terra calabrese sarà seguita dal doppio impegno casalingo contro i granata e la lanciatissima Lazio, avversari temibili soprattutto in trasferta per le qualità in mezzo al campo e l'incisività offensiva. Banchi di prova di elevato tasso di difficoltà per la Sampdoria, superarli con un discreto bottino di punti significherebbe guardare con maggiore ottimismo al futuro a breve termine.

Non mancano gli aspetti da migliorare: limitare le sbandate difensive sugli esterni e capitalizzare le occasioni da rete. Non si può commettere l'errore di andare sotto di due reti come contro il Sassuolo, capace di far male in classiche azioni di rimessa, dopo un netto predominio territoriale e aver sprecato troppo in fase realizzativa. Difficilmente i prossimi avversari imiterebbero gli emiliani, quest'anno abituati a perdere punti pesanti nei minuti finali, vedi in precedenza Milan e Rapid Vienna. Restiamo sul pezzo, continuiamo a migliorarci proseguendo su questo cammino e a tempo debito vedremo quali obiettivi, davvero raggiungibili, potremo porci. E nel frattempo applausi a questi ragazzi che onorano al meglio la nostra maglia.