2 anni e mezzo fa, 12 anni dopo: siamo sempre qui, ancora insieme

Giornalista Pubblicista. Direttore e ideatore di Sampdorianews.net, fondato 12 novembre 2008. Direttore Responsabile TMW Sampdoria. Collabora come opinionista con Radio19, Primocanale, Radio Sportiva, Telegenova, Radio Number One, TMW Magazine.
23.03.2014 19:24 di  Diego Anelli   vedi letture
2 anni e mezzo fa, 12 anni dopo: siamo sempre qui, ancora insieme
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Una domenica trionfale. 5-0 all'Hellas Verona, 37 punti, manca soltanto l'aritmetica per festeggiare la salvezza, una reazione rabbiosa della squadra dopo la debacle di Bergamo, un Soriano sontuoso, Renan decisivo, Sansone immarcabile, Regini turbo, Maxi Lopez elegante, Da Costa pronto in ogni intervento, quanti motivi per gioire.

Già, davvero tanti, ma tra i quali non può mancare il ritorno al goal di Angelo Palombo. Il suo sigillo su punizione ha “soltanto” portato la Samp sul 5-0, arrotondando una goleada già realizzata, ma si tratta di una marcatura che va ben al di là del risultato odierno, del campionato attuale, ha un significato più profondo, autentico, per comprenderlo bisogna andare indietro nel tempo.

Angelo Palombo, il numero 17 doriano, il simbolo della Sampdoria da quell'estate del 2002 quando Beppe Marotta lo prelevò giovanissimo a parametro zero dalla Fiorentina reduce dal fallimento. Tante gioie tra la promozione con Walter Novellino, le annate a lottare per un piazzamento in Europa tra Coppa Uefa e la lotta per il quarto posto, la finale di Coppa Italia e i preliminari di Champions, fino alla maledetta stagione della retrocessione.

Un'annata nella quale capita l'impensabile, l'inimmaginabile, in pochi mesi passiamo dal sogno dei gironi di Champions League alla retrocessione in serie B. Tutta la squadra, tra cessioni eccellenti, cambio alla guida tecnica e scelte di mercato indecifrabili, è irriconoscibile e non trova un modo per evitare il tracollo. Qualcuno ipotizza una passeggiata tra i cadetti, invece fu un'annata piena di difficoltà, crisi, a gennaio la promozione sembra una chimera, qualcuno si guarda addirittura alle spalle e invece ai play-off la Sampdoria di Iachini, al termine di un'incredibile rimonta, tramuta il sogno in realtà.

A gennaio Palombo, dopo aver rifiutato diverse destinazioni in estate, viene trasferito all'Inter, dove non trova lo spazio sperato e torna a fine campionato alla Sampdoria, ma non rientra nei piani tecnici come più volte dichiarato pubblicamente. Per l'intera gestione Ferrara non viene convocato, chi lo considera un peso, chi un ex, chi una causa della retrocessione, chi non più utile per una squadra del nostro livello. In tanti, ma non tutti, si dimenticano di lui, ma dietro le quinte, in silenzio lui lavora sodo per ritornare protagonista in blucerchiato, la Sampdoria è la sua vita e lo vuole dimostrare con i fatti.

Bisogna attendere l'arrivo di Delio Rossi per rivederlo convocato e impiegato in prima squadra, si adatta come difensore, un ruolo non suo ma che gli consente di tornare utile alla causa blucerchiata, non perdendo il posto fino al termine della stagione. Sampdoria – Atalanta di quest'anno farebbe pensare a molti che il n°17 doriano non abbia più né i tempi, né l'età, né le qualità per svolgere con efficacia il ruolo di centrocampista nella massima serie.

Basta attendere l'avvento di Sinisa Mihajlovic per rivedere Angelo nel suo ruolo tradizionale in mezzo al campo. Da Vicecapitano, assieme a Capitan Gastaldello, ogni sabato è al fianco del tecnico serbo per analizzare il momento blucerchiato. Viene responsabilizzato, gli viene assegnato il giusto rispetto indossando la nostra maglia da 12 anni e in campo premia la fiducia con prestazioni positive, guidando il reparto con personalità, esperienza e attaccamento alla maglia.

Una rivincita personale, un obiettivo raggiunto, voleva dimostrare ai suoi detrattori, tra critici e irriconoscenti, di avere tutte le carte in regola per contribuire ancora al bene della Sampdoria, che la sua carriera non era giunta al capolinea il giorno della retrocessione e soprattutto che non poteva esserci un futuro per lui senza la sua Sampdoria.

Sono passati due anni e mezzo dall'ultimo goal di Angelo Palombo in blucerchiato, proprio su punizione come oggi, contro il Padova nel big-match nei cadetti il 25 agosto 2011. In quest'intervallo temporale è successo di tutto, tra gioie e dolori calcisticamente parlando per la Sampdoria e Angelo Palombo. Sembra una vita fa il pianto sotto la Sud, quella gioia contro il Padova, ma anche oggi, come tutti i giorni in questi 12 anni, è stato dimostrato come per quel n°17 la vita calcistica sia sinonimo di Sampdoria. 2 anni e mezzo fa, 12 anni dopo, siamo sempre qui, ancora insieme.