ESCLUSIVA SN - Ferrara: "Mihajlovic andrà a Torino per vincere. E quel derby finito 3-1..."

12.12.2014 17:43 di Lorenzo Montaldo Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA SN - Ferrara: "Mihajlovic andrà a Torino per vincere. E quel derby finito 3-1..."

Un' esperienza particolare, quella di Ciro Ferrara alla Sampdoria: 11 punti nelle prime cinque giornate, una vittoria a San Siro, all'esordio, contro il Milan, il pareggio con la Roma, e poi le famose 7 sconfitte. Quindi il trionfo nella partita più importante, nel derby vinto 3-1. Era la stracittadina di Bovo e di Icardi, i tifosi blucerchiati non dimenticheranno molto facilmente quella nottata: infine, il blackout del Doria, e l'esonero. Nonostante l'esperienza finita anzitempo, però, Ferrara conserva ricordi positivi della sua esperienza da allenatore. Così come sono positivi, e non poteva essere diversamente, i suoi ricordi alla Juventus, con cui ha vinto tutto quello che un calciatore può sognare. Domenica si affronteranno blucerchiati e bianconeri allo 'Stadium', e Sampdorianews.net ha avuto il piacere di contattarlo in esclusiva:

Signor Ferrara, domenica c’è Juve-Samp: crede che i blucerchiati possano andare a Torino a mettere in difficoltà una squadra che, in casa, sembra quasi imbattibile?
“Visti i risultati della Juve nelle ultime sfide casalinghe è una trasferta proibitiva, ma attenzione, non impossibile, soprattutto per il momento e per lo stato di forma della Samp. Sicuramente sarà una partita piacevole dal punto di vista qualitativo e tecnico. La Juve farà la gara e ciò potrà esaltare le caratteristiche della Samp, ossia quelle di ripartire in velocità, e l’aggressività in fase offensiva, in una zona di campo tale da poter ripartire e andare verso la porta. La Samp crea occasioni da gol, mette in difficoltà gli avversari, sarà una partita difficile per entrambe”.

Quindi la truppa di Mihajlovic potrebbe tentare il colpo grosso allo Stadium?
“I blucerchiati hanno la personalità per andarsela a giocare su ogni campo, contro ogni avversario. Diciamoci la verità, Sinisa vuole portare via punti sempre, andrà a Torino per vincere. Poi la componente psicologica di questa sfida secondo me è molto importante: se vinci hai fatto un risultato importante, se torni sconfitto, beh non è un dramma: hai comunque perso in casa della prima in classifica. Poi nel Doria in questo momento c’è Eder che sta molto bene, Rizzo che si sta rivelando un giocatore importante, lo stesso Gabbiadini…  E’ un’ ottima squadra. E negli ultimi anni la Samp è una delle poche formazioni in grado di fare risultato in casa della Juventus”.

A Genova lei ha allenato anche Soriano: se l’aspettava questa sua esplosione?
“Soriano lo avevo avuto non soltanto a Genova, ma anche prima con l’Under 21; certo, era un Soriano con due anni di meno. Adesso sta raggiungendo un livello di maturità tale da esaltare le sue qualità. Qualità che si possono mettere in mostra anche grazie all’andamento della squadra:  in un periodo esaltante come quello che sta vivendo la Samp anche i meno forti (e dicendo questo è ovvio che non mi riferisco a Roberto) rendono di più, è una situazione che giova a tutti. In più Soriano, oltre alla maturità, ha capacità tecniche che non sono mai state in discussione”.

Crede che il momento di particolare entusiasmo anche a livello di tifoseria possa giovare ulteriormente al centrocampista?
“Sicuramente si, visto il buon periodo di squadra gli vengono perdonate anche alcune giocate che non vanno a buon fine, mentre quelle che invece riescono esaltano e infiammano. E da ciò sicuramente trae anche più coraggio nel tentare il colpo”.

Uno dei momenti più felici, nella sua esperienza genovese, è stato il derby vinto: se lo ricorda?
“Lo ricordo benissimo, venivamo da 7 sconfitte. In quell’occasione dissi che il calcio lo ha inventato il diavolo: eravamo riusciti a fare punti nella gara più delicata e ostica, contro il Genoa. Anche nelle partite precedenti però avevamo giocato bene. Era una squadra molto diversa da quella attuale, non dimentichiamoci che eravamo partiti con l’obiettivo di salvarci, e non eravamo mai scesi tra le ultime tre della classifica. In più alcune situazioni e alcuni infortuni ci avevano condizionato in determinate occasioni".

Un'esperienza particolare, per certi versi anche sfortunata, quella alla Samp per lei...
“Ora non è più il momento di pensare al passato, bisogna andare avanti, non sarebbe giusto e rispettoso nemmeno nei confronti della Samp. Devo dire però che conservo un bellissimo ricordo della società, in particolare del presidente Garrone, e dei tifosi. I sostenitori blucerchiati ci hanno sempre trattati con grande rispetto, in ogni situazione, anche quando le cose non andavano così bene”.

Ecco, a proposito del Presidente: se l’aspettava questo ribaltone societario?
“No, no, affatto. Ma credo che non se lo aspettasse nemmeno il più grande appassionato delle vicende della Sampdoria, il più attento lettore  e nemmeno gli stessi giornalisti. Il nuovo presidente non lo conosco, lo vedo solo dalla televisione, come voi. Ma ho avuto la fortuna di conoscere da vicino i Garrone, e anche i Mantovani. I risultati parleranno, certo Garrone  e Mantovani hanno dalla loro parte la storia”.

Per chiudere, cosa c’è adesso nel futuro di Ciro Ferrara?
“Ho avuto contatti all’estero, ma in questo momento non c’è nulla di concreto. Resto a riposo in attesa di trovare una nuova soluzione. Ma vivo la cosa in maniera serena: guardo un sacco di partite, più che posso, mi aggiorno, e aspetto l’occasione giusta. Ma spero di tornare presto in pista”.

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