ESCLUSIVA SN - Delvecchio: "Samp brava a soffrire, Muriel deve sfruttare quest'occasione. La mia danza a San Siro..."

06.02.2017 19:37 di  Diego Anelli   vedi letture
ESCLUSIVA SN - Delvecchio: "Samp brava a soffrire, Muriel deve sfruttare quest'occasione. La mia danza a San Siro..."
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© foto di Giacomo Morini

Correva il 19 marzo 2008, la Sampdoria targata Mazzarri andò ad espugnare 2-1 San Siro al termine di una prestazione da incorniciare. Uno dei grandi protagonisti in campo fu senz'altro Gennaro Delvecchio, autore del raddoppio blucerchiato. Sampdorianews.net ha avuto il piacere di intervistarlo in esclusiva in un viaggio nel passato e un'analisi del presente, rappresentato dall'ottimo momento degli uomini di Giampaolo:

Gennaro, ieri la Sampdoria ha portato a termine un'altra impresa in uno stadio che ben conosci... “Ieri guardando la partita avevo davvero la percezione che la Sampdoria sarebbe ritornata a vincere a San Siro dopo quattro anni, non so dirti il motivo preciso, ma fin da subito ho avuto quella sensazione positiva. I blucerchiati hanno davvero fatto una grande partita, messi benissimo in campo grazie a mister Giampaolo”.

In ottica San Siro quanto è stata importante la precedente vittoria contro la lanciatissima formazione allenata da Luciano Spalletti? “I 3 punti contro la Roma hanno significato il ritorno al successo dopo praticamente due mesi, hanno ridato energia, portato un'ondata di freschezza nella testa dei giocatori. È sempre molto difficile uscire da periodi poco positivi a livello di risultati e talvolta di prestazioni, la vittoria contro i giallorossi ha sbloccato mentalmente i giocatori, i quali si sono resi conto che non risulta assolutamente impossibile vincere contro squadre anche più blasonate. Ieri la Sampdoria è stata brava a soffrire, in qualche episodio è stata un po' fortunata come è naturale che sia per espugnare certi campi, ma è scesa in campo con il giusto piglio e quello ha fatto la differenza”.

In questa Sampdoria chi ti sta impressionando maggiormente? “Muriel è stato mio compagno un anno a Lecce, deve sfruttare questa occasione, lui ha le potenzialità per giocare anche in club di rango superiore a livello europeo. Seguo con affetto anche altri miei ex compagni, da Edgar Barreto a Matias Silvestre, il quale a volte può essere non perfetto sotto il profilo stilistico, ma rappresenta il meglio in termini di solidità e affidabilità. Al suo fianco mi ha impressionato il giovane Skriniar, sempre sul pezzo. E poi abbiamo Fabio Quagliarella, forse non farà avrà più la frequenza realizzativa dei bei tempi, ma la sua esperienza può sempre fare la differenza, come dimostrato ieri dal rigore procurato rivelatosi decisivo”.

Ritornando indietro nel tempo, di quella partita, della tua partita del 2008 cosa ti è rimasto a distanza di anni? “Quella partita ha lasciato dentro di me ricordi indelebili, con tutto il rispetto per gli attuali giocatori rossoneri ma quel Milan era una squadra completamente diversa, in campo c'era gente del calibro di Kakà, Pirlo, Seedorf, Gattuso. Noi partimmo benissimo, andammo sul 2-0, il Milan accorciò nel finale, ma nel primo tempo avremmo potuto segnare anche tre o quattro goal. Al triplice fischio finale parlati di felicità non rende l'idea delle nostre sensazioni, il martedì seguente i tifosi vennero poi numerosi a Bogliasco dandoci un grande riconoscimento di affetto. In quella gara sfiorai perfino la doppietta a San Siro, fu una partita straordinaria del collettivo nonostante l'assenza di Cassano, in avanti giocavo in supporto all'unica punta Bonazzoli”.

Anche e soprattutto in quell'occasione non mancò un'esultanza particolare... “La danza fu un qualcosa d'istintivo, rappresentava quel che mi passava per la testa in quel preciso momento, tra le tante quella fu ancora più particolare e folcloristica, era impossibile controllare emozioni di quel genere. Sono fiero di aver dato una grossa gioia agli splendidi tifosi blucerchiati, i quali mi ricordano sempre con grande affetto”.

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