Mihajlovic: "Nessun caso Regini, gli ho chiesto scusa davanti alla squadra"

25.02.2015 23:36 di  Alberto Boffano  Twitter:    vedi letture
Mihajlovic: "Nessun caso Regini, gli ho chiesto scusa davanti alla squadra"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

L'ingenuo fallo commesso da Vasco Regini a pochi secondi dal termine del derby contro il Genoa poteva costare caro alla Sampdoria, e Sinisa Mihajlovic non ha certamente nascosto la sua rabbia.

Ai microfoni di gazzetta.it, il tecnico blucerchiato ha voluto chiarire quanto accaduto subito dopo il triplice fischio dell'arbitro Rocchi:

"Chiariamo. Non ho preso per il collo Regini e tantomeno gli ho messo le mani sul volto: l’ho solo preso per la maglia poggiandogli le mani sul petto per urlargli che errori simili non sono accettabili e per di più in un derby. Non è la prima volta che prendiamo gol così… Fosse durata la partita altri tre minuti quella scena non ci sarebbe mai stata, perché avrei avuto il tempo di calmarmi e ne avrei parlato solo negli spogliatoi. Invece dopo quell’azione l’arbitro ha fischiato la fine e mi è venuto spontaneo andare subito da lui. Ma già davanti ai microfoni delle tv a fine partita mi sono scusato per quella sfuriata pubblica e anche negli spogliatoi ho chiesto scusa al ragazzo davanti alla squadra. È tutto finito lì: lui ha capito e non commetterà più un errore simile, vedrete.

A fine gara sono credo tra i tecnici più pacati e sereni nell’analisi. In campo a volte la pressione sale. Se i giocatori accumulano tensione, un allenatore fa il pieno della sua e di tutta la squadra: è uno stress moltiplicato per 11… Io sono un uomo passionale, in qualche momento l’adrenalina può farti andare un poco oltre, ma una cosa è affrontare un tuo giocatore anche in maniera brusca, un’altra mettergli le mani sul volto o sul collo: io quello non l’ho fatto, sia chiaro.

Se ho dato un’immagine sbagliata mi dispiace, ma senza ipocrisie. Spesso si dice che i panni sporchi si lavano solo nello spogliatoio, ma io non sono un falso prete: non dico che le cose vanno bene in pubblico e poi faccio sfuriate in private, sono un uomo diretto, onesto, non fingo. Difendo i miei uomini, ma se sbagliano lo dico. E se sbaglio io, so chiedere scusa. Mi verrebbe da dire che il caso è chiuso, ma in realtà non c’è stato nessun caso: lo so io, lo sa Regini, lo sa la Samp. Pensiamo alla prossima partita".