ESCLUSIVA SN - Tirotta: "Zenga un Sampdoriano vero. Con coraggio e umiltà il cuore della Sud tornerà a battere più forte che mai"

Per decenni uno dei volti più noti della tifoseria organizzata blucerchiata. Attualmente opinionista per Sampdorianews.net.
21.11.2015 07:56 di  Enzo Tirotta   vedi letture
ESCLUSIVA SN - Tirotta: "Zenga un Sampdoriano vero. Con coraggio e umiltà il cuore della Sud tornerà a battere più forte che mai"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

L’avventura di Walter Zenga alla guida della Sampdoria si è chiusa in maniera brusca ed inaspettata, accompagnata dall’approvazione di una tifoseria che non è mai riuscita ad apprezzare né l’ex portiere blucerchiato, né il suo modo di condurre la squadra. E alla fine, dopo mesi in cui la Sampdoria non è quasi mai riuscita ad esprimere il gioco organizzato e piacevole che le qualità della rosa facevano presagire, Ferrero ha deciso di invertire la rotta e puntare su un vecchio amore della Sampdoria, Vincenzo Montella, sognato per tutta l’estate ed infine approdato nuovamente a Genova.

Ora che l’arrivo del nuovo mister ha riacceso l’entusiasmo dell’ambiente, sarebbe facile individuare in Zenga la causa di ogni problema riscontrato finora, ma credo sia più utile fermarsi un attimo e cercare di ragionare con serenità sui pregi e sui difetti di questa squadra.

Io penso che le difficoltà della Sampdoria si reggano su un problema in difesa e un interrogativo in attacco. Il problema in difesa è semplicemente il basso rendimento di giocatori dai quali ci si aspettava altro tipo di prestazioni. Il primo che mi viene in mente è Moisander, accolto come nuovo centrale dal sicuro affidamento e ora smarrito fra la panchina e apparizioni in campo sostanzialmente insufficienti. Il secondo giocatore da ritrovare è Silvestre. Vero leader e condottiero della linea difensiva della Samp di Mihajlovic, l’argentino in questa stagione non sta ancora riuscendo a trovare la continuità e la sicurezza giuste per essere decisivo come un tempo. Nella lista dei rimandati entra anche Zukanovic, a tratti confusionario e spaesato in campo, di certo non il giocatore preciso e costante che Ferrero ha strappato all’Inter a suon di milioni. Zenga ha sicuramente le sue colpe nel non essere riuscito a  fornire ai suoi giocatori un’organizzazione difensiva impeccabile, ma certe colpe non ricadranno anche sui giocatori stessi?

Veniamo ora al grande interrogativo in attacco: Luis Muriel. Delle enormi potenzialità del colombiano ormai hanno parlato tutti, ma il rischio che queste potenzialità rimangano tali esiste. Muriel è un giocatore devastante quando ha la palla fra i piedi e riesce a lanciarsi in azioni individuali pazzesche, ma la maggior parte del tempo non riesce ad inserirsi nelle trame offensive in maniera efficace, non è utile in fase di non possesso come il suo compagno Eder e non riesce a dialogare con naturalezza con i compagni. Se Muriel non lavorerà di più per la squadra sarà difficile per la Sampdoria risolvere i suoi problemi offensivi, che per ora sono parsi lievi grazie ad un Eder in stato di grazia.

Spesso l’allenatore ha l’ingrato compito di essere il parafulmine dei propri giocatori, che si trovano così ad avere sempre un alibi che giustifichi le loro prestazioni quando queste non sono all’altezza, ma questo non aiuta la loro crescita e il loro miglioramento.

I problemi che hanno caratterizzato la gestione Zenga passano ora a Montella, che però ha le capacità tecniche e tattiche per superarli. Vincenzo è il miglior allenatore che fosse disponibile sul mercato e sono convinto che potrà portare una vera identità di squadra, un gioco piacevole, propositivo e continuo. Sono più scettico tuttavia sulle pretese europee che l’arrivo dell’Aereoplanino sembra aver scatenato nell’animo dei tifosi: secondo me la Sampdoria ha nelle sue corde un campionato da 50/55 punti, di più sarà difficile ottenere, anche se sarò felicissimo eventualmente di essere smentito.

Di tutta questa storia l’aspetto che più mi ha rattristato è stato il trattamento riservato a Zenga dalla tifoseria. Si può criticare il modo di giocare e l’atteggiamento della squadra, ma nessuno può dire che Zenga non sia un sampdoriano vero, uno che ci teneva a vestire questi colori e a fare il bene della Sampdoria. Sono convinto che Walter meritasse più rispetto di quello che ha ricevuto.

Questo discorso si incastra perfettamente con la campagna che stanno portando avanti i gruppi della Sud per ridare vitalità e ardore ad una tifoseria che negli ultimi tempi, a causa di un tangibile calo di entusiasmo e di senso di appartenenza, non è stata sempre all’altezza della sua storia. La riunione organizzata martedì sera ha proprio avuto l’obiettivo di trovare la soluzione ad un problema che, se ignorato, rischia nel tempo di declassare la tifoseria più bella d’Italia.

Sono contento di vedere che il problema venga affrontato con il cuore e la passione necessarie per riportare in alto i colori della Gradinata Sud e credo si stiano già facendo enormi passi avanti rispetto alla stagione scorsa. D’altronde una lunga storia d’amore, come quella fra la Sud e i colori blucerchiati, non può che vivere di periodi di ascesa e periodi di declino. È la vita, non si può andare sempre al massimo. L’importante è avere il coraggio e l’umiltà di rimboccarsi le maniche e di battersi per la propria passione e queste qualità ai tifosi blucerchiati non sono mai mancate, quindi sono convinto che il cuore della Sud tornerà a battere più forte che mai.