ESCLUSIVA SN - Tirotta: "Con il Cesena la sfida più difficile. A San Siro dovevamo 'uccidere' la partita"

Per decenni uno dei volti più noti della tifoseria organizzata blucerchiata. Attualmente opinionista per Sampdorianews.net.
17.04.2015 19:41 di  Enzo Tirotta   vedi letture
ESCLUSIVA SN - Tirotta: "Con il Cesena la sfida più difficile. A San Siro dovevamo 'uccidere' la partita"
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© foto di Alberto Lingria/PhotoViews

Per come si è messa contro il Milan sono due punti persi. Al 45’ invece non lo era. Poi il risultato è giusto, però quando eravamo sull1-0 dovevamo “uccidere” la partita. Evidentemente qualcosa ci manca. Se non hai la forza né tecnica né di testa per spingere e finire l’avversario che è rantolante, qualche aspetto ancora deve essere migliorato.

Però adesso abbiamo qualcosa in più, Muriel è molto bravo ma è a mezzo servizio, Okaka è indispensabile, fa molto lavoro ma pochi gol, qualche pecca ce l’abbiamo. La prima in classifica è la Juve, se guardi loro siamo lontani anni luce. Poi ci sono Lazio, Roma, Napoli, secondo me siamo vicini ma non ancora a quel livello. Siamo a cavallo tra la seconda e la terza fascia come livello di squadra, quest’estate sapremo se riusciremo a passare in seconda fascia.

Mihajlovic penso abbia detto la verità, cioè non è detto che rimanga ma nemmeno che vada via. Poi ci saranno tanti fattori da determinare, ma ancora non c’è nulla di certo. Le voci fanno parte del gioco. Voci sui giocatori del Cesena non ce ne sono, voci su Di Carlo nemmeno. Su chi sbaglia, voci non ne circolano, ci sono solo su quelli bravi. Il gioco è quello. A proposito di Cesena, questa è la sfida più difficile. Si chiuderanno dietro, e parcheggeranno il pullman della squadra davanti alla porta, forse ammanetteranno anche l’autista. Per quanto mi riguarda, non sottovaluto questa partita, ma penso che lo faranno ancora meno loro in qualità di professionisti.

Sbagliare le partite come a Firenze ci sta, sei quinto in classifica ma qualcosa ti manca. E’ tutto nella norma, per assurdo sarei più contento, ma non sarebbe normale, se non avessimo sbagliato mai nulla. Invece gli errori ci devono dare l’idea esatta della nostra dimensione. Se noi avessimo vinto anche con la Fiorentina, giocando alla grandissima, non saremmo stati noi. Saremmo più contenti, io per primo, ma non avremmo l’esatta percezione del nostro valore. In qualche modo potevamo essere portati anche fuori strada.  Se riuscissimo a dare due ‘zampate’ chiaro che un pensierino a qualcosa di più potremmo farlo: voglio dire, la Lazio prima o poi una dovrà perderla, o no?

Eto’o è bravissimo, ma soprattutto, come atteggiamento. Sono stupito del suo comportamento in campo. Bravo si sapeva, uno sai che è un grande giocatore e va bene. Ma è proprio l’atteggiamento in campo che mi ha sorpreso, secondo me è merito di Mihajlovic. Benchè tutti lo criticassero, quando si sono scontrati all’inizio, secondo me è lui il grande artefice di questo Eto’o.

Qualche colpo di questa Samp può anche ricordare quella di Mantovani, dal punto di vista del mercato, beninteso. Andare in casa dell’Inter, e prendergli il giocatore più forte che hanno, Bonazzoli, ammesso che sia un operazione reale, e non uno scambio di favori e un affare tra presidenti per questioni di bilancio è un colpo importante, che ricorda quelli dei primi anni con il Presidente. Sei andato a prendere uno dei giocatori Under 18 più forti che ci sono in Italia.  E’ potenzialmente un acquisto eccezionale, forse il migliore che abbiamo fatto.  Ricordi personali di Mantovani non ne ho: voglio dire solo una cosa. Dopo 21 anni siamo ancora qui a parlarne e a ricordali.  Questo secondo me dice tutto.