ESCLUSIVA SN - Fini: "Samp sarebbe una grossa opportunità per Giampaolo. Non rientrerei nel suo staff"

30.06.2016 19:05 di  Diego Anelli   vedi letture
ESCLUSIVA SN - Fini: "Samp sarebbe una grossa opportunità per Giampaolo. Non rientrerei nel suo staff"
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© foto di Federico De Luca

Tre esperienze condivise, 4 anni alle sue dipendenze. Non ci sono dubbi sul fatto che Michele Fini, ex esterno di centrocampo e attualmente reduce dall'esperienza di vice di Diego Lopez al Bologna, sia tra gli addetti ai lavori che nel corso degli anni hanno avuto la possibilità di conoscere meglio Marco Giampaolo, uno dei nomi più caldi assieme a Stefano Pioli per ricevere l'eredità di Vincenzo Montella sulla panchina blucerchiata.

Sampdorianews.net ha avuto il piacere di intervistare in esclusiva Michele Fini, andando ad analizzare in maniera più dettagliata il lavoro del tecnico che ha consentito all'Empoli di continuare a sorprendere dopo la straordinaria gestione Sarri:

“Sono stato alle sue dipendenze per quattro anni, in diversi periodi, in esperienze diverse, quindi ho anche avuto la possibilità di seguire da vicino la sua crescita di allenatore tra i 2 anni ad Ascoli, l'anno condiviso a Siena e a Cagliari. Si tratta di un tecnico dalle grandi capacità e non lo dico perchè lo conosco da anni, è uno di quegli allenatori che lavorano ancora sul campo, sempre sul pezzo sotto il profilo organizzativo, cura ogni minimo particolare non soltanto dal punto di vista tecnico-tattico, ma anche anche in relazione alla preparazione fisica avvalendosi di preparatori qualificati. Non lascia mai nulla al caso. Se la Samp dovesse affidargli la guida tecnica, sceglierebbe un tecnico di grosso spessore”.

Nel corso degli anni ha avuto la possibilità di conoscere a fondo il profilo di un tecnico che ha saputo far svoltare la sua carriera. “Il lavoro del tecnico non viene praticamente mai valutato analizzando le qualità umane, essere una bravissima persona non basta, in questo calcio sono i risultati a fare la differenza. Sa fare benissimo il proprio lavoro, nel corso della mia carriera ho avuto anche allenatori dal nome più blasonato, ma lui rientra tra i migliori in assoluto. Nel caso specifico gli devo molto avendomi dato la possibilità di arrivare ad agosto ad Ascoli dove non conoscevo nessuno, né lui né chiunque altro, ma fece positivamente la differenza l'impatto con la nuova realtà, grazie a come il mister organizzava il lavoro e la preparazione estiva. Grazie a lui ho avuto la possibilità di giocare in serie A con continuità, oltre a coronare il sogno di arrivare al Cagliari”.

Proprio vincendo al Ferraris contro la Sampdoria ai tempi di Ascoli e con Quagliarella a segno nelle file marchigiane, si ebbe l'occasione di tastare con mano il credo tattico di Giampaolo. “Concordo in pieno, recentemente si parla molto del 4-2-4 come un modulo innovativo che viene affibbiato a determinati tecnici, ma noi lo facevamo già all'epoca, con esterni dai piedi invertiti ad agire sulle fasce, movimenti con i tempi giusti delle due punte, tutto in un sistema di gioco ben collaudato. Con il passare degli anni ha adottato nuove soluzioni nelle altre sue squadre, spesso è stato “costretto” dalle situazioni ed eventi a lavorare su gruppi già formati da precedenti gestioni tecniche, in quei casi ancora di più non è mai andato avanti con un modulo predeterminato, ma è andato incontro alle caratteristiche dei giocatori a propria disposizione in modo da farli rendere al meglio. Nei casi in cui ha potuto costruire la rosa a propria somiglianza è riuscito ad ottenere risultati ancora migliori”.

Un anno fa di questi tempi gran parte dell'opinione pubblica considerava l'Empoli già condannato alla retrocessione e invece... “Ad Empoli non era facile subentrare a Sarri, non sarebbe stato semplice per nessuno, Giampaolo ha avuto la capacità e l'intelligenza di dare continuità al lavoro già svolto nei mesi precedenti essendo un grande conoscitore di calcio, ha portato pochi cambiamenti e adattato certe situazioni alla propria filosofia di gioco. Io non avevo dubbi che sarebbe riuscito a fare bene, come del resto non ho mai capito come non abbia mai potuto allenare una grande squadra”.

Grandi esperienze e gioco convincente ad Ascoli, Siena ed Empoli, una lunga serie di esoneri e ad un passo dalle big, ad esempio alla Juventus che poi gli preferì Ferrara. Dall'esterno sembrerebbe una carriera particolare. “Sì, una carriera un po' strana, ma lo dico non da suo ex giocatore, sul campo non ha eguali, lavora con sacrificio e passione sul campo, dedica tutto il tempo al calcio, conosce ogni particolare. Il fatto di essere già stato accostato a grossi club come Juventus e Milan è la prova delle sue grosse capacità altrimenti non sarebbe stato possibile. Il fatto che club di primissima fascia abbiano poi scelto altri tecnici dipende da molte variabili”.

Dovesse essere Giampaolo il prescelto della Sampdoria? “Sarei molto contento se dovesse approdare alla Sampdoria, per Giampaolo sarebbe una grossa opportunità, anche per il sottoscritto la Sampdoria è sempre stata una destinazione ambita, sarei voluto venire in più occasioni per il tipo di mentalità dell'ambiente, la capacità organizzativa e il blasone del club, ad un certo punto ai tempi di Ascoli venni accostato momentaneamente alla Samp ma non ci furono conferme ulteriori. Peraltro a Genova avrei avuto la soddisfazione di essere seguito da vicino da numerosi miei parenti che abitano in città. Per entrambi la Sampdoria rappresenta un grosso club e un'opportunità indiscutibile”.

L'esperienza da vice a Bologna non si è conclusa con il lieto fine. È da escludere a priori un suo inserimento nello staff di Giampaolo qualora dovesse concretizzarsi il suo ingaggio in blucerchiato? “Sì, sono legato a Lopez, siamo reduci dall'esperienza di Bologna dove abbiamo svolto un buon lavoro, poi strane circostanze hanno portato all'esonero a tre giornate dalla fine senza poter concludere il lavoro. Con Giampaolo ci sentiamo spesso, come avvenuto venti giorni fa, non rientrerei nel suo staff, già si avvale di grandi professionisti che lo seguono da anni”.

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