Pecini: "Samp casa mia, Ivan esempio di come un Settore Giovanile debba lavorare"

26.01.2016 13:37 di Alberto De Venuto   vedi letture
Pecini: "Samp casa mia, Ivan esempio di come un Settore Giovanile debba lavorare"
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© foto di Sampdorianews.net

Riccardo Pecini è tornato alla Sampdoria un anno e mezzo fa dopo l'esperienza al Monaco, decidendo così di ritornare "a casa", come lui stesso ha detto ai microfoni di SampTV. Il capo osservatore blucerchiato ha rilasciato un'interessante intervista nella quale ha parlato del mondo dello scouting, iniziando però con il suo ritorno in blucerchiato: "Dopo un percorso di maturazione e conoscenza, tornare alla Samp è stata una scelta facilissima, questa è casa mia e sono un tifoso blucerchiato".

Addentrandosi poi nel descrivere il mondo scouting: "Il lavoro dello scouting si divide tra la pianificazione, la programmazione e l'osservazione. Nell'arco di una stagione, la prima parte, fino a dicembre, è dedicata alla copertura dei campionati, sia nazionali che internazionali, da seguire, poi successivamente si passa alla ricerca degli obiettivi che servono alla prima squadra ma anche a quelle giovanili. Mediamente seguo 10 partite a settimana, con dei picchi nei tornei internazionali".

Pecini ha poi parlato delle aree monitorate dalla società blucerchiata: "Il territorio europeo è ovviamente quello più battuto, anche se abbiamo una rete di scouting anche in Sud America ed ultimamente stiamo iniziando a lavorare anche sull'Africa. La base dello scouting è il viaggio e la partita dal vivo, le nuove tecnologie vengono usate per la ricerca di informazioni dei giocatori seguiti. Il lavoro d'équipe è fondamentale - riporta Sampdorianews.net - io fungo da trait d'union tra l'area scouting e quella decisionale, che spetta ad Osti e al Presidente. Qui alla Samp la grande fortuna è che queste aree sono costantemente monitorate e con molta velocità riusciamo ad arrivare prima alla scelta dell'obiettivo".

Infine, il capo degli osservatori, ha evidenziato l'importanza del Settore Giovanile, portando, su tutti, l'esempio di David Ivan, che ha esordito in Serie A questa stagione trovando anche il suo primo gol: "La scelta del giocatore è la parte più semplice del lavoro, quella più difficile è la gestione e la crescita del prospetto. Inoltre, prima di prendere qualsiasi decisione, vado personalmente a cena col ragazzo e la sua famiglia, vedo dove vive, perchè solo cosi ti rendi conto della mentalità del giovane, della capacità che può avere di integrarsi nel nostro mondo. Quello di Ivan penso che sia l'esemplificazione di come un Settore Giovanile debba lavorare. Da un anno e mezzo abbiamo lavorato per migliorare quello che c'era ed inserire, quello che mancava e sono convinto che nei prossimi anni la Prima Squadra potrà attingere tranquillamente dal Settore Giovanile".