Medulla: "Maglia di Calì nei primi cinque pezzi del calcio italiano. Ferrero è al corrente del nostro progetto"

16.10.2014 22:21 di  Serena Timossi  Twitter:    vedi letture
Medulla: "Maglia di Calì nei primi cinque pezzi del calcio italiano. Ferrero è al corrente del nostro progetto"
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© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com

Il Presidente del Museo Samp Doria Maurizio Medulla ha presentato con orgoglio la maglia più antica d’Italia, datata 1910 e indossata da Francesco Franz Calì ai tempi della militanza nell’Andrea Doria, negli studi di Telenord:

“Questa maglia è nei primi cinque pezzi del calcio italiano. E’ del 1910 ed è la maglia più antica d’Italia attualmente in circolazione, va a superare una maglia del Genoa del 1913 e una del Milan. E’ un pezzo importante, datato tra gennaio e maggio del 1910 per una serie di ricerche che sono state effettuate. In quel periodo Calì fu capitano della nazionale italiana.

Il tessuto della maglia è particolare, sembra un misto tra cotone e canapa. E’ un’emozione incredibile pensare che allora si giocava in modo un po’”avventuroso”, senza numeri, spesso e volentieri le maglie venivano lavate a casa da mogli e mamme e poi utilizzate in campionato. Calì ha iniziato nel Genoa, poi passò all’Andrea Doria, fu un pioniere del calcio.

Allora le rivalità erano molto più accese, il Genoa era la squadra da battere. Alla Caienna l’Andrea Doria li aspettava con il coltello tra i denti, Sampierdarena fino al 1926 era un comune a se stante molto più ricco di Genova, che fu annesso da un editto di Mussolini e c’era una forte rivalità tra Sampierdarenese e rossoblù. La maglia ci è stata chiesta da fuori Genova, ma ora tornerà nella sua cassetta di sicurezza e sarà conservata in banca”.

Medulla ha chiarito anche la situazione attuale del progetto Museo Samp Doria, in procinto di realizzarsi poco prima della cessione della società e attualmente arenatosi: “Stiamo facendo un lavoro importante, abbiamo raccolto tanti soldi dati in beneficenza e ora stiamo cercando di aiutare Giovanna Romanato che sta attraversando un altro momento difficile. Noi non possiamo realizzare un museo con le nostre forze, avevamo firmato un contratto otto giorni prima della cessione della società. - riporta Sampdorianews.net -. L’attuale dirigenza finora si è concentrata su altri aspetti, il presidente Ferrero è al corrente del nostro progetto, che è dinamico, multimediale, un museo che prenda in considerazione tutte le sfaccettature dello sport e dedicato a tutti coloro che amano il calcio. Siamo in grado di creare sei collaterali l’anno e i collezionisti hanno dato la loro disponibilità a creare collaterali in occasione di eventi e partite, in modo da dare anche agli avversari la possibilità di vedere reperti della propria squadra del cuore.

Abbiamo anche raccolto dei dati, per avere un pareggio di bilancio bastavano 26.000 visite l’anno, inoltre la Sampdoria non spenderebbe nulla per attività extra, potrebbe fare tutto a casa propria”.