Fieri Fossato: "No alla tessera!"

Riportiamo integralmente il comunicato pubblicato su fierifossato.it.
30.05.2015 11:03 di Redazione Sampdoria News   vedi letture
Fieri Fossato: "No alla tessera!"

Sono passati 5 anni dall'avvento della Tessera del Tifoso, lo strumento che venne presentato dall'allora Ministro dell'Interno Roberto Maroni come la panacea di tutti i mali del calcio e come l'unica soluzione valida per fermare la violenza negli stadi e riportare le famiglie allo stadio.

La tessera nacque in un periodo dove già le forme di repressione erano giunte agli apici tramite provvedimenti quali il biglietto nominale, i tornelli, la chiusura preventiva di alcune trasferte considerate a rischio e numerosi altri divieti; di conseguenza la sua introduzione sembrò subito una cosa del tutto inutile e che molto probabilmente celava altri scopi.

La nostra posizione sull'argomento infatti è stata chiara fin dall'inizio: per noi la tessera era, è e sarà sempre e soltanto una porcheria utilizzata da una parte per rafforzare ulteriormente il sistema repressivo nei confronti del mondo del tifo organizzato, e dall'altra per fini meramente commerciali venuti a galla nel corso di questi anni.

Per giustificare l'avvento della tessera l'Osservatorio Nazionale delle Manifestazioni Sportive snocciolò alcune linee guida millantando tutta una serie di vantaggi che la tessera avrebbe portato ai possessori: agevolazioni nell'acquisto dei titoli di accesso ed esenzione da possibili restrizioni nell'acquisto dei biglietti per motivi d'ordine pubblico, snellimento delle procedure di accesso allo stadio tramite corsie riservate, accesso a eventuali facilitazioni e privilegi che le Società sportive avrebbero riservato ai propri clienti. E per finire, la perla: con la tessera il tifoso si sarebbe reso protagonista della propria sicurezza, entrando in una comunità privilegiata di sostenitori ufficiali che aderisce ai valori dello sport e rivendica la passione per il calcio.

La nostra domanda è questa: quanti e quali dei punti contenuti nelle linee guida è stato rispettato durante questi 5 anni? La nostra risposta è: NESSUNO.

Procedure sempre più macchinose nel rilascio dei biglietti, lunghe code ai tornelli e trasferte vietate per ordine pubblico a tutti i tifosi: soltanto queste sono state le novità in negativo apportate dalla tessera del tifoso negli ultimi anni.

Inoltre ricordiamo che molte delle tessere del tifoso nella loro prima versione prevedevano la sottoscrizione abbinata a una carta di credito prepagata; tutto ciò fu bloccato grazie al lavoro svolto dalla Federsupporter che, con l'aiuto del Codacons, portò alla sentenza del 18 aprile 2012 da parte del Tar del Lazio che decretò che "l’abbinamento fra tessera del tifoso e carta di credito ricaricabile integra una pratica commerciale scorretta".

L'ultimo punto delle linee guida è quasi imbarazzante da commentare; tra le righe leggiamo che il possesso della tessera presuppone l'entrata in una comunità di sostenitori "ufficiali" che aderisce ai valori dello sport e la rivendicazione della passione per il calcio. Passione? Quella passione che questi signori stanno provando ad eliminare, cercando di rendere gli stadi alla stregua di un teatro e vietando il colore e il calore all'interno delle curve? Quella passione nel calcio che gli italiani stanno perdendo non perchè non in possesso di una tessera, ma per colpa dei continui scandali che si stanno susseguendo?

A supporto delle nostre tesi ci sono i numeri, impietosi ed eloquenti. Secondo i dati dell'Osservatorio Calcio Italiano, divulgati a fine marzo, la media degli spettatori (21.850) negli stadi italiani nel primo trimestre 2015 ha subito un crollo rispetto alle stagioni dell'ultimo quinquennio: -11,4% rispetto al 2012/13 (24.655), -5,9% rispetto al 2011/12 (23.214), -12,2% rispetto al campionato 2010/11 (24.901).

Una diminuzione allarmante ed inesorabile che non trova soluzione di continuità. Vedere gli stadi vuoti ci mette una tristezza infinita e depaupera ulteriormente un calcio italiano che vive il suo momento storicamente più difficile sia dal punto di vista dell'immagine (intesa soprattutto come credibilità), sia da quello economico.

L'intento doveva essere quello di riportare la gente e le famiglie allo stadio, i fatti invece testimoniano di come la tessera sia stata un ulteriore catalizzatore dello svuotamento degli stadi italiani.

Quello che questi signori vogliono è un calcio comandato esclusivamente dal business ad ogni costo, un calcio senza colore e passione dove i tifosi siano solo "clienti" (come indicato nelle linee guida della tessera) e abbiano la parvenza di manichini stile tribune del Subbuteo.

In questi anni abbiamo assistito a innumerevoli contraddizioni, basti pensare ai casi in cui sono state vietate le trasferte ai tesserati e quelli invece che ci hanno visti talvolta protagonisti (soprattutto in questa stagione), dove ci è stato permesso di seguire la Sampdoria in trasferta senza tessera e dove l'impatto visivo e sonoro ha rievocato i tempi migliori.

Tutto questo è emblematico del fatto che il progetto della tessera è miseramente fallito ma nessuno si prende la responsabilità di ammetterlo. E allora si continua su questa strada dell'indecisione e delle regole aleatorie che non potrà però durare per sempre. Persino alcuni addetti ai lavori, tra i quali il nostro Presidente Massimo Ferrero, si sono espressi in maniera totalmente contraria alla tessera, auspicando un ritorno alle trasferte libere come un tempo.

La strada è tracciata da tempo: la tessera è sull'orlo del precipizio, ma per darle la spinta decisiva serve l'aiuto di tutti. A partire da chi 5 anni fa fece una scelta che oggi ha la possibilità di cambiare non rinnovando la tessera che a breve scadrà.

Ricordiamo inoltre che, per chi dovesse decidere di non rinnovare la tessera del tifoso, ci sarà la possibilità di sottoscrivere il voucher che garantirà comunque il posto in Gradinata Sud per tutta la durata del campionato.

Noi siamo fiduciosi, non molliamo un centimetro in questa lunga e difficile battaglia e crediamo che presto la tessera farà la fine che si merita e cioè finirà nel cestino della rumenta.

Serve però un segnale forte e concreto di dissenso da parte di tutti i Sampdoriani e questo è il momento giusto!

TIFOSI SAMPDORIANI, NON RINNOVATE LA TESSERA!!