ESCLUSIVA SN - La storia di Andrea Vazzoler: dall'Irlanda in vespa a Pinzolo

20.07.2015 18:32 di  Redazione Sampdoria News   vedi letture
ESCLUSIVA SN - La storia di Andrea Vazzoler: dall'Irlanda in vespa a Pinzolo

L'amore nei confronti della Sampdoria non conosce nè barriere, nè confini, non contano i chilometri, anzi, man mano aumentano i chilometri e le difficoltà logistiche, i cuori blucerchiati battono ancora più forti e portano un numero superiore di tifosi al fianco della propria amata.

Dopo Marius Vaduva, protagonista di diverse trasferte partendo dalla lontana Romania con la propria famiglia, abbiamo il piacere di conoscere meglio un altro grande Sampdoriano, Andrea Vazzoler, il quale racconta i viaggi effettuati nel blog lostinvespa.wordpress.com. Dall'Irlanda si mette spesso in viaggio con la propria vespa per conoscere le bellezze dell'Europa. Stavolta ha fatto tappa a Pinzolo, sede della seconda parte del ritiro estivo blucerchiato. Al fianco dei fratelli Simone ed Enrico, Andrea ha respirato l'atmosfera tra i propri beniamini e condividendo la passione con un elevato numero di tifosi presenti in Trentino:

I viaggi in vespa in giro per il mondo: una passione di famiglia? “Sicuramente la passione per i viaggi ci è stata trasmessa dai nostri genitori; ancora prima della mia nascita (sono il primo di tre figli) hanno sempre girato in Italia e all’estero. Poi, in occasione di un mio torneo di calcio giovanile in Svezia a Goteborg (giocammo all’Ullevi due anni dopo la vittoria in Coppa delle Coppe), comprarono un camper per seguirmi e da lì i giri divennero sempre più frequenti (Scandinavia, Spagna, Francia ecc.. ). Il viaggio in Vespa è stata la normale conseguenza derivata dalla passione di nostro padre per questo mezzo e la nostra propensione alla scoperta, all’evasione e alla nostra voglia di conoscenza ampliando sempre più i nostri confini. Con la Vespa si alternano ritmi lenti ad altri più incalzanti, dovendosi adattare alle caratteristiche del territorio e delle strade percorse quasi a diventare parte del paesaggio stesso”.
 
Le principali tappe dei vostri viaggi in vespa. “Sono generalmente le meno conosciute alla gente. Certo, ci piace visitare le grandi capitali (città storiche in Italia e in Europa), ma spesso durante il viaggio le priorità cambiano alterando l’itinerario iniziale o cambiandolo integralmente. Può succedere quindi, come l’anno scorso, di partire da Genova per la Normandia e decidere nei pressi di Lione di svoltare per la Svizzera, per poi attraversare passi di montagna e laghi meravigliosi, entrare in Austria, sconfinare nella verde Slovenia, visitare i laghi di Plitvice e fare un tuffo nella costa croata prima di tornare in Italia da Venezia attraversando paesini che non avremmo mai pensato di vedere, e così succede che si percorrano quasi 5000 km e 7 stati senza mai averlo programmato".
 
Quali sono gli stimoli che vi portano ad intraprendere i viaggi e quali sensazioni, emozioni ricercate? “Scoperta, conoscenza di persone e culture diverse, evasione e soprattutto libertà. Secondo noi viaggiare in Vespa significa percorrere strade secondarie a ritmi cadenzati con il territorio, respirando gli odori, ascoltando i suoni che ci circondano e osservando tutti i dettagli che i paesaggi attraversati ci propongono (questo non sarebbe possibile con qualsiasi altro mezzo). Quando sei a valle e devi raggiungere la vetta di una montagna, quella vetta, in Vespa, te la devi conquistare con rispetto sia del tuo mezzo che della montagna stessa. In precedenza abbiamo viaggiato anche a piedi, zaino in spalla, per tutta l'Irlanda e Norvegia ma gli stimoli sono sempre gli stessi: libertà e apertura a ciò che è nuovo”.
 
L'amore per la Sampdoria a tanti km di distanza: come e quando è nato e come riesci a dedicargli tempo e passione. “Non è stato difficile! Sono nato nel 1981 e quella squadra plasmata da Paolo Mantovani avrebbe fatto sognare chiunque, figurarsi un bambino che è cresciuto con Lei. La mia crescita come uomo ha corso parallelamente alla mia passione per la Sampdoria: da piccolo e in gioventù giocavo a calcio immaginandomi, un giorno, di poter scendere in campo a Marassi, da ragazzo ho iniziato poi a frequentare la Gradinata Sud per tanti anni, e infine la vivo come tifoso espatriato. Grazie a Sampdorianews.net riesco a tenermi in contatto con le novità del mondo blucerchiato e poi si guarda la partita come si può (fortunatamente molti pubs trasmettono le partite del calcio italiano). Devo sottolineare però che, stando lontano, la passione è ancora più forte e chi ti ascolta, che sia scozzese, irlandese o americano, ti guarda ammirato da quanta enfasi si ha nel parlare della Sampdoria”.
 
Essere un tifoso dall'estero non è semplice. Si vorrebbe stare sempre fisicamente al fianco della propria amata. Il ruolo di corrispondente dall'estero per Sampdorianews.net ha facilitato il compito? “Certamente sì. La possibilità di poter esternare le proprie impressioni, le critiche se sono da fare, e in generale, il proprio pensiero, mi fa sentire come se fossi un po' più vicino a casa. Dopo aver guardato le partite, sapere di poter commentare in modo costruttivo ciò che si è visto riesce a colmare quella mancanza che può derivare dal guardarsi un partita della tua squadra del cuore da solo mentre per tutta la settimana si parla di Manchester Utd, Celtic o Liverpool con i miei colleghi e amici”.
 
Le emozioni provate nel respirare l'aria del ritiro di Pinzolo, un'autentica full immersion blucerchiata dopo tante ore di viaggio. “E' stata una sensazione strana e positiva; si respirava il giusto mix tra impegno, dedizione, rilassatezza e svago. E’ stato bello inoltre, vedere così tanti colori blucerchiati in un luogo così lontano e diverso da Genova, oltre a vedere tante famiglie che conciliano la loro passione per il calcio con camminate lungo paesaggi stupendi. E come la Sampdoria riscuoti simpatia in tutto il mondo, anche noi attraversando le strade del Trentino abbiamo attirato l’attenzione, la curiosità e l’ammirazione degli abitanti del luogo”.
 
La tua opinione sulla scelta di Zenga e le operazioni di mercato finora definite. “Sono soddisfatto della scelta di mister Zenga e del suo staff. Vedendoli dal vivo si ha la sensazione che “l’esperimento” funzioni; Zenga sembra gestire lo spogliatoio nel migliore dei modi, creando un gruppo con mentalità vincente fin da subito. Cagni focalizza la sua esperienza sulla fase difensiva, a volte anche in modo  intransigente, Bellucci svolge la funzione di coadiuvante tecnico e rappresenta l’elemento giusto per trasmettere l’attaccamento alla maglia blucerchiata ai giocatori. Per quanto riguarda le scelte di mercato penso che la società si stia muovendo bene (non mi è piaciuto solo il mancato rinnovo di Acquah) costruendo una buona squadra in grado di affrontare gli impegni della prossima stagione. Correa può diventare davvero un punto di riferimento per la squadra, ha doti tecniche fuori dal comune e sarebbe bello vederlo crescere in questa squadra, Bonazzoli ha lo "sguardo" dell'attaccante vero, Barreto e Fernando formano un ottimo centrocampo, Cassani è sicuramente un buon ritorno e Zukanovic ha destato ottime impressioni nell'unico giorno che lo abbiamo potuto vedere”.

A proposito di viaggi....la Sampdoria ritorna nelle coppe europee, "Lei viaggia spesso per l'Europa". Obiettivi e speranze per un'esperienza che mancava da 5 anni. “La speranza è che quest’anno l’Europa possa essere una priorità della nostra stagione. D’altra parte storicamente Sampdoria e Europa sono un connubio indissolubile come dice appunto la rubrica. Il sogno sarebbe poter seguire in Vespa più trasferte possibili! Un obiettivo certamente ambizioso che deve tenere conto di alcune difficoltà ma sono convinto che la Sampdoria ci stimolerà a superarle".

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