90 minuti nei Distinti: "Le camicie da stirare e lo spirito masterchef"

Tradizionale appuntamento con la rubrica ironica di Sampdorianews.net dedicata agli originali commenti provenienti dal settore dei Distinti.
24.10.2016 09:13 di  Chiara Persico   vedi letture
90 minuti nei Distinti: "Le camicie da stirare e lo spirito masterchef"

La fatidica giornata alla fine arriva... per tutta la settimana il tuo inconscio cerca di dimenticarsene: programmi aperitivi con gli amici, gite fuori porta e quando tua moglie ti ricorda che il tempo sarà brutto le prometti addirittura di portarla all'Ikea. Ma poi c'è sempre un particolare che ti riporta alla dura realtà e ti ricorda che il 22 ottobre ore 18 scenderanno in campo Sampdoria e Genoa. Basta un pronostico alla radio, un collega rossoblu scaramantico che sentenzia "Questo derby lo vincete voi perché siete più scarsi" o scalinata Montaldo dipinta di un colore diverso. 

Anche io provo a non pensarci: sveglia presto per mettermi in fila alla posta, coda alle casse per il rito della spesa del sabato mattina, mi ingegno persino a impastare sei etti di tagliatelle, cucinare un arrosto, una teglia di patate al forno e funghi fritti.  Ma alle due inizi già a sentire i cori per le strade, mortaretti che esplodono e qualche sirena della polizia. Insomma è giunto il momento di scrollarsi di dosso lo spirito masterchef che si è impossessato di me e prepararsi per questi 90 minuti di sofferenza.

Per strada una famiglia di sei persone procedono verso lo stadio: arrivati alla Nord padre e figlio si fermano mentre la mamma e le tre figlie proseguono verso la Sud. "Che vinca il migliore!" augura il padre. "Se vince il migliore ti stiri le camicie per un mese... vedi tu!"

In effetti i pronostici non agevolano i blucerchiati che già sono combattuti fra sentimenti contrastanti per quanto riguarda il portiere titolare: fa piacere a tutti l'esordio di Puggioni fra i pali della Samp, ma come sempre c'è un po' di diffidenza. Dilaga anche il panico per quanto riguarda un possibile inizio dalla panchina di Silvestre e per il fantomatico ritorno di Pavoletti fra le file rossoblu. 



Vicino a me oggi una ragazza con lunghissime unghie sampdoriane e un omone di Padova vestito blucerchiato da capo a piedi (senza tralasciare le stringhe delle scarpe) che si è fatto 300 km per vedere la stracittadina.  Un derby non può iniziare senza un coro di sfottò ai cugini sulle note del celebre coro di Giuseppe Verdi che sfido ogni doriano doc a cantarlo ricordandosi le parole originali del Nabucco. 

La Samp parte bene e al 12' passa in vantaggio con uno scatenato Muriel. Seguono salti, abbracci col padovano, bandiere chiuse che rotolano e bambini che volano in aria. La ragazza fa anche una foto al suo dito medio con la Nord sullo sfondo. Ma un secondo dopo parte il classico sconforto che s'impossessa di ogni "distinto" che si rispetti e che di solito si manifesta con un: "Ora ce ne fanno tre!".

Tre no, ma uno sì. Al 23' segna Rigoni e la Samp deve ricominciare da capo. Al 46' un barlume di speranza: Quagliarella viene atterrato in area da Perin e Tagliavento segna il dischetto, ma il portiere rossoblù ci nega il raddoppio. Durante l'intervallo commetto il grave errore di sistemarmi in coda per il bagno con una quindicina di donne che danno la colpa del momentaneo pareggio alla società, a Giampaolo, ai giocatori giovani, al referendum, all'Isis, all'olio di palma. Provo a ribattere qualcosa ma mi accorgo di avere la voce di Gollum del Signore degli Anelli. 

Al 10' della ripresa Muriel firma di nuovo il vantaggio blucerchiato grazie anche alla deviazione in rete di Izzo. Seguono 44 minuti di sofferenza in cui la ragazza si mangia completamente l'unghia blu e quella rossa della mano destra e le due bianche della sinistra, mentre il veneto continua a tranquilizzare Puggioni con frasi tipo: "Sei solo" o "Prendi tempo!" "Ocio... Con calma!" 

Poi arriva il triplice fischio: si può tornare finalmente a respirare e il Ferraris esplode di gioia. Mi balena per un attimo l'idea di invitare il padovano a casa a mangiare le tagliatelle ma quando mi giro è sparito. Sarà già in viaggio per portare i colori degli eroi in giro per l'Italia.