90 minuti nei Distinti: "I santi per il miracolo. I ninja all'ora di cena..."

Tradizionale appuntamento con la rubrica ironica di Sampdorianews.net dedicata agli originali commenti provenienti dal settore dei Distinti.
22.11.2016 10:37 di  Chiara Persico   vedi letture
90 minuti nei Distinti: "I santi per il miracolo. I ninja all'ora di cena..."

Prima del derby la Samp era andata in pellegrinaggio alla Madonna della Guardia, prima dell'Inter tutti a Roma in udienza dal Papa... per vincere contro il Sassuolo era difficile puntare a piani ancora più alti. Non ci restava che cambiare religione e chiedere un incontro con il Dalai Lama oppure affidarsi alle proprie capacità... 

Nonostante la pausa per la nazionale in campo scendono i soliti undici con Fernandes dietro a Muriel e Quagliarella. La Samp attacca verso la nord e così decido di spostarmi anch'io nella speranza di vedere qualche bella azione.  Decisione saggia fino a un certo punto visto che mi trovo in mezzo ai bambini delle scuole calcio: leva dal 2008 al 2010. 

Ai giovani tifosi non interessa moltissimo il match: è molto più divertente improvvisarsi spadaccini con le bandierine, saltare da un seggiolino all'altro o strisciare fra le linee dei sedili tipo ninja pulendo il Ferraris con la divisa della propria squadra. Non invidio gli allenatori che li accompagnano, i quali con un occhio guardano la Samp e con l'altro controllano che nessuno si faccia del male, o si lecchi le mani dopo aver gattonato su chewingum sputati vent'anni prima.  A complicargli il lavoro ci si mettono i genitori: "Mister porto Luca in bagno!". "Mister porto nel settore sopra Samu, Simo e questo che non so come si chiami!". "Ma quel bambino non è con noi!"



Il primo tempo si chiude con un nulla di fatto: la Samp sfiora il vantaggio in un paio di occasioni e c'è rammarico soprattutto per l'occasione clamorosamente sbagliata da Fernandes che, a portiere battuto, spara a lato un pallone destinato a entrare in porta. Mentre i giocatori vanno verso gli spogliatoi un paio di genitori mettono i piedi i figli sulle proprie spalle e li fanno sporgere verso il campo a modi "un giorno tutto questo sarà tuo" sperando di impietosire qualche giocatore e farsi regalare maglie o palloni.

Altri 45' così e la Lorenzin può fare tutti i fertility day che vuole ma la voglia di procreare non mi verrebbe manco per sbaglio. Decido quindi, per preservare le generazioni future e le politiche sulla natalità del nostro Paese, di spostarmi verso la Sud.  Nel secondo tempo la Samp va sotto di due gol. Piove. Non sono nemmeno le tre e sei convinto che andrai a casa e sarà già ora di cena. Una domenica rovinata. 

Poi il miracolo. Perché se il Papa era già stato chiamato in causa diverse giornate fa, oggi avremo sicuramente scomodato qualche santo... Al 38' Quagliarella si lancia verso la porta avversaria, tira, colpisce il palo e ribatte in rete. 1-2. Due minuti dopo è di nuovo l'attaccante campano a servire Muriel che non sbaglia. 2-2. Ma non è finita perché al 45' Schick si guadagna un calcio di rigore. Muriel ha il giusto sangue freddo e la Samp rimonta in sette minuti una partita che ormai sembrava persa. 

Noi tifosi non sappiamo nemmeno come esultare: sembra incredibile un finale di questo tipo. Un signore salta battendo così forte le piante dei piedi per terra che al terzo gol sono convinta che si sia procurato qualche microfrattura, un altro stritola la vicina e un vecchietto annuncia lapidario: "Ora posso morire contento!"