Spalletti: "Montella sarà un avversario difficile da affrontare. Il punto sugli infortunati lo faremo tra un po'"

06.02.2016 13:24 di Alberto De Venuto   vedi letture
Fonte: tuttomercatoweb.com
Spalletti: "Montella sarà un avversario difficile da affrontare. Il punto sugli infortunati lo faremo tra un po'"
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© foto di Federico Gaetano

Roma-Sampdoria rappresenta la prima sfida in assoluto tra Luciano Spalletti e Vincenzo Montella. Per i due tecnici, però, il posticipo di domani sera ha una valenza diversa: la squadra di Montella deve invertire la rotta per mantenersi a distanza di sicurezza dalla terzultima; la squadra giallorossa, invece, deve dare continuità di risultati per tornare a competere nelle zone alte della classifica. Proprio quest'utlimo ha da poco terminato la consueta conferenza stampa della vigilia.

Sulle condizioni degli infortunati e su Strootman: "Ci sono stati dei miglioramenti importanti per diversi giocatori, Florenzi e Digne hanno fatto tutto l'allenamento, Dzeko va rivisto anche oggi così come del resto gli altri. Per De Rossi dobbiamo guardare, un po' di problemi ci sono, bisogna fare cure e oggi non svolgerà tutto l'allenamento. Il punto sugli infortunati lo faremo tra un po'. Strootman ha già fatto vedere di essere sulla strada giusta, mi è piaciuto nei movimenti che ha fatto nella gara giocata con la Primavera, grande professionista".

Sull'assenza di Nainggolan: "Abbiamo più soluzione, dipende anche dal bollettino medico. Bisogna aspettare l'allenamento di oggi per avere qualche certezza in più. Florenzi è sicuramente da tenere in considerazione, ma c'è anche Iago Falque che può ricoprire quel ruolo. A centrocampo siamo abbastanza coperti, anche se serve equilibrio".

Sulla sfida contro Montella: "Colpisce la qualità del tecnico, l'equilibrio e il modo di stare in campo. Tutti hanno apprezzato il lavoro nelle giovanili della Roma. Non gli è stato concesso niente, ha fatto tutte le tappe per poter crescere al meglio. Tutti hanno apprezzato il lavoro con la Fiorentina con cui è arrivato nei primissimi posti. Avrà un futuro importante perché è un ragazzo intelligente. Tutte le volte che ci ho parlato mi ha dato questa sensazione. Sarà un avversario difficile da affrontare".

Sull'assenza della prima punta nella migliore prestazione stagionale: "Secondo me di punte ne avevamo due e hanno segnato tutte e due, oltre a fare un lavoro particolare. E' il lavoro che produce una squadra e quello che è il movimento che non dà riferimenti, l'interpretazione a dare una mano, a fare la fase difensiva che non permette agli altri di sviluppare il gioco. È un insieme di qualità che porta alla vittoria. Danno un contributo anche quelli che corrono, non solo quelli che segnano. Perotti e Magnanelli sono i giocatori che hanno fatto più strada e tutti e due sono stati importanti. Da un punto di vista di ruolo devo tenere in considerazione il lavoro della squadra, che fanno tutti i calciatori in campo. Un valore aggiunto messo a una disponibilità di corsa e di continuità".

Sulle parole di Keita in merito ai tifosi: "E' vero che se vai all'estero si tende a tifare con i "viva", mettendo i ragazzi in condizioni migliori. Se si aiutano penso che sia meglio, ma bisogna smetterla di dire che a Roma si lavora male, che c'è un ambiente difficile".

Su numeri della squadra: "I ragazzi lavorano in modo corretto. Bisogna fare attenzione ai dati, ancora più importanti sono quelli delle palle riconquistate, non della percentuale di possesso palla che non dice niente, magari gli avversari non ti attaccano e aumenta. Per avere dati sul non perderla va riconquistata. Abbiamo diminuito le palle perse sullo stretto, dipende dalla maggiore tranquillità, perché si vede. Magari c'è stato un palleggiatore in più, ma tutti hanno partecipato a questo dato. È un dato che è andato progredendo".

Sui molti infortuni della scorsa stagione e di quest'anno: "E' sempre stato così, gli infortuni vanno a colpire la squadra che deve fare risultato e non sta dando quello che potrebbe. E allora scatta il meccanismo che non si fa risultato per via delle assenze. Invece è il contrario, perché c'è più predisposizione ad infortunarsi quando c'è meno tranquillità".