Eder: "Non dimenticherò mai di ringraziare la Samp. Soriano tra sei mesi qui? Così si dice, ma non so"

09.02.2016 09:30 di Giuseppe D'Amico Twitter:    vedi letture
Eder: "Non dimenticherò mai di ringraziare la Samp. Soriano tra sei mesi qui? Così si dice, ma non so"
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© foto di Alberto Lingria/PhotoViews

Il passaggio di Eder all'Inter è stato un duro colpo per i tifosi blucerchiati, che hanno così perso uno dei giocatori più rappresentativi a pochi giorni dalla fine del mercato. Sebbene sia arrivato Fabio Quagliarella, per caratteristiche e tempra l'ex n.23 rimane un giocatore unico, difficile da sostituire nello scacchiere tattico. Un altro doriano però potrebbe seguirlo in nerazzurro: si tratta di Roberto Soriano, accostato fortemente al club di Thohir.

Per parlare del suo trasferimento a Milano e delle sue esperienze passate e presenti, Eder si è confessato a La Gazzetta dello Sport, dove ha esordito proprio parlando del possibile cambio di maglia del suo ex compagno: "Soriano tra sei mesi qui? Così si dice...ma non so: certo che se lo prenderà, l'Inter farà un bel colpo. Soriano è un centrocampista moderno, completo, che sa fare le due fasi.



L'ormai ex blucerchiato non dimentica però l'esperienza a Genova, vera svolta della sua carriera: "Il cambiamento vero l'ho fatto alla Sampdoria, club che non dimenticherò mai di ringraziare e che tra l'altro incontreremo tra due settimane. Prima di arrivare a Genova ero un ragazzo di 24 anni che magari arrivava 10 minuti prima dell'allenamento, che pensava ad altro, insomma proprio un ragazzino...Poi, da lì, mi sono detto: basta, datti una regolata, non buttare questa grande opportunità. E, dall'alimentazione all'allenamento fino a tutto il resto, ho cominciato a cambiare regime. Crescendo".  

I primi tempi furono avari di gol per Eder, che comunque raggiunse la promozione in A con Iachini: "Anche alla Sampdoria arrivai a gennaio e fino ad aprile rimasi senza gol. Ma poi mi sbloccai, alla fine feci quelli giusti e andammo in serie A dopo che a un certo punto avevamo 12 punti di distacco dalla zona play-off. Insomma: gli obiettivi vennero raggiunti. A Iachini devo tanto: l'ho avuto alla Sampdoria e a Brescia, mi ha insegnato a stare nel calcio italiano".