Al seguito dei gemellati

La rubrica targata Sampdorianews.net dedicata al punto settimanale sulle squadre, le cui tifoserie sono gemellate con quella Sampdoriana, attraverso resoconti, notizie, calciomercato, dichiarazioni e approfondimenti.
22.04.2015 14:00 di  Andrea Colucci  Twitter:    vedi letture
Al seguito dei gemellati
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© foto di Alberto Fornasari

Hellas Verona: Fiorentina – Verona 0-1

Il Verona compie l’impresa di giornata andando a sbancare il “franchi” di Firenze e mettendo praticamente il sigillo al discorso salvezza. L’allenatore dei viola Montella opta per un robusto turnover in vista dell’Europa League, dentro dall’inizio, Rosi, Lazzari e Gilardino. Per capire la portata dei cambi basta dare un’occhiata a chi sta seduto: tutto il capitale offensivo, da Gomez a Salah, a Babacar. Nel Verona fa sempre da guida Luca Toni, che proprio a Firenze rilanciarono prima di concederlo in omaggio ai gialloblù. Luca gol è assistito da Jankovic e Gomez, e da un centrocampo muscolare come quello messo insieme da Sala, Tachtsidis e Greco. Il primo tempo è di chiara marca toscana, ma l’unica occasione creata dalla girata aerea di Gilardino è deviata in corner da uno strepitoso Rafael. Nel secondo tempo il copione non cambia, ma ecco allora l’occasione che potrebbe rompere l’equilibrio già a metà tempo: Gilardino s’inserisce in area su un difettoso retropassaggio con la testa di Jankovic , venendo steso da uno scomposto Rafael. Sul rigore va Diamanti che sbaglia il quarto rigore su quattro concesso alla Fiorentina in campionato (altri errori di Gonzalo, Babacar e Gomez). L’ingresso si Salah cambia poco. Poco anche il Verona che però ha il merito, rigore a parte, di tenere su il muro difensivo. E soprattutto quello di saper aspettare l’ultimo minuto per colpire, quando con i due nuovi entrati costruisce l’azione da tre punti: tiro di Christodoulopoulos che Neto non trattiene e ribattuta vincente di Obbadi. Il tecnico Mandorlini a fine match non sta nella pelle: “Sì, ormai è fatta per la salvezza. Abbiamo sette partite per toglierci ancora qualche soddisfazione. Stasera festeggiamo, ma possiamo migliorare ancora la nostra classifica. Abbiamo perso con la Lazio, cosa che è successa a parecchie squadre, mi sembra - riflette Mandorlini. Vincevamo 3-0 col Cesena, con l’Inter abbiamo fatto qualche errore... venivamo da un buon periodo, la vittoria era nell’aria. In verità siamo stati fortunati sul rigore, Rafael è stato bravo a parare, ma abbiamo anche avuto tante ripartenze: è la mentalità giusta, siamo venuti a Firenze per fare punti. Obbadi ha dato velocità e intensità al gioco, ha fatto la differenza. Toni e Jankovic sono fantastici per come si sanno sacrificare per la squadra”.

Parma: Empoli – Parma 2-2

L’Empoli non fa i conti con Belfodil. E finisce a sorpresa in parità al Castellani, in fondo a una gara disturbata dal vento: l’attaccante franco-algerino riprende nella ripresa i padroni di casa più volte vicini al tris (dopo i gol di Maccarone e Tonelli in risposta all’acuto iniziale di Lodi) e regala al Parma un’altra giornata di gloria. Che accresce il tasso di autostima del gruppo, a fronte di tutti i noti problemi societari. Donadoni si presenta con tre novità, una per reparto: in difesa il tecnico preferisce Costa a Lucarelli al centro della difesa, a centrocampo spazio a Lodi al posto di Nocerino e in attacco Ghezzal in luogo di Belfodil. Partita piacevole e sugli spalti pure un centinaio di tifosi gialloblù (gemellati con quelli dell’Empoli) a sostegno della squadra di Donadoni in un contesto ambientale del tutto sereno. Padroni di casa all’attacco e gialloblù in difesa. Ma al 19’ Mario Rui si fa soffiare ingenuamente un pallone destinato ormai sul fondo da Ghezzal, dal cui passaggio all’indietro per i compagni origina il gol del vantaggio del Parma: dopo un primo tentativo di Coda ribattuto da Rugani, Lodi riprende la sfera e con un rasoterra vincente sul palo più lontano esalta i tifosi gialloblù sugli spalti. L’1-0, sorprendente per certi versi, non demoralizza l’Empoli. Al 27’ è Feddal a risolvere una mischia allontanando un pallone messo in mezzo da Saponara. Il pari della squadra di casa è nell’aria e si materializza al 32’: il liscio di Cassani sulla destra apre un’autostrada per Saponara, il trequartista non ci pensa due volte e offre un pallone in mezzo a Maccarone, la cui conclusione di prima intenzione d’interno sinistro non lascia scampo a Mirante. Sull’onda dell’entusiasmo, l’Empoli compie il sorpasso nei titoli di coda del primo tempo: sull’ennesimo angolo battuto magistralmente da Valdifiori, Tonelli colpisce di testa e il pallone sbatte sotto la traversa e finisce in rete. Il secondo tempo si apre con due miracolosi interventi di Mirante: il primo su Saponara (conclusione a giro dalla lunetta), il secondo su Croce che colpisce di testa a colpo sicuro su cross di Vecino. Quando meno te l’aspetti, ecco ancora il Parma: al 28’ Coda tira dalla distanza e colpisce la traversa, Belfodil raccoglie la sfera dentro l’area e scarica in rete una potente conclusione su cui nulla può Sepe. I gialloblù ci credono e chiudono pure all’attacco: sfiora il colpaccio Coda, di testa, su cross di Belfodil. Quasi due anni di astinenza prima di ritrovare la via della rete per l’algerino: “Quanto vale per me questo gol? Vale un punto: io penso alla squadra, non solo a me. Non sempre ho giocato bene, a volte ho cercato più il dribbling o la giocata individuale piuttosto che il gol. Come dice il mister, devo pensare ad andare di più davanti alla porta. Ho talento? Me lo dicono in tanti, ma devo dimostrarlo. Ultimamente ho giocato titolare, facendo anche bene. Oggi non ero assolutamente arrabbiato per la panchina, sapevo di dovermi far trovare pronto per entrare e aiutare la squadra. Per i tifosi questo pareggio vale più di un punto? Sì, in questa situazione ogni minima cosa che facciamo vale doppio. Giochiamo per la città. Futuro? Non lo so, fino alla fine siamo qui a Parma. Diamo il massimo, poi vedremo”.

Ternana: Ternana – Perugia 0-0

Potremmo quasi dire tanto rumore per nulla. L'attesa per il 68esimo derby dell'Umbria era stata palpitante, tra provocazioni, tagli di capelli e commenti al vetriolo sui social network. Peccato che la partita non sia stata altrettanto bella. Grande spettacolo sugli spalti del “Liberati” piena di colori e di spettatori (12.000 di cui 920 tifosi del Perugia ) Le due squadre hanno badato principalmente a non lasciare spazi agli avversari, troppa la paura per una sconfitta che avrebbe rovinato il cammino di una delle due squadre e consentito a Perugia o Terni di reclamare la supremazia calcistica nella regione in questo campionato. Il Perugia ha sofferto la grande pressione dei ternani nella prima mezzora di gioco. I rossoverdi hanno messo in campo tantissimo agonismo e si sono resi pericolosi in particolare con Gavazzi, che è andato a colpire la traversa dopo aver ubriacato la retroguardia dei Grifoni.  Nella ripresa la squadra ospite è stata più propositiva, l'innesto di Nicco ha dato maggiori alternative in fase di conclusione, ma il pallone non ha voluto saperne di centrare lo specchio della porta. La Ternana non è più riuscita a pressare alto e l'unica vera occasione della ripresa è capitata sui piedi di Falcinelli, la cui conclusione lambisce il palo destro dell’immobile Brignoli. Punto prezioso in ottica salvezza per i ragazzi di Tesser che così ha commentato ai microfoni di Sky Sport alla fine del match: “Al primo tempo abbiamo fatto meglio noi. Abbiamo creato ottime occasioni, come anche la traversa di Gavazzi che poteva essere la palla della partita. La ripresa invece è stata più equilibrato con un'occasione per parte. La mia Ternana si è comportata bene, le squadre per larghi tratti si sono un po' annullate a vicenda. Abbiamo concesso poco al Perugia che di solito spinge tanto, erano in grande salute e hanno creato davvero poco contro di noi, ma per quel gran primo tempo c'è un pizzico di rammarico. Se ci sono rimpianti per i 10 punti di distacco dal Perugia? Non ho rimpianti, faccio i conti con la realtà: guardate l'organico a livello di nomi del Perugia, noi invece abbiamo puntato sui giovani. Noi abbiamo un '95 come Valjent, più un '93 e un '92 in difesa, mentre loro avevano geste espertissima come Mantovani o Giacomazzi. E ci mancano anche Ferronetti, Masi, Bastrini. Siamo un po' in emergenza ma quel che stiamo facendo è ottimo".

Bari: Trapani – Bari 1-1

Doccia fredda per il Bari: con il Trapani finisce 1-1. Dopo essere passata in vantaggio all'84' con Caputo, la squadra di Nicola viene raggiunta a una manciata di secondi dalla fine dal gol di Scozzarella. Con questo risultato scorrono quasi sicuramente i titoli di coda sulle speranze di raggiungere i play-off. L'avvio di gara è tutto di marca trapanese: l'ex Nadarevic è tra più attivi e nel primo quarto d'ora cerca di mettere in condizione di far gol i compagni in almeno 3-4 occasioni. Per vedere il primo tiro del Bari bisogna aspettare la mezz'ora, l'autore è Bellomo, ma Gomis para. Nel finale del primo tempo si fa male seriamente Terlizzi costretto ad abbandonare il campo. I primi 45' scivolano via senza troppe emozioni.Nella ripresa il Bari rientra in campo con un piglio diverso ma le sortite offensive dei biancorossi sono quasi sempre sterili. E' soprattutto il capitano Ciccio Caputo ad avere almeno tre nitide occasioni da gol: prima calcia male dal limite dell'area con la difesa siciliana piazzata malissimo, poi cicca una punizione insidiosa di Bellomo, infine non sfrutta un'uscita sciagurata di Gomis. Sembra l'ennesima giornata 'no' per l'attaccante originario di Altamura, ma improvvisamente, grazie al gran lavoro di Ebagua, Caputo trova il gol dell'1-0 a porta sguarnità. Esultanza rabbiosa del numero 18 che non segnava da tempo immemore. Il Bari sembra avviarsi verso un insperato successo, ma proprio allo scadere dei 4' di recupero subisce il gol del pari: cross dalla sinistra, Barillà anticipa Calderoni e colpisce il palo, sul rimpallo Scozzarella ribatte in rete e batte Guarna. La beffa è servita: per il Bari addio play-off. Nicola è amareggiato per l’epilogo del “Provinciale”: “Al tirar delle somme il pareggio può esser considerato equo, ma è chiaro che subire il gol a pochi secondi dalla fine fa girare le scatole. - il pensiero del mister riportato da La Gazzetta del Mezzogiorno - Abbiamo affrontato una buona squadra che nella prima parte del primo tempo ci ha cinti d'assedio pur non creando particolari pericoli. Sono partiti davvero molto forte poi abbiamo iniziato a guadagnare metri e gestito la partita. Anche da parte nostra non c'è stata particolare pericolosità. Probabilmente il primo forte caldo stagionale ha pesato sulle gambe di tutti i protagonisti. Se vogliamo continuare a cavalcare il sogno playoff dobbiamo continuare a pensare di poterle vincere tutte perché è l'unica possibilità che ci permetterebbe di restare in corsa. I giochi sono aperti e tutto può accadere. Voltiamo pagina e proiettiamoci verso la sfida col Bologna. Potrebbe darci la spinta necessaria per alimentare quello che oggi è soltanto un sogno”.

Proprio per questo, per l'ultimo assalto ai playoff,  il Bari chiama a raccolta i propri tifosi: venerdì sera al San Nicola arriverà la corazzata Bologna e la società ha scelto di vendere i biglietti a 1 euro più prevendita sia per curve che tribune Est e Ovest (tranne Poltronissima e Tribuna d'Onore). Il club biancorosso ha messo anche a disposizione 200 ingressi gratuiti destinati ai ragazzi under-14, da ritirare allo stadio, nella rivendita situata alla porta 22. I tagliandi a un euro sono acquistabili già da oggi sul sito di Vivaticket, nelle rivendite autorizzate del circuito e direttamente al San Nicola. Dopo il beffardo pareggio di sabato scorso a Trapani, la squadra di mister Nicola spera nel conforto del proprio pubblico, giocandosi le (quasi) residue speranze di accesso agli spareggi promozione contro la temibile compagine rossoblù, terza in classifica.

Olympique Marsiglia: Nantes – OM 1-0

Neppure contro un Nantes senza particolari ambizioni di classifica, il Marsiglia riesce a tornare al successo dopo due sconfitte consecutive. Anzi, a La Beaujoire la squadra di Bielsa concede il terzo ko di fila che la lascia nel mirino di Saint-Etienne e Bordeaux. L’obiettivo di riprendersi il terzo posto della Ligue 1 svanisce subito ed ora il Monaco ha la possiiblità di andare a +4 a cinque gare dal termine. Al via entrambe le squadre presentano novità tattiche. I padroni di casa scendono in campo con il 4-4-2, mentre tra gli ospiti Gignac e Batshuayi giocano contemporaneamente, con il belga che sostituisce Thauvin. La serata dei marsigliesi si mette subito male. Al 20′ Fanni appoggia a Mandanda che scivola e permette a Gakpé (buona la prova del futuro esterno del Genoa) di depositare facilmente in rete. L’undici di Bielsa prova a riequilibrare il risultato, tuttavia Batshuayi e Alessandrini non trovano neppure lo specchio della porta nelle due occasioni più chiare del primo tempo. Il Nantes, dal canto suo, concede pochi spazi e gioca in maniera molto lineare mettendo in difficoltà un avversario poco lucido. Nella ripresa, partono meglio i canarini che approfittano del contropiede per creare nuovi pericoli alla porta di Mandanda. L’occasione più nitida è sui piedi di Deaux ma si spegne a lato di pochi centimetri. Il Marsiglia risponde con un colpo di testa sopra la traversa di Gignac, prima dell’assalto finale. All’86’ Riou respinge in angolo un tiro di Ocampos poi al 93′ è miracoloso nell’alzare sulla traversa una deviazione aerea di Lemina. Una parata che vale tre punti e costinge il Marsiglia a tifare Lione nel big-match di domenica sera contro il Saint-Etienne. Chi l’avrebbe mai detto fino a due settimane fa? Gignac e comapgni sono ormai fuori dalla corsa per il titolo.

Fc Porto: Porto – Academica 1-0; Bayern Monaco – Porto 6-1 ( rit. Quarti Champions League)

Il Porto vola sulle ali dell’entusiasmo derivante dalla grande vittoria in Champins League contro il Bayern Monaco e domina l’Academica ben oltre lo striminzito 1-0 finale nonostante l’utilizzo di molte seconde linee. D’altronde, dopo la serata magica di mercoledì, Lopetegui ha dosato le forze in vista della sfida dell’Allianz Arena e di un’impresa, quella di eliminare il Bayern Monaco, che da impossibile  è diventata alla portata dei Dragoni. La squadra di Oporto passa in vantaggio dopo undici minuti grazie a Hernani, che ribatte in rete dopo essersi visto respingere il tiro da Cristiano. Nonostante il vantaggio, i Dragoes tengono costantemente in mano il pallino del match, creano numerose palle-gol ma non sono altrettanto abili nel concretizzarle. Il canovaccio tattico del match non cambia neppure la ripresa: il Porto domina, l’Academica arranca ma resta in vita grazie all’imprecisione degli avanti locali. Nei minuti di recupero, Jackson Martinez - subentrato all’ottantatreesimo a Aboubakar – sciupa un’incredibile palla-gol, fallendo a due metri dalla linea di porta. E tra sette giorni ci sarà “O Clasico” al Da Luz contro il Benfica primo in classifica con un vantaggio di tre lunghezze.

Ma prima del match che potrebbe valere il titolo, l’attenzione per i Dragoni era tutta rivolta al match di ritorno dei quarti di finale della Champions contro il Bayern. Senza gli squalificati Alex Sandro e Danilo, Lopetegui opta per una difesa bloccata con Reyes e Martins Indi come terzini. Ma la partita per Jackson Martinez e soci diventerà ben presto un incubo. I primi 45' di Bayern-Porto sembrano una partita tra due squadre che hanno almeno due categorie di differenza: si chiudono con un 5-0 in soli 26 minuti (dal 14' al 40'), punteggio tanto clamoroso quanto inatteso. Il primo lo firma Thiago Alcantara, l'uomo fortemente voluto da Pep all'inizio della nuova avventura, e l'azione è un simbolo della pazienza e dell'intelligenza con cui i bavaresi affrontano la gara: Gotze sfonda a sinistra, ma anziché crossare, attende l'arrivo di Bernat e lo serve al momento giusto, la pennellata del giovane spagnolo è un invito a nozze per l'incornata vincente. Anche il 2-0 è una deviazuìione arerea di Boateng, il fratello di Kevin-Prince, su bella sponda dell'altro centrale, Badstuber. Piace pensare che sia la grande rivincita dei difensori, tanto pasticcioni all'andata quanto determinati e determinanti stasera. Il terzo gol è un inno alla filosofia collettiva di Guardiola: un tiki-taka, ma a velocità supersonica. Un capolavoro di precisione e accelerazione che di fatto ammazza la partita: 27 (ventisette) tocchi prima che la palla a destra raggiunga Lahm, che al volo serve Muller, che al volo allunga per Lewandowski, che al volo trafigge Fabiano. Un un-due-tre che i difensori del Porto forse non vedrebbero nemmeno al rallenty. La partita si chiude qui. La quarta rete, firmata da Muller, è un colpo di fortuna, ma certe notti serve anche quella: la deviazione di Martins Indi manda fuori giri un Fabiano comunque colpevole, troppo goffo e lento nella reazione. Il quinto è invece un gol da centravanti, da quel "vero nove" spesso superfluo per il tipo di calcio a cui Pep ha abituato: a Lewandowski però non puoi rinunciare, lo dicono lo stop e il destro incrociato che valgono il 5-0. Nella ripresa non accade nulla sino al 73’ quando nel momento di inevitabile flessione del Bayern, Jackson Martinez infila Neuer su un cross di Evandro. A due minuti dalla fine segna Xabi Alonso su punizione mettendo i titoli di coda al match. Queste le parole del tecnico spagnolo dei lusitani: “Quando si affronta una squadra del calibro del Bayern, bisogna rimanere concentrati per tutto il match: noi non l'abbiamo fatto. Complimenti a loro. Siamo delusi, amareggiati, ma dobbiamo essere comunque orgogliosi del nostro percorso in Champions".