Al seguito dei gemellati

La rubrica targata Sampdorianews.net dedicata al punto settimanale sulle squadre, le cui tifoserie sono gemellate con quella Sampdoriana, attraverso resoconti, notizie, calciomercato, dichiarazioni e approfondimenti.
25.03.2015 14:00 di Andrea Colucci   vedi letture
Al seguito dei gemellati
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© foto di Luigi Putignano/TuttoLegaPro.com

Hellas Verona: Lazio – Verona 2-0

C’è stato ben poco da fare per il Verona contro una Lazio davvero in formissima e spinta dalle grandi giocate del brasiliano Felipe Anderson. Dopo 4 gare utili si ferma la squadra di Mandorlini, stordita dalle trame di Pioli e dalle giocate dei suoi fantasisti, anche se per la verità ha provato a reggere il confronto con coraggio e agonismo. Nella Lazio, con il ritorno di Candreva, Pioli ripristina in 4-2-3-1: tocca a Cataldi partire dalla panchina. Nel Verona squalificati Sala e Gomez. Mandorlini passa al 4-1-4-1. In difesa spazio a Martic. Ionita e Christodoulopoulos, le altre novità rispetto alla gara col Napoli, vanno a sistemarsi a centrocampo. C’è subito il timbro di Felipe Anderson sulla sfida. Al 4’ cross di Basta e incornata vincente del brasiliano: palla sul palo e poi nel sacco. Il Verona prova a scuotersi subito dallo svantaggio. Al 13’ palo di Moras e poi Marchetti sventa. Al 18’ Anderson ispira Biglia che serve Klose a centro area, ma la conclusione del tedesco viene parata da Benussi. Al 28’ biancocelesti vicini al raddoppio: traversa di Biglia. Nel finale di tempo, lievita l’assalto della Lazio. Al 47’, incursione per via centrale di Candreva che viene atterrato da Rodriguez (ammonito). Sulla successiva punizione dai 25 metri, una bordata dello stesso Candreva infila Benussi e porta la Lazio sul 2-0. In avvio di ripresa, cala il ritmo. Ma è sempre la formazione di Pioli a governare il gioco. Mandorlini inserisce Nico Lopez al posto di Tachtsidis per dare una spinta offensiva in più. Al 18’ ancora Felipe Anderson in vetrina: progressione di sessanta metri e conclusione spettacolare che scuote la traversa. Due minuti dopo, altra incursione del brasiliano: palla a lato. La Lazio produce azioni in serie. Il Verona si affida a un buon fraseggio a metà campo per rilanciarsi senza però riuscire a graffiare. Andrea Mandorlini esce dall’Olimpico scuro in volto e con qualche rammarico. A cominciare da un presunto fallo da rigore su Christodoulopoulos. “Il rigore su Lazaros? Massa non ce l’ha dato, quindi parlare di questo conta poco - chiude la faccenda il tecnico dei veneti -. Oggi gli episodi hanno girato solo a loro favore ed è anche colpa nostra. Gol regalati? Prendere un gol nei primi minuti ti condiziona molto dal punto di vista psicologico. La sostituzione di Tachtsidis? L’ho tolto perché non ha fatto la partita che mi aspettavo da lui e per preservarlo. Pisano? Sta facendo molto bene, anche se ha sempre clienti molto difficili da gestire. Dobbiamo cancellare in fretta questa gara e pensare dopo la sosta alla sfida col Cesena”.

Parma: Parma – Torino 0-2

Passa il Toro non senza qualche brivido. Coincidenze del calcio. Fuori dall’Europa a testa alta contro lo Zenit, il Torino ricomincia la rincorsa per l’ultimo posto Uefa disponibile la prossima stagione con tre punti al Tardini. Dieci anni fa i granata ripartivano dal fallimento e dalla serie B, oggi tocca al Parma, estromesso dall’Europa League a favore del Toro per i mancati pagamenti Irpef, il primo segnale del tracollo finanziario. Ci sono voluti venti minuti per sbloccare il risultato, con Maxi Lopez al secondo gol in campionato (3 in Europa League), lui che con le ultime tre maglie indossate di era fermato ad una sola rete. Dopo il vantaggio granata sono saltati i nervi tra i padroni di casa. Lucarelli al 37’ è finito negli spogliatoi, ammonito per un fallo su Quagliarella ha inveito più volte con il direttore di gara fino al rosso diretto. Ha rischiato anche Lila per un fallo da dietro su Molinaro punito con il giallo. Ripresa con il Parma schierato con un 3-4-2 alla ricerca disperata del pareggio, Torino che non forza il ritmo tanto che su una palla strappata alla difesa da Belfodil rischia il pari. Al 17’ l’attaccante del Parma si incunea in area, calcia di sinistro ma trova la base del palo. Cambi a ripetizione, azzeccato quello che Toro che rivede Basha in campo per uno spento Gazzi, a rete lo svizzero albanese con un bel colpo di testa. Partita chiusa e fine dei giochi per un generoso e volenteroso Parma. Quel rosso a capitan Lucarelli è andato meno giù che la sconfitta col Torino. Il Parma perde ancora e lo fa in dieci contro undici per più di un tempo per l'espulsione del difensore, reo di eccessive proteste. Roberto Donadoni lo difende così: "C’è un accumulo di tensioni che sfiderei chiunque a gestire al meglio, forse con Lucarelli ci voleva un briciolo di sensibilità e ragionevolezza in più. Si vedono cose interpretate con una fiscalità assoluta. Peccato perché siamo sempre stati in partita, forse ci voleva un po’ di lucidità in più a trasformare le occasioni. E' difficile, trovi i giocatori che sul lettino dei massaggi a inizio partita parlano ancora di altro: per questo ieri ho lasciato i ragazzi dormire a casa. Questa società è fallita e tutti noi ci chiediamo ancora il perché".

Ternana: Ternana – Carpi 0-1

E quindi sono 4 le sconfitte messe in fila dalla Ternana. Al Liberati il Carpi, dopo il ko interno contro il Pescara, trova il riscatto immediato contro i rossoverdi. I tifosi chiedono ai calciatori di tirare fuori gli attributi, mentre li fischiano e non sembrano gradire la visita della squadra sotto le curve al termine del match. Dopo le interviste scoppia anche la contestazione fuori dai cancelli principali: volano parole grosse, i giocatori e il mister escono per parlare con una delegazione di tifosi. Il tutto sotto l’occhio delle forze dell’ordine. I sostenitori rossoverdi reclamano maggiore impegno e interventi della società. Passiamo al match. Avvio in sordina per la formazione di Tesser, che nelle primissime battute è costretta a contenere i tentativi del Carpi e riesce comunque a farlo discretamente, con notevole puntualità, nonostante l’inedita linea difensiva rispetto alle precedenti partite della stagione. A giudicare dalla prima frazione comunque, è innegabile che la Ternana dimostra di avere potenziale per tenergli testa. Dal 9′ al 35′ sono proprio i padroni di casa a dominare il campo. Un Ceravolo in grande spolvero si mette in mostra più volta, con lui anche Avenatti  va vicinissimo al gol. Un’occasione porta anche la firma di Gavazzi, ma la sciupa. Un pari, dunque, che verso il finale di tempo andava anche stretto alle Fere. Eppure, proprio in prossimità dello scadere, gli ospiti puniscono i rossoverdi: corre il 42′ quando Porcari dalla bandierina serve a puntino Romagnoli. Il difensore biancorosso, di testa, infila il pallone sotto la traversa. Vano il tentativo di Brignoli.Nel secondo tempo stentano a decollare le emozioni, le due squadra si fronteggiano a centrocampo e senza troppi sforzi. Gli interventi dalla panchina risultano vani. Viola esce tra i fischi e al suo posto entra Crecco che si rende protagonista giusto quando sciupa l’occasione al 33′. Falletti, altra carta giocata da Tesser si distingue nella stessa occasione grazie ad un pregevole cross, vanificato dalla conclusione sconclusionata di Crecco. Il Carpi si affaccia prepotentemente dalle parti di Brignoli, con Mbakogu che Castori inserisce al 22′. Due volte entra in area: la prima viene atterrato da Valjent e l’arbitro grazia le Fere senza concedere il penalty al Carpi. La seconda volta l’attaccante colpisce il palo e la palla esce clamorosamente ma la legge ‘gol mancato, gol subito’ non funziona e la Ternana mastica amaro. Tra i pochi a parlare dopo la sconfitta col Carpi, Alberto Brignoli ha preso le ragioni dei tifosi confermando che è giusta la contestazione dopo 4 sconfitte di fila e 8 complessive in casa: "Essere in zona play-out è una conseguenza delle sconfitte precedenti. Giocavamo con la prima e ci poteva stare di perdere, ma la gente è spazientita a ragione e ci hanno chiesto di metterci più grinta e forza. Dispiace perché l'intento è quello di fare prima possibile i 50 punti e se il pubblico ci darà una mano è meglio".

Bari: Pescara – Bari 0-0

Si conclude con un pareggio senza reti la sfida tra Pescara e Bari. Partita tiratissima con poche occasioni degne di nota da entrambe le parti. La maggior parte del match si è giocata a centrocampo e le squadre si sono di fatto annullate senza riuscire a trovare l'affondo vincente. Un punto che serve più al Pescara che al Bari. L'avvio di gara è di marca pescarese con i padroni di casa che arrivano al tiro in più di un'occasione prima con Pasquato e poi con Memushaj. Si capisce sin dai primi istanti che sarà una gara molto tesa e all'insegna dell'agonismo. Entrambe le squadre sono chiusissime e faticano a trovare sbocchi cercando la porta principalmente con conclusioni dalla distanza. Il Bari viene fuori verso la mezz'ora sospinto dalle accelerazioni di Galano e Boateng. Caputo ci prova un paio di volte con tiri dalla distanza ma le sue conclusioni vengono deviate e non centrano lo specchio della porta. Il primo tempo scivola via senza grandi emozioni. La ripresa incomincia con lo stesso tema del primo tempo: squadre molto attente a non concedere nulla e pronte a ripartire in contropiede. Il Bari ha un guizzo improvviso con Galano al 52': il numero dieci biancorosso prende il pallone da destra e rientra sul mancino, la conclusione è potente e ben indirizzata ma vola alta di poco sopra la traversa. Qualche minuto più tardi il Pescara reclama per un contatto in area di rigore: Contini sembra intervenire sul piede di Melchiorri ma Fabbri lascia proseguire. La partita vive poi una lunga fase piatta in cui le squadre si annullano a vicenda. Il match si riaccende negli ultimi minuti: all'85' Caprari al termine di una bella azione del Pescara cerca la conclusione, di mestiere Contini riesce a rifugiarsi in angolo. Due minuti più tardi è Bjarnason ad avere l'occasione per portare in vantaggio i suoi ma Guarna è bravo a respingere. E' ancora il Pescara ad avere l'ultima occasione con Caprari, il suo destro però viene bloccato da Guarna. Dopo 4' di recupero finisce 0-0. Un Bari attento in difesa ma poco propositivo là davanti strappa un buon pari nell'anticipo di Pescara. Ai microfoni di SkySport, Davide Nicola sembra accettare con filosofia e moderata soddisfazione il piccolo passo in avanti compiuto dalla sua squadra dopo la trasferta in terra abruzzese. Attacca ripercorrendo mentalmente la partita dai primi minuti: "I primi venti minuti siamo partiti contratti, poi siamo riusciti a sviluppare un buon gioco. Ho visto miglioramenti dal punto di vista del temperamento e dell'aggressività. Il pari è giusto, e acquisterà valore se a questo punto farà seguito qualche vittoria; ci giocheremo le nostre chances nelle prossime partite". Il mister ringrazia i tifosi baresi al seguito della squadra: "La tifoseria è il nostro orgoglio e lavorare in questo contesto è gratificante; i tifosi hanno capito che la squadra sta migliorando e ha voglia di gettare il cuore oltre l'ostacolo - poi aggiunge - Il 4-3-3 ci sta aiutando a stare meglio in campo, ma sono ancora convinto di poter trovare un'alternativa schierando più uomini offensivi”.

Olympique Marsiglia: Lens – OM 0-4

Il Marsiglia torna a sperare concretamente di poter agganciare il titolo 2014-2015 della Ligue 1. Questo il titolo della giornata numero 30 andata in scena in Francia. Dopo la sconfitta della capolista Lione contro il Nizza, la vittoria del Psg contro il Lorient, per gli uomini di Bielsa c’era la grande occasione di accorciare in avanti la classifica. Sul neutro dello Stade de France (contro le big, l’impianto di Sant-Denis viene preferito a quello meno capiente di Amiens), l’undici di Bielsa parte forte e al 1′ arriva la prima palla goal con Gignac che chiude fuori di poco. Passano due minuti e l’attaccante francese sfiora l’eurogoal, quando gira al volo un invitante cross di Payet, spedendo la palla a far la barba al palo. Il veemente avvio non trova però continuità con il passare dei minuti. Il Lens si chiude bene e capisce di poter far anche male alla difesa marsigliese. Al 27′ Touzghar spedisce alto di testa e al 40′ è sempre il franco-tunisino a impegnare Mandanda in acrobazia. L’ultima palla-goal è di marca marsigliese con un grande intervento difensivo di Kantari che chiude lo specchio a Dja Djedje al momento del tiro. Al ritorno dagli spogliatoi, Bielsa punta su Batshuayi per scardinare la difesa del Lens e il sostituto di Gignac sblocca il risultato alla prima palla toccata, realizzando da terra un goal piuttosto fortunoso. La partita si accende, con i locali che sfiorano subito il pareggio e il Marsiglia che può agire di rimessa e pungere in più di una occasione con l’autore del primo goal. Al 67′, gli ospiti chiudono la partita: punizione di Payet dai 20 metri, palla sul palo e tap-in vincente di Romao a porta vuota. Sulle ali dell’entusiasmo, il Marsiglia impiega solo cinque minuti per triplicare. Batshuayi apre per Mendy, cross rasoterra a centro area dove Ayew si getta come un falco e trafigge l’incolpevole Riou. Nel finale, i marsigliesi alzano il piede dall’acceleratore e il Lens, nonostante la buona volontà, non riesce a trovare il goal della bandiera, anzi subisce addirittura il poker, siglato da Batshuayi nei minuti di recupero. Al triplice fischio finale, la classifica recita “Psg 59, Lione, 58, Marsiglia 57″ e al ritorno dalla pausa per le nazionali, al Velodrome sarà di scena la capolista. Una partita che potrebbe decidere il destino di una stagione. Un Bielsa visibilemte soddisfatto ha commentato in conferenza stampa l’andamento del match: “E’ vero che abbiamo segnato solo nei secondi 45 minuti di gioco, ma anche la prestazione del primo tempo è stata positiva. Il fatto di aver segnato subito dopo l’inizio del secondo tempo ha facilitato le cose, così abbiamo avuto più spazi per andare in contropiede e chiudere la partita. Il cambio tra Batshuayi e Gignac è stato dovuto al fatto che volevo cambiare le caratteristiche del nostro numero 9 e per fortuna è stata una scelta azzeccata”.

Fc Porto:  Nacional – Porto 1-1

Dell’inatteso scivolone del Benfica, sul campo del Rio Ave, non ne approfitta il Porto, capace di portare a casa un solo punto dal campo del Nacional. Gli uomini di Lopetegui, attesi ad un quarto di finale di Champions al limite dell’impossibile contro il Bayern, scendono in campo consci che, in caso di vittoria, si porterebbero ad un solo punto dalla capolista Benfica. La grande opportunità di riaprire totalmente il campionato, però, sembra bloccare la squadra bianco-blu, incapace di imporre il proprio gioco e pericolosa per la prima volta solo al minuto trentotto, quando Alex Sandro costringe Gottardi ad un difficilissimo intervento. Sei minuti più tardi, i Dragoes passano in vantaggio grazie a Tello, che s’inventa una splendida conclusione mancina su cui nulla può il portiere avversario. Nella ripresa, nonostante la traversa colta da Maicon nelle primissime battute, il Nacional gioca meglio per lunghi tratti e trova il meritato pareggio al diciasettesimo con Wagner, che insacca a porta sguarnita. La reazione dei Dragoni non tarda ad arrivare: Danilo coglie il palo (secondo legno per la squadra biancoblu), Aboubakar – un minuto dopo – impegna severamente Gottardi. Ma l’occasione d’oro per portare a casa i tre punti occorre al Nacional: Lucas Joao è decisamente impreciso e fallisce un’occasione che definire clamorosa è fin troppo riduttivo. Abbiamo accennato al sorteggio di Champions che nei quarti di finale vedrà il Porto affrontare il fortissimo Bayern Monaco. Dalla Germania però, hanno molto rispetto della formazione di Lopetegui, come testimoniano le parole di Guardiola: “Tutte le squadre arrivate a questo punto hanno qualità speciali - ha detto il tecnico ex Barcellona - Il Porto e lo Shakhtar erano nello stesso girone, quindi abbiamo già guardato diverse loro partite. Il Porto è una grande squadra e ha un bellissimo stadio, sono forti fisicamente e hanno grande qualità in attacco, nei quarti di finale non ti puoi aspettare una sfida facile". Sulla stessa lunghezza d’onda anche il portiere tedesco Neuer: “L'atmosfera a Oporto è molto calda, ho assistito alla finale del 2004 contro il Monaco e l'atmosfera era meravigliosa - ha detto -. Con quei tifosi non sarà facile per noi, ma noi abbiamo giocato in tanti stadi e sappiamo cosa ci aspetta". Sul fronte mercato, uno dei grandi protagonisti di questa stagione è Danilo. Tanto da diventare punto fermo anche della Selecao di Dunga. Interessamenti da mezza Europa, ma uno in particolare e non da una squadra qualsiasi: c'è il forte pressing del Real Madrid su di lui. Intervenuto in conferenza stampa direttamente dal ritiro della Nazionale (Parigi), Danilo ha dichiarato: "Sono felice che grandi club come il Real s'interessino a me. Se ho parlato con Marcelo? No, il mio futuro si discuterà alla fine della stagione. Ora non penso al futuro, vivo un grande momento in Portogallo ed è naturale che si speculi. Però ripeto, ora sono concentrato nel Porto e nella Nazionale".