Al seguito dei gemellati

La rubrica targata Sampdorianews.net dedicata al punto settimanale sulle squadre, le cui tifoserie sono gemellate con quella Sampdoriana, attraverso resoconti, notizie, calciomercato, dichiarazioni e approfondimenti.
04.03.2015 14:00 di  Andrea Colucci   vedi letture
Al seguito dei gemellati
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© foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro.com

Hellas Verona: Cagliari – Verona 1-2

Che colpo per il Verona. Toni e Juanito Gomez stendono il Cagliari al Sant’Elia nell’atteso scontro diretto: i loro gol, pesantissimi, certificano una vittoria che non ammette discussioni, nonostante l’acuto su punizione di Conti e un miracolo di Benussi su Mpoku nei titoli di coda che finiscono per alimentare solo i rimpianti sardi. Verona della vigilia confermato con Sala e Jankovic a sostegno di Toni. In avvio sono i rossoblù a rendersi pericolosi con un colpo di testa di Mpoku, ma è un fuoco fatuo: al 9’ il Verona, alla prima occasione utile, passa con il suo gigante Toni, abile a eludere la marcatura di Diakitè e ad anticipare l’incerto Brkic con un tocco di esterno destro, sul perfetto cross carico di veleno di Hallfredsson. Una perla, quella del centravanti gialloblù. Che raggiunge la doppia cifra per la sesta volta in Serie A. Il Verona capitalizza il suo più alto tasso di fisicità ed esperienza, con certi "allenatori" in campo del calibro di Marquez e Toni, mentre il Cagliari trova difficoltà enormi a dispiegare il proprio gioco sulle fasce: quando va a pieno regime, è Mpoku a servire sul finire del primo tempo tre bei cross, su cui intervengono con decisione però Agostini e Moras. Nella ripresa i gialloblù, forti del vantaggio, possono gestire la partita affidandosi alle due solide dighe di difesa e centrocampo, su cui sbattono spesso gli attaccanti rossoblù, in attesa della ripartenza giusta. Come quella orchestrata da Hallfredsson al 5’: sul più bello Tachtsidis viene anticipato da Brkic. I ragazzi di Mandolini ci credono e raddoppiano con l’appena entrato (e recuperato) Gomez, preciso nel correggere in rete il solito spiovente di Hallfredsson. Ferito nell’orgoglio, il Cagliari si riversa nella metà campo ospite e riesce a partorire una nitida occasione con Farias, il cui assist in mezzo attraversa tutta l’area, non trovando la deviazione vincente di Longo ma i piedi di Benussi. Un’occasione dopo l’altra: prima Murru salva il Cagliari su tiro a botta sicura di Ionita nell’area piccola (eccellenti azione e ultimo passaggio di Tachtsidis), poi Benussi alza in plastico tuffo la punizione di Mpoku da 16 metri. I rossoblù le provano tutte e, dopo il colpo di testa di Joao Pedro da ottima posizione finito sul fondo, accorciano il risultato al 45’ con Conti: la sua punizione trova la barriera disunita e s’infila in rete. Ultimi istanti ad altissima tensione. Prima del triplice fischio, un ultimo assalto dei padroni di casa: stavolta Benussi è strepitoso sul siluro di Mpoku e il Verona così si prende tutto, lasciando al Cagliari e a Zola i fischi del Sant’Elia. "È stato un risultato fantastico, quello che volevamo. Abbiamo sofferto ma i tre punti sono fondamentali". Andrea Mandorlini torna a respirare dopo la vittoria di Cagliari: tre punti che mancavano dal 25 gennaio. "È ancora molto lunga, ci sono molte partite difficili, anche se è chiaro che oggi era uno snodo molto importante. Siamo riusciti a vincere, ma guai ad abbassare la guardia. Sabato contro il Milan avremo un'altra partita difficile". Gli elogi di Mandorlini vanno a Luca Toni, al decimo centro in campionato: "E' fondamentale anche se non è nel suo momento migliore - osserva - , sta convivendo con un problema al piede. Dobbiamo gestirlo ma lo stiamo facendo nella maniera giusta. È la testa che fa la differenza, siamo contenti che giochi con noi".

Parma: Genoa – Parma rinviata

Il Parma rivive ancora una domenica senza calcio. Dopo quella con l’Udinese, rinviata anche la partita di Marassi contro il Genoa. "Il caso Parma? Lega e Federazione non hanno responsabilità: ci sono regole e organi che prevedono tempi di controllo, decisioni successive e sanzioni anche a stagione in corso". Lo ha detto Maurizio Beretta, presidente della Lega Serie A, ai microfoni di Radio Anch'io Sport su Radio Uno a proposito della drammatica situazione societaria in cui versa il Parma Calcio. "A fine giugno ci sono stati i controlli per l'iscrizione ai campionati, così ha fatto la Covisoc: evidentemente era tutto in linea con la parte sotto osservazione dal mondo sportivo. Poi c'è stata una ulteriore verifica il primo ottobre sulla parte residua di stipendi, tasse e contributi, il problema si è evidenziato e sono scattate le misure previste con le penalizzazioni", ha aggiunto. Sulla mancata disputa della gara contro il Genoa, Beretta ha sottolineato: "Sulla richiesta di rinviare la partita da parte dell'Assocalciatori non ero d'accordo perché penso sarebbe giusto dare un senso di continuità e normalità. La trasferta era pronta e non c'era la condizione della settimana precedente quando lo stadio di Parma non era agibile".

Torna a parlare della vicenda anche il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, attivamente coinvolto nelle manovre per salvare la società: "Manenti? Non ha credibilità, ora serve un nuovo acquirente. Ci sono già diversi nomi interessati al club. Per la sua storia e per ciò che rappresenta per noi parmigiani il Parma merita di più, molto di più". Il primo cittadino emiliano si è inoltre mosso per "approfondire quello che potrebbe essere il far prendere in una gestione temporanea lo stadio Tardini, con tutti i costi relativi, a un'agenzia o azienda esterna che possa impostare un pacchetto di utilizzo a giornata dello stadio in modo di avere dei costi chiari e far subentrare qualcuno, fosse anche la Lega, che possa effettuare i pagamenti di volta in volta per far giocare le partite".

Ternana:  Avellino - Ternana 1-1; Ternana – V. Entella 0-1

Buon punto per la Ternana sul campo del lanciatissimo Avellino. I rossoverdi portano a casa un punto d’oro grazie ad un colpo di testa di Avenatti che pareggia il rigore trasformato da Castaldo, tutto nel primo tempo. Nella ripresa bravo Brignoli a salvare il pari con un paio di buoni interventi. La Ternana sale così a quota 36 in classifica. Le azioni dei due goal: al 24’ Crecco affossa Almici all’altezza del lato destro dell’area, ammonizione per il centrocampista scuola Lazio e Castaldo spiazza dal dischetto Brignoli. La Ternana non si perde d’animo nel catino del Partenio e trova il pari al 35’: spiovente su punizione dalla sinistra di Viola, Avenatti stacca di testa dopo essersi liberato di Fabbro, Gomis rimane immobile tra i pali e la palla si insacca comodamente alle sue spalle con l'imbattibilità che si interrompe a 470 minuti. I rossoverdi impattano nel momento migliore dei lupi con l’ottava rete dell’ariete uruguayano. Nella ripresa l’Avellino conduce le danze, trovando però pronto l’attento Brignoli a fermarne le incursioni.

Nemmeno il tempo di respirare che, nel turno infrasettimanale del 29° turno, la Ternana ha affrontato nella serata di ieri la Virtus Entella. Tanta sfortuna, qualche episodio degno di moviola, ma quel che brucia è aver subito l’ennesima sconfitta casalinga; stavolta poi, contro un avversario alla portata. Tante assenze pesanti hanno gravato sulle scelte tecniche. Fere completamente rimaneggiate in un 4-3-1-2 di partenza che ha visto Milinkovic nel ruolo di trequartista e Sala tra i pali. Difficile impostare il gioco nella prima fase, gli ospiti non impressionano affatto, ma basta che Sforzini si trovi a tu per tu con l’estremo rossoverde ed il gol è servito. Suo il colpo di testa fatale, al 15′ del primo tempo, complice l’immobilismo di Fazio e Meccariello in difesa. Parlavamo di sfortuna: la fotografia del periodo vissuto dalla Ternana è Avenatti. Il povero centravanti della Ternana, subito un fallo nei primi minuti di gioco, era visibilmente dolorante. Come se non bastassero già gli acciaccati in casa rossoverde, l’uruguaiano è stato costretto ad abbandonare il campo. Al 27′ del primo tempo Tesser ha inserito Duganzic al suo posto e l’attaccante è stato trasportato in ospedale per una radiografia; presunta distorsione della caviglia. Nella ripresa è ancora la Ternana a dettare il ritmo ma sotto porta non c’è storia, la palla non passa. All’11’ Meccariello viene atterrato in area nella mischia, le Fere chiedono a gran voce il rigore ma il direttore di gara lascia proseguire. Di lì a poco, una problema dopo l’altro: prima viene ammonito Fazio per somma di ammonizioni poi sarà la bolta di Popescu destinato ingiustamente alla stessa sorte. La Ternana prosegue dunque il match in 9 uomini dal 32′ del secondo tempo. Anche in queste condizioni i padroni di casa riescono a pressare l’avversario con insistenza, ma la sfortuna regna sovrana. Sotto di un gol, negli ultimissimi istanti del match, per la Ternana si presenta un’opportunità unica nella storia di questa stagione: il calcio di rigore. A seguito di un fallo di mano di Ligi, Chiffi assegna il penalty. Dal dischetto, Vitale spara rasoterra alla sinistra di Paroni che intercetta e respinge. Nulla da fare per le Fere. Tre fischi finali e zero punti in cascina. Ecco le parole di Giuseppe Russo, rilasciate al microfoni di Radio Galileo, nel postpartita: "Sicuramente non è stata una partita brillante, incontro strano dopo pochi giorni di preparazione, sicuramente sfortunati. Non siamo stati bravi sul loro gol, ma non riuscire a reagire contro una squadra che non ha attaccato neanche in doppia superiorità numerica fa male: solo qualche tiro sporadico di Milinkovic, niente più nel primo tempo, e due-tre buone occasioni in mischia nel secondo tempo. A livello di impegno non si può criticare la squadra, che anche in 9 ha dato tutto: contro squadre così chiuse, l'assenza di un attaccante di peso come Felipe (Avenatti, ndr) si sente tanto. Alla fine del match, in 9, abbiamo dato veramente tutto quel che avevamo, tenendo bene il campo con due uomini in meno: alla fine, però, si parla di una sconfitta, perciò bisogna subito guardare avanti e riscattarci sul campo".

Bari: Modena – Bari 0-1; Bari  - Catania 1-1

Seconda vittoria di fila per il Bari che passa a Modena grazie ad una rete di Boateng nel primo tempo. Buona partita della squadra di Nicola che è sembrata in palla dai primi minuti dell'incontro. Inizio di partita equilibrato al Braglia, ma il Bari alla prima occasione passa: minuto 24, Bellomo va via secco a Salifu e trova uno splendido corridoio per Boateng, il diagonale mancino dell'italo-ghanese non lascia scampo a Pinsoglio. Primo gol in B per l'ex milanista. Poco prima della mezz'ora è ancora Boateng a rendersi pericoloso con un destro da posizione defilata, l'attaccante però non riesce a incrociare. Nella ripresa, dopo un avvio aggressivo del Modena, il Bari si presenta a tu per tu con Pinsoglio, nuovamente con Boateng, ma al momento di calciare l'attaccante viene fermato per offside. Al 66' doppia occasione per il Bari per chiudere la gara: prima Galano e poi Boateng arrivano al tiro in area di rigore, ma entambe le volte Pinsoglio è molto bravo a chiudere lo specchio della porta. Al 70' un colpo di testa di Ferrari impegna Guarna, l'estremo difensore del Bari è bravo ad alzare il pallone in corner. Con poco più di un quarto d'ora da giocare, il Modena rimane in 10 per l'espulsione di Nizzetto, che rimedia il secondo giallo dopo un intervento su Galano. Il Bari ha ancora qualche occasione per incrementare il punteggio, ma non riesce ad approfittare degli spazi concessi dal Modena. I ragazzi di Nicola resistono fino al quarto minuto di recupero e portano a casa la seconda vittoria consecutiva ottenendo 3 punti preziosissimi.

Nel turno infrasettimanale, al San Nicola è arrivato il Catania, in crisi di risultati e clamorosamente ultimo in classifica. Parità al fischio finale, al gol di Rossetti nel finale, risponde Giuseppe De Luca al 90'. Gara molto tirata in cui il Bari, nonostante un maggiore possesso palla degli ospiti, ha avuto le migliori occasioni per passare in vantaggio con Ebagua. La partita inizia con una pioggia di fischi per l'ex Gillet. Comincia bene il Bari, ma la prima clamorosa palla gol è del Catania dopo appena sei minuti: Castro vede il taglio di Rosina, il numero 10 si ritrova solo davanti a Guarna, lo evita ma poi conclude incredibilmente sull'esterno della rete. Il Bari prova a scuotersi con un tiro di Donati dalla distanza, conclusione ben indirizzata ma Gillet para senza problemi. Il belga è bravo a deviare in angolo anche una punizione calciata da Bellomo e deviata involontariamente da Rinaudo. Poco prima della mezz'ora la squadra di Nicola ha una grossa chance per passare in vantaggio: Boateng da sinistra converge verso il centro e prova la conclusione, il tiro viene sporcato e la palla arriva sui piedi di Ebagua che si gira e calcia, la palla termina di un soffio al lato della porta di Gillet. Il primo tempo termina sullo 0-0.  Nella ripresa il Bari scende in campo con l'intenzione di imporre il proprio gioco: al 50' dopo un'azione insistita Ebagua raccoglie un pallone vagante dal limite dell'area e prova la rovesciata il nigeriano colpisce bene ma Gillet fa buona guardia. Dopo un quarto d'ora ancora ci prova ancora Ebagua, ancora in rovesciata, la palla finisce fuori di un soffio. Gesto tecnico che avrebbe meritato miglior sorte. Al 76' il Catania spaventa il Bari: cross dalla sinistra, Rossetti in area di rigore colpisce di testa ma viene disturbato da Calderoni e Guarna fa suo il pallone. L'attaccante del Catania però si rifà qualche minuto più tardi: Rosina vede il suo inserimento in area e lo serve sulla corsa, il classe '96 fulmina Guarna per il vantaggio etneo. Il Bari nonostante il pesante colpo subito non rinuncia a giocare e quando manca un minuto alla fine trova il gol del pari: Donati effettua un lancio dalla trequarti e pesca De Luca in area di rigore, la Zanzara controlla, mette a sedere due avversari e fulmina Gillet fissando il punteggio sull'1-1. "Dobbiamo crescere ma dispiace per il risultato - le parole dell’autore della rete biancorossa De Luca -. Il Catania è venuto qui a fare una partita difensiva, ha creato due occasioni ed in una ha segnato. Sono stati molto bravi e attenti dietro. A noi è mancata quella cattiveria sottoporta, potevamo sfruttare meglio qualche circostanza. Anche se abbiamo attaccato tanto, spesso facciamo fatica a creare occasioni, probabilmente saremmo dovuto essere più veloci nelle ripartenze e pressarli più alti". Infine una battuta sull’azione che lo ha portato in rete: "Merito di Massimo (Donati, ndr). Mi ha dato una splendida palla, dove ho sfruttato al meglio la piccola disattenzione di Sciaudone. Ho fatto quello che dovevo in questa circostanza, ma non molto soddisfatto della mia prestazione, volevamo vincere e potevo fare di più. Titolare? Gioco o non gioco non mi interessa. Decide il mister mi attengo alle sue scelte, giusto che sia così".

Olympique Marsiglia: OM – Caen 2-3

Clamoroso, forse neppure troppo, al Veledrome: il Marsiglia perde contro il Caen e, con ogni probabilità, ripone nel cassetto i sogni di tornare a vincere la Ligue 1, speranza fin qui alimentata da un ottimo girone d’andata. Ma l’O.M. di questo 2015 è solo il lontano parente di quello ammirato in avvio di stagione, dove la mano del Loco Bielsa sembrava in grado di garantire un miracolo sportivo difficilmente ipotizzabile durante il pre-campionato. A testimoniarlo, in modo piuttosto evidente, sono le prove fornite e i numeri, impietosi, quest’ultimi, nel fotografare lo statodi grande difficoltà in cui versa l’ex capolista, che ha vinto solo due delle otto gare disputate con l’avvento del nuovo anno. Per una squadra che versa in questa condizioni, non era affatto facile affrontare il Caen. I rosso-blu, infatti, scendono al Veledrome con il vento in poppa, forti di una lunga serie positiva che si protrae, oramai, da ben sei partite. Eppure, le cose sembrano mettersi bene per la squadra del Loco, che beneficia di un calcio di rigore dopo solo tre minuti; dal dischetto si presenta Batshuayi, che si fa ipnotizzare da Vercoutre e fallisce la più ghiotta delle chance per rompere il ghiaccio. L’errore del calciatore belga galvanizza la squadra ospite, vicinissima a passare in vantaggio con Imorou (salvataggio sulla linea di porta) e Sala (ottimo intervento di Malanda). Nel finale della prima frazione, però, il Marsiglia riesce a rompere l’equilibrio: Payet costringe Vercoutre ad un difficile intervento, Ayew s’avventa come un falco sulla corta respinta e insacca in estirada. La prima palla-gol della ripresa la crea ancora il Caen, ma Sala fallisce un’altra nitida opportunità per entrare nel tabellino dei marcatori. Tabellino dove inserisce il proprio nome, invece, Gignac, che timbra il cartellino dopo solo quattro minuti dal suo ingresso sul rettangolo verde. Il Marsiglia vola sul 2-0, ma il Caen, come ha potuto costatare il PSG non più tardi di due settimane fa, è un osso decisamente duro a morire. Dopo solo quattro minuti, Sabe approfitta di una dormita colossale della difesa locale e, grazie ad una conclusione di destro di prima intenzione, batte Malanda ridando fiato ai sogni della squadra ospite. Il Marsiglia, mai troppo convincente a dire il vero, subisce il contraccolpo psicologico, e in maniera del tutto scriteriata si riversa nella metà campo avversaria. Atteggiamento, quest’ultimo,  che viene pagato a caro prezzo. Il raddoppio ospite, infatti, giunge dopo solo tre minuti per mano di Sala, che finalizza efficacemente un rapido contropiede. Il Caen insiste. E a tre minuti dal termine, grazie ad una superba conclusione da fuori area di Benezet, trova il goal che vale tre meritatissimi punti. Per il Marsiglia è notte fonda. I risultati del Lione (sconfitto a Lille per 2-1) e del Psg (0-0 sul campo del Monaco) aiutano i marsigliesi a non allontanarsi troppo dalla vetta, ma Bielsa si assume tutte le responsabilità di questa parte di stagione decisamente sottotono come ammesso in conferenza stampa: “Non posso rendere i giocatori responsabili di questa situazione. La gara era totalmente nelle nostre mani, sul 2-0 abbiamo pensato di averla vinta e non ci siamo difesi bene. La mia idea di gioco è sempre quella di attaccare e non abbandonerò le idee che ho trasmesso alla squadra che io trovo sempre molto buono. Farò in modo che la squadra difenda meglio senza arretrare il proprio attacco. Il titolo? Non posso ignorare i punti persi, sicuramente è più difficile ma matematicamente è ancora alla nostra portata".

Fc Porto:  Porto – Sporting Lisbona 3-0

Nel big match della ventitreesima giornata di Primeira Liga lo Sporting Lisbona va a far visita al Porto di Lopetegui con l’obbiettivo d’incalzarlo e accorciare il distacco dal secondo posto. Il match inizia a buoni ritmi ma sono i padroni di casa dopo poco tempo a prendere il pallino del gioco. Il primo squillo arriva al 16′ con Jackson Martinez che da 20 metri cerca di sorprendere Rui Patricio che segue però bene la traiettoria della palla. Passano pochi minuti e Brahimi da pochi passi calcia sopra la traversa. Intorno alla mezz’ora Herrera controlla in area un pallone e con gran velocità si gira e calcia a rete ma la sua conclusione termina a lato di poco. Un minuto più tardi i Dragoes passano. Jackson Martinez scucchiaia alla perfezione per il taglio di Tello che s’invola di fronte a Rui Patricio e lo fredda con gran facilità. Nella ripresa il Porto inizia la gara con veemenza e crea subito problemi alla retroguardia ospite. Jackson Martinez ha al 50′ l’occasione per raddoppiare ma Oliveira s’immola e salva la porta dei Leoes. Ma se il colombiano trova difficoltà in zona d’attacco è formidabile quando veste i panni di assist man. Al 58′ infatti ancora dai suoi piedi parte il pallone che serve sulla corsa Tello che raddoppia non lasciando scampo a Rui Patricio. Lo Sporting è alle corde è un minuto dopo rischia di capitolare nuovamente con Jackson Martinez che spreca l’ennesima occasione ghiotta. All’82’ però Tello conclude la sua serata magica e servito da Herrera firma la sua tripletta personale. I Dragoes sono inarrestabili e condannano lo Sporting a lasciar perdere il secondo posto, condannano il campionato a una corsa due per il titolo tra Porto e Benfica. Sul fronte mercato si registrano le parole di José María Orobitg, agente di Cristian Tello, che ha fatto sapere che il suo assistito, ora in prestito al Porto, non rientrerà al Barcellona l'anno prossimo: "Ha due anni di cessione al Porto. Il Barcellona può ridiscutere il suo ritorno, ma non è questa l'intenzione. Il calciatore non rientrerà quest'estate bensì la prossima".