Al seguito dei gemellati

La rubrica targata Sampdorianews.net dedicata al punto settimanale sulle squadre, le cui tifoserie sono gemellate con quella Sampdoriana, attraverso resoconti, notizie, calciomercato, dichiarazioni e approfondimenti.
31.10.2014 14:00 di  Andrea Colucci   vedi letture
Al seguito dei gemellati
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© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com

Hellas Verona: Napoli – Verona 6-2; Verona – Lazio 1-1

Per il Verona altra sconfitta pesante dopo quella con il Milan. Eppure, Mandorlini aveva schierato per la prima volta in stagione il 5-3-2 sperando di contenere i danni. La partita sembra subito prendere una piega favorevole agli ospiti che dopo soli 29 secondi sono già in vantaggio: Martic crossa dalla trequarti, Albiol respinge corto proprio sul mancino di Hallfredsson, che incrocia al volo gelando sia Rafael che il San Paolo. Il Napoli prova a reagire in fretta, spinto dal pubblico che dimostra ancora una volta di voler sostenere la squadra. Insigne di testa cerca di bissare il gol con il Torino ma trova il Rafael veronese pronto alla respinta. Il Verona in contropiede ha un match point già al 9': Gomez serve il solito Hallfredsson, che da buona posizione spara su Rafael, respinta corta di cui Toni non approfitta con un tiro debole e facile preda del portiere di casa. Rafael compie invece un miracolo sul Pipita Higuain, che al volo di sinistro gira a rete un assist di Insigne, la deviazione oltre la traversa è una prodezza del portiere brasiliano. Il portiere del Verona sembra un muro, ma Hamsik riesce a perforarlo al 44' su un cross di Callejon deviato da Koulibaly: il pallone resta lì e lo slovacco fa 1-1 prima dell'intervallo. Nella ripresa il Napoli trova il vantaggio al 57’ ancora con lo slovacco abile a ribadire in rete una sua prima conclusione respinta dal portiere gialloblù. Troppo chiuso il Verona, alla fine una deviazione ed un errore in area diventano decisivi. Mandorlini manda dentro Nico Lopez e Nenè passando al solito 4-3-3. La mossa funziona subito: l'ex di Roma e Udinese parte da destra, salta David Lopez e Koulibaly e con il mancino spedisce all'angolino: prodezza e pareggio. Palla al centro e gol di Higuain, che non segnava da otto partite di campionato tra l'anno scorso e quest'anno. È ancora Tachtsidis a lanciare il Napoli: un suo tocco mette il Pipita uno contro uno con Marques, che scivola. Higuain non sbaglia e il San Paolo esplode. Emozioni in serie con Nenè che trova il Rafael del Napoli pronto a respingergli una conclusione ravvicinata su assist del neo entrato Saviola. Gol sbagliato, gol subìto: il Napoli la chiude in contropiede su azione d'angolo del Verona. Nico Lopez stavolta perde palla, Hamsik riparte e trova Callejon solo davanti al portiere: destro all'angolino e 4-2. Per il sette spagnolo è il settimo gol in campionato. Il Verona, troppo chiuso per 60', si lancia all'attacco in modo scriteriato: Albiol toglie palla a Nico Lopez al limite dell'area, scambia con Callejon ed è già nell'area avversaria per servire su un piatto di argento la doppietta ad Higuain, che ringrazia e spinge in rete. La manita del Napoli è servita. Poi Mertens si procura un rigore per fallo di Ionita e Higuain si porta il pallone a casa.

Nel turno infrasettimanale, finisce in parità (1-1) il posticipo della nona giornata tra Verona e Lazio. E alla fine tutti contenti così. Risultato giusto, perché ad un primo tempo in cui la Lazio, dopo qualche tentennamento iniziale, gioca meglio e passa meritatamente in vantaggio con Lulic (cross di Candreva, liscio di Moras e il bosniaco è il più lesto ad avventarsi sulla palla), fa seguito una ripresa in cui è il Verona a fare la partita. I padroni di casa sfiorano il pareggio con Toni e Lopez e poi lo trovano dagli undici metri grazie allo stesso Toni. Rigore (giusto) concesso per fallo di Cavanda sul nuovo entrato Gomez. Cavanda, già ammonito, becca il secondo giallo e viene espulso. E così il Verona, a metà ripresa, si ritrova col punteggio in parità e l'uomo in più. Condizione ideale per tentare il colpaccio, che però non arriva perché la Lazio fa buona guardia. Resta tuttavia, per i veronesi, il rimpianto di non aver sfruttato al meglio la situazione favorevole. Ma i rimpianti ce li ha anche la Lazio che, dopo il primo tempo, sembrava padrona assoluta della partita. Juanito Gomez, in mixed zone, commenta così il punto ottenuto dal Verona: “Partita decisa da episodi? Direi di sì, è stata una partita che abbiamo rimesso in piedi ma che non siamo riusciti a dare il colpo finale. Ci abbiamo provato in ogni modo, nonostante la superiorità numerica abbiamo sempre sbagliato qualcosa come il passaggio finale. L’importante è averci provato e siamo riusciti a muovere la classifica. Era dura vincere dato che abbiamo subito parecchi gol in due gare, poi c’era la difficoltà di dover affrontare una squadra difficile come la Lazio”.

Parma: Parma – Sassuolo 1-3; Torino – Parma 1-0

Parma distrutto, umiliato un’altra volta, l’ennesima di questo incredibile inizio di campionato. Merita di perdere lo scontro salvezza col Sassuolo (3-1), alla prima vittoria in campionato: per gli uomini di Donadoni è la quinta sconfitta di fila, il marchio sull’ultimo posto. Parma prudente con una sola punta (Cassano), centrocampo ripieno e difesa a 4. Subito scartato il 3-5-2 provato a Bergamo dopo un anno. Sorprese anche nel Sassuolo: Floccari al posto di Zaza, fermato da problemi muscolari e Taider al centro con Magnanelli. Modulo o no, si capisce subito che sarà una serata di sofferenza per la squadra di Donadoni che comincia male e finisce peggio: molle, impaurita, senza idee. Si consegna al Sassuolo senza lottare. In pratica, non c’è storia: prima segna Floccari sfruttando un perfetto lancio in verticale di Taider, quattro minuti più tardi tocca ad Acerbi, ancora di testa su punizione di Berardi, ancora una dormita della coppia Lucarelli-Felipe. Cassano, l’unica punta fa quel che può ma è lasciato troppo solo. Fantantonio ci prova al 39’ su invito di Souza: fuori. Nel finale potrebbe arrivare il 3-0: punizione di Taider, palo, Mirante pasticcia e manda in angolo. Finalmente Tagliavento fischia l’intervallo e per il Parma è una specie di liberazione. Ma il secondo tempo comincia com’era finito il primo: Parma allo sbando, Sassuolo che gioca con leggerezza. Taider, il migliore, completa una partita da incorniciare con uno splendido gol da fuori area. E’ il minuto 7, e la partita si può considerare chiusa. Il Parma, passato al 4-4-2 (Coda a fianco di Cassano) finalmente si dà la sveglia: Coda impegna Consigli (25’), poi dà a Cassano la palla dell’inutile 3-1 con Consigli non impeccabile nell’uscita. La sveglia è suonata tardi. Troppo tardi.

Nel turno infrasettimanale, Il Torino vince con il minimo sforzo. Il terzo peggiore attacco del torneo capitalizza al meglio il gol di Darmian al 10' e conquista la terza vittoria stagionale, che significa 11 punti in classifica. Altro stop invece per il Parma, che infila la sesta sconfitta della stagione, l'ottava in nove partite, e peggiora - se possibile - il già tremendo inizio di stagione. Sempre più ultimo, Donadoni adesso si gioca la panchina contro l'Inter: una montagna che, in queste condizioni, appare difficilissima da scalare. Il gol che decide il match nasce così: Vives fa correre Bruno Peres che dalla destra mette in mezzo. Amauri, l’ex della discordia, ostacola Santacroce nello stacco, la palla arriva a Darmian che di destro colpisce a rete. È il primo gol in Serie A per l’esterno azzurro, ma sul suo tiro Mirante non è esente da colpe. Le occasioni più importanti per i gialloblù sono tutte nella ripresa. Al 23’ Gillet è costretto all’uscita provvidenziale su Acquah, nel proseguo la palla arriva a Coda che di testa centra il palo. Proprio l’ingresso di Coda, al 16’ per Mauri, ha l’effetto di un elettroshock, come già successo contro il Chievo nell’unica vittoria stagionale. L’attaccante di Cava de’ Tirreni trova anche il gol, annullato però da Rocchi (al rientro dopo la controversa direzione di Juve-Roma) per un tocco di mano. Sempre Coda cerca il destro al volo al 33’ che finisce alto. Piccoli sussulti contro un Toro più rinunciatario e cenni di vita sul pianeta gialloblù, certo, ma che non portano ad altro se non l’ennesimo rammarico: il Torino vola, il Parma precipita. Ecco le parole di un Donadoni sempre più in bilico raccolte dai microfoni di Rai Sport: “Nel primo tempo abbiamo un po' sofferto, poi nell'intervallo ci siamo confrontati e nella ripresa ho visto un buona reazione da parte della squadra. Non ho visto un Parma tenero a Torino. La voglia che questa squadra ha dimostrato nel secondo tempo ci deve accompagnare nelle prossime partite: ripartiamo dalla reazione del secondo tempo per costruire il nostro futuro. Purtroppo nel calcio quando le cose vanno male anche la fortuna viene meno. Nelle prossime partite dovremo cercare di portarla dalla nostra parte. Contro Inter e Juventus sappiamo che andremo ad affrontare due grandi squadre, ma al di là del valore degli avversari dovremo essere noi a dare un segno di riscossa. Mancano ancora delle partite per arrivare alla sosta - conclude Donadoni -, mi auguro che per quell'occasione la nostra classifica possa essere un po' migliore e magari di aver recuperato qualche giocatore. Purtroppo in questo momento abbiamo tanti giocatori infortunati e questo sta rendendo ancora più complicate le cose".

Ternana:  Ternana – Trapani 1-2; Carpi – Ternana 3-1

Nulla da fare. La Ternana non riesce a sfatare il tabu’-Liberati e scivola un’altra volta davanti al pubblico amico. Questa volta è il Trapani che piazza il colpo esterno nell’anticipo della decima giornata di Serie B. Dopo una prima parte sostanzialmente equilibrata, la Ternana sblocca il risultato al 20’ grazie a Ceravolo, che entra in area e trafigge Gomis di sinistro realizzando il suo terzo gol stagionale. La rete galvanizza gli umbri, che sfiorano il raddoppio con Gavazzi e Bojinov, la cui conclusione da fuori area di destro viene respinta da Gomis. Ma il Trapani torna in carreggiata prima dell’intervallo. Brignoli stende Mancosu lanciato a rete e viene espulso. Padroni di casa in dieci con Tesser che ‘sacrifica’ Falleti per mandare tra i pali Sala. Il neo entrato, però, non riesce ad intervenire sull’esecuzione perfetta di Mancosu. Rossoverdi beffati. Nella ripresa la Ternana avrebbe subito l’occasione per segnare con Meccariello, che sulla bella punizione di Viola, si trova la palla sulla testa a un metro dalla porta, ma tutto solo sbaglia clamorosamente.
Il Trapani mette pressione alla Ternana, collezionando corner, e da un di questi, scaturisce un’occasione cristallina per gli ospiti: al 56′ Pagliarulo incorna da solo, tra le belle statuine rossoverdi, e la palla finisce altra un palmo sopra la traversa. Qualche minuto dopo il capitano del Trapani ripropone la stessa situazione in area rossoverde: ancora calcio d’angolo, ancora da solo il numero 4 ospite tra le belle statuine rossoverdi, ma questa volta non sbaglia e brucia l’incolpevole Sala.
La partita finisce praticamente qui, con il Trapani che si limita a controllare e la Ternana che non riesce a trovare le forze per l’assalto finale.

Nell’undicesima giornata del campionato cadetto, la Ternana affonda al ‘Cabassi’ di Carpi. 3-1, terza sconfitta consecutiva e fine dell’imbattibilità esterna in campionato: i rossoverdi crollano sotto i colpi di Bianco, Concas e Mbakogu. Successo biancorosso spianato dalla superiorità numerica stabilita da Minelli al settimo minuto del primo tempo per l’espulsione di Sala. ‘Fere’ in piena zona ‘play-out’ e ora sabato, al ‘Liberati’, diventa imprescindibile battere il Cittadella nello scontro diretto per uscire dal tunnel. La serata degli umbri prende subito una brutta piega: al settimo minuto Sala stende Mbakogu lanciato a rete, Minelli non esista e decreta rigore ed espulsione – discutibile – per l’estremo difensore della Ternana. Bianco dagli undici metri trasforma: Gava, entrato al posto di Bojinov, è battuto. Subito dopo, Il Carpi si limita a difendere e imbastire contropiedi sfruttando le fasce esterne e così poco dopo la mezz’ora arriva il raddoppio biancorosso firmato dall’ex Concas: troppo facile per il centrocampista offensivo del Carpi infilare di testa dall’area piccola dopo il preciso servizio dalla destra di Poli, lanciato in profondità da Porcari. Nell’unico minuto di recupero concesso dall’arbitro di Vares, Mbakogu fa tris con l’attaccante nigeriano che finalizza al meglio un’azione in contropiede: ingresso in area, contrasto vincente su Masi e piazzato che non lascia scampo a Gava. Si va al riposo sul 3-0. Nella ripresa, con la partita ormai indirizzata, le squadre si affrontano a viso aperto creando diverse occasioni da rete. Così la Ternana ne approfitta per accorciare le distanze: Poli sbaglia un passaggio sull’out destro, Crecco prende palla e calcia in diagonale dal limite dell’area; Gabriel può solo deviare lateralmente e Ceravolo non fallisce il tap-in a porta vuota. Quarta rete per il centravanti calabrese in campionato e partita che termina sostanzialmente qui. Proprio Ceravolo da leader alza la voce e carica l'ambiente nella sua intervista a Radio Galileo: "Sabato e martedì abbiamo queste due partite decisive per tirarci fuori da questa situazione, contro Cittadella ed Entella. I tifosi devono esserci vicini. Li comprendo nel malumore, ma devono capire che è un momento difficile, non ci devono abbandonare".

Bari: Varese – Bari 2-1; Bari – Pescara 1-1

Il Bari esce sconfitto 2-1 dalla trasferta di Varese e dopo 4 risultati utili i pugliesi vedono interrompersi la striscia positiva. Padroni di casa in vantaggio con un calcio di rigore di Lupoli (fallo di Defendi su Falcone), Sciaudone pareggia i conti nella ripresa, nel finale di gara però Neto Pereira trova il gol partita. Sconfitta tutto sommato meritata per il Bari, che rispetto alle ultime due uscite ha mostrato un lieve passo indietro nel gioco. Male soprattutto a centrocampo, dove la squadra ha fatto poco filtro e creato altrettanto poco.  Parte meglio il Varese, subito pericoloso con Neto Pereira, il cui destro a volo dal limite finisce fuori di poco. Al 14' si fa vedere il Bari: Defendi appoggia di petto per Caputo, destro potente ma centrale del Capitano, Bastianoni sventa senza problemi. Il capitano ci riprova due minuti più tardi con un colpo di testa debole parato senza affanni dal numero uno varesino. Alla mezz'ora l'episodio che sblocca la gara: Defendi stende Falcone in area, Manganiello fischia il rigore. Sul dischetto si presenta Lupoli che trasforma con un perfetto sinistro a incrociare. Nella ripresa, un po' a sorpresa il Bari trova il pareggio: cross dalla sinistra di Calderoni, Sciaudone insacca con un piattone a volo! L'equilibrio, però dura poco: al 71'Neto Pereira riporta in vantaggio i suoi anticipando di gran carriera Ligi e fulminando Donnarumma sul primo palo. Scosso dal gol il Bari non riesce a trovare il guizzo per il pareggio. Al 90' Caputo mette i brividi a Bastianoni con un sinistro a volo che sibila accanto al palo. Nel recupero viene espulso Sabelli per una parola di troppo nei confronti della terna arbitrale.

L’occasione per l’immediato riscatto ci sarebbe subito, ma al “San Nicola” finisce in parità contro il Pescara. La squadra di Mangia, va inizialmente in svantaggio per un rigore causato da Rossini e trasformato da Memushaj. Lo svantaggio sveglia i biancorossi che si riversano in attacco nel finale del primo tempo e per tutta la ripresa.  I biancorossi si gettano all'assalto con Defendi e Stevanovic, ma entrambi hanno poca fortuna con le rispettive conclusioni. De Luca ci prova ma Aldegani è attento. Al 78' il Bari va vicinissimo al pareggio: Stevanovic sbaglia una sorta di rigore in movimento, calciando alto da pochi metri. All'86' Aldegani respinge un tiro di Donati in angolo. E' il preludio al gol barese che arriva dopo l'ennesimo corner battuto dai biancorossi, a un minuto dallo scadere del tempo regolamentare.  Stevanovic pennella per De Luca che con un colpo di testa insacca all'angolino. Assedio finale del Bari con Galano, ancora un super Aldegani in angolo. Bari che avrebbe meritato di più, ma che non è stato fortunato e ha forse sprecato la prima mezz'ora di gara. Buona risposta sul piano dei nervi e segnali incoraggianti per il prossimo incontro con la Pro Vercelli. Ai microfoni di Sky Sport il patron dei galletti Gianluca Paparesta commenta così la gara del San Nicola: "Siamo contenti del lavoro che sta facendo Mangia. Il campionato è lunghissimo e difficile, oggi abbiamo affrontato un avversario reduce da una dura sconfitta che si è chiuso nella propria metà campo. Sono fiducioso sul prosieguo del campionato. Abbiamo tanti giovani che possono dare soddisfazioni ai tanti tifosi che c'erano anche oggi allo stadio. Noi vogliamo la Serie A, abbiamo anche la grande spinta della città, una città che si fa sentire".

Olympique Marsiglia: Lione - OM 1-0; Rennes – OM 2-1 (Sedicesimi Coppa di Lega)

E’ Yoann Gourcuff a decidere Lione-Marsiglia. Il 28enne fantasista dei Gones segna al 66′ e regala ai suoi 3 punti che raddrizzano decisamente la stagione al tecnico Fournier, per il Marsiglia invece è giunta la parola fine ad una serie di 8 vittorie consecutive. Gli uomini di Bielsa conservano comunque il primo posto in Ligue 1 con 25 punti, 4 in più del PSG e 5 in più dello stesso Lione e del Saint Etienne. La partita è molto intensa anche se poco spettacolare, con il Lione a cercare nel primo tempo la giocata palla a terra in velocità contro un Marsiglia solido e che lascia pochissimi spazi agli attaccanti di casa. E’ Fekir il primo a provarci al 9′ ma senza fortuna, gli ospiti poi rispondono al 26′ con André Ayew ben assistito da Payet: il ghanese mira al sette alla sinistra di Lopes che è bravo ad allontanare in tuffo il pallone. E qui finisce in pratica il primo tempo di Lione-Marsiglia, con l’unico evento degno di nota relativo alla sostituzione di Dja Djedje per infortunio con Lemina al 35′. Nella ripresa la partita è di tutt’altro tenore almeno sul piano delle occasioni: se i ritmi restano sostanzialmente gli stessi arrivano più occasioni in zona-gol: apre le danze il Lione al 48′ con Lacazette che per poco sorprende un incerto Mandanda da un calcio di punizione sulla fascia di Gourcuff, il portiere provenzale si salva però con più di una indecisione. Al 53′ Gignac si scuote dal torpore concludendo con violenza dai 18 metri, Lopes respinge in angolo. Tre minuti altro pericolo creato dall’OM. Payet ha un bello spunto sulla destra e serve Mendy che dal limite dell’area calcia rasoterra di sinistro, centrando in pieno il palo. E’ un momento favorevole alla capolista che continua a spingere, ma proprio Lopes, stasera da 8 in pagella, compie un intervento decisivo al 61′ su André Ayew. E cinque minuti dopo il Lione colpisce con Gourcuff: l’ex milanista dribbla in area con facilità Imbula e conclude di sinistro sul primo palo sotto alla traversa. Nel finale il Lione perde per infortunio Ferri ma riesce a resistere all’assalto poco convinto dell’OM e porta a casa una prestigiosa vittoria. Alla fine del match contro il Lione, il tecnico del Marsiglia Marcelo Bielsa ha commentato la sconfitta rimediata alla Gerland: "E' stato un match molto giocato, difficile da affrontare. Credo che la differenza fra le due squadre sia stata nell'aspetto fisico. Abbiamo avuto diverse occasioni da gol per meritare un risultato differente a questo, ma siamo mancati di efficacia per realizzare le nostre occasioni". Anche Andrè Pierre Gignac non si dispera. Contro il Lione è arrivato il primo ko per l'Olympique Marsiglia ma l'ariete della banda Bielsa non si arrende. "Non è la fine del mondo. Abbiamo giocato bene, creato tante occasioni, ma il Lione ha avuto più fortuna. Ora pensiamo già alla prossima partita".

Sconfitta a sorpresa per il Marsiglia nei sedicesimi della Coppa di Lega francese. Eppure gli uomini di Bielsa partono meglio e sbloccano il match con la rete di Batshuayi (19’), ma si lascia poi rimontare dal Rennes che dapprima raggiunge il pari al 61′con  Konradsen, effettuando il sorpasso al minuto 93 grazie alla zampata di Hosiner. Seconda sconfitta consecutiva quindi e Marsiglia che dovrà ritrovare l’appuntamento alla vittoria nel prossimo weekend quando al “Velodrome” arriverà il Lens.

Fc Porto: Arouca – Porto 0-5

Facile. Molto facile. Il Porto mette fine finito al digiuno  di due mesi senza una vittoria lontano da casa travolgendo per 5-0 il malcapitato Arouca. Migliore risposta non ci sarebbe potuta essere alle iniziali critiche che stavano iniziando a piovere sul tecnico dei lusitani Lopetegui.  Il Porto gioca probabilmente la migliore partita della stagione in campionato, con momenti di bel calcio subito dopo aver messo a segno le prime due segnature della serata.  Dopo il trionfo in Champions League sul Atl. Bilbao, il Drago torna a far sentire la sua voce, avvicinandosi alla vetta grazie anche alla sconfitta del Benfica sul campo del Braga, con un solo punto adesso a dividere le due sqaudre. Passando ad analizzare il match, sugli scudi le prestazioni di Jackson Martinez e Quintero, con proprio quest’ultimo ad aprire le danze al minuto 24 e l’attaccante colombiano a raddoppiare due minuti dopo. La terza marcatura veniva messa a segno al 46’ grazie a Casemiro abile a correggere in rete un angolo battuto da Tello. Nella ripresa tutto molto facile per i dragoni che arrotondavano il risultato grazie ancora a Jackson Martinez e alla quinta rete di Aboubakar (87').
Sul fronte mercato, bella mossa dei biancoblù che hanno blindato con un rinnovo di contratto la stellina Ruben Neves, che stava iniziando ad ingolosire numerose squadre in Europa vista la scadenza contrattuale fissata per il prossimo giugno, prime tra tutte la Juventus. Per blindare ulteriormente Ruben Neves e sottrarlo alle tante pretendenti che hanno recentemente bussato alla porta del presidente Pinto da Costa, il Porto ha anche fissato una clausola rescissoria di 40 milioni di euro, cifra pressochè inarrivabile per le formazioni del nostro campionato.