Al seguito dei gemellati

La rubrica targata Sampdorianews.net dedicata al punto settimanale sulle squadre, le cui tifoserie sono gemellate con quella Sampdoriana, attraverso resoconti, notizie, calciomercato, dichiarazioni e approfondimenti
01.10.2014 14:00 di Andrea Colucci   vedi letture
Al seguito dei gemellati
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© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com

Hellas Verona: Roma – Verona 2-0

Il Verona resiste 75 minuti all’Olimpico di Roma, poi viene superata da due tiri dalla distanza di Florenzi e Destro. Partita accorta e diligente quella disputata dagli uomini di Mandorlini, attenti e concentrati a non concedere spazi alle ripartenze micidiali dei giallorossi. Così la Roma fatica e non poco a creare occasioni da rete, anzi è proprio la formazione scaligera ad avere le opportunità migliori in contropiede. Nella ripresa il Verona è costretto ancor di più sulla difensiva dagli attacchi romanisti, ma ciò che risulterà decisivo ai fini del risultato saranno i cambi effettuati da Garcia. Prima l’entrata in campo di Gervinho, poi quella di Florenzi rompono l’equilibrio, rendendo la manovra dei capitolini più imprevedibile e meno scontata. Si arriva così al 75’, quando Florenzi raccoglie una palla vagante dai 25 metri scagliando un destro a filo d’erba imparabile per il pur bravo Gollini. A cinque minuti dal termine, col Verona alla ricerca disperata del pari, è Destro ad inventarsi un capolavoro balistico con una conclusione da quaranta metri che sorprende Gollini e manda in tilt i piani di rimonta di Toni e compagni. Alla fine del match, queste le parole di Mandorlini raccolte dai microfoni di Sky Sport: “Io credo che abbiamo fatto la partita che dovevamo fare, poi contro avevamo una squadra con tanti giocatori di qualità. Complimenti alla Roma, credo che sul gol di Florenzi sia rimasto un po' sorpreso anche il portiere. Non era una situazione difficile ma lo è diventata. Potevamo fare meglio, ma dipende sempre da quanto campo ti dà la Roma. Credo che abbiamo concesso poco soprattutto nel primo tempo, poi due giocate importanti hanno fatto saltare il banco. Tachtsidis rilanciato? Per noi è un giocatore importante, dispiace che a Roma non abbia reso perché ha grandi potenzialità e non so se ci sarà un'altra opportunità per lui. Siamo felici, però, che si giochi le sue chance qui a Verona".

Parma: Udinese – Parma 4-2

Quattro sconfitte in cinque partite, 14 gol subiti e 10 fatti. Questi i numeri che i ragazzi di Donadoni hanno messo insieme nei primi 450 minuti del campionato. Numeri che la dicono lunga su quali siano i problemi principali da risolvere in fretta per non rendere questa stagione una brutta avventura. Per la verità, i vari infortuni che stanno colpendo a ripetizione i gialloblù (Paletta, Cassani, Biabiany etc.) sono una giustificazione, ma non possono essere chiamati in causa come unica ragione del pessimo avvio in Serie A. Anche ad Udine il Parma gioca, crea occasioni, meriterebbe qualcosa in più che solo apprezzamenti, ma una difesa assolutamente da rivedere e alcuni errori individuali compromettono tutto. Passando ad analizzare il match del Friuli, i primi 20 minuti sono spenti ma la partita si accende improvvisamente grazie ai piedi e alle giocate di Cassano che innesca Jose Mauri, dimenticato dalla difesa dell'Udinese, che batte Karnezis. Il diciottenne argentino piace pure alla Juve, ma Leonardi vuole farlo crescere a Parma. Lo scorso anno ha debuttato in serie A, due gettoni, Donadoni stravede per lui e per i suoi tempi di inserimento. Su un'altra sua incursione tampona lo straordinario Karnezis che mette le pezze (ancora più difficile) pure sul colpo di testa di Coda che, evidentemente, da queste parti si esalta. Il vantaggio del Parma dura comunque 5 minuti, perché la difesa emiliana non è attenta e permette a Badu di staccare di testa da gigante per Di Natale che fa un gol meraviglioso ma è completamente solo. Karnezis come detto, successivamente  si supera in due occasioni, ma sulla più bella azione della partita con Widmer che con un movimento in stile basket lascia sul posto Gobbi e mette al centro, Thereau fa un velo da campione e Di Natale, ancora libero non perdona. Stavolta è l'Udinese che, però, non se la gode, perché al termine del recupero ancora Mauri si inserisce in totale libertà, viene calpestato da Widmer, e Calvarese non ha dubbi nell'assegnare il rigore che Cassano trasforma col "cucchiaio". Nella ripresa al 13' i bianconeri sono nuovamente in vantaggio: Widmer, ottimo in fase offensiva, mette al centro e qui è il francese Thomas Heurtaux che fa la magia colpendo in rovesciata. Gol fantastico. Il Parma accusa il colpo: Donadoni butta dentro anche Belfodil per lo spento De Ceglie, prova anche a cambiare in mezzo con la freschezza di Galloppa, ma si affida completamente a Cassano. Ogni palla passa da lui, l'unico che può creare pericolo in qualsiasi momento. Ma l'Udinese tiene perché Allan è dappertutto e Stramaccioni capisce tutto e inserisce prima Domizzi a sostegno della difesa e poi Muriel (per Di Natale) per ripartire a tutta. La mossa è giusta perché proprio il colombiano genera il secondo giallo di Acquah che a 15' dalla fine lascia il Parma in dieci. Errore che costa caro perché basta un altro errore dell’impreciso Lucarelli e Thereau se ne va fulminando Mirante. Proprio capitan Lucarelli ammette il momento no suo e della squadra ai microfoni di Rai Sport: “Il vero problema? Prendiamo troppi gol. Dobbiamo cambiare registro, io per primo: ammetto di avere le mie responsabilità nella gara contro i bianconeri friulani. Ora devo trovare la forza per rimediare. La partita di ieri? E' imperdonabile gettare al vento un'opportunità così. Non dico che dovevamo pareggiare ma addirittura potevamo vincere. Bisogna lavorare di più e metterci in discussione".

Ternana: Latina  - Ternana 1-1

Due calci piazzati decisivi, tanta battaglia a centrocampo e la consueta grinta che contraddistingue le ‘Fere’. La Ternana pareggia a Latina con un gol di Ceravolo nel recupero del secondo tempo e mantiene a zero la casella delle sconfitte in esterna. Rossoverdi che tornano al gol dopo 334 minuti di gioco, ma che mostrano ancora problemi difensivi nelle situazioni da palla inattiva. Nota negativa l’infortunio di Bojinov, sostituito da Avenatti nel primo tempo. Partita giocata a viso aperto e senza troppi tatticismi, ritmi altissimi e tante occasioni da rete. La partita però si sblocca solo nella ripresa quando sugli sviluppi di un corner Brosco approfitta del mancato rinvio rossoverde al centro dell’area per battere Brignoli. Terzo gol subito dalle ‘Fere’, tutti da calcio piazzato. A questo punto Tesser cambia inserendo Falletti al posto di Eramo e Crecco in luogo di Valjent. Ed è proprio l’uruguaiano a sfiorare la marcatura con un destro in diagonale: Farelli si stende e para in presa bassa. L’inaspettato pareggio giunge al primo minuto di recupero decretato da Di Paolo. Avenatti colpisce bene di testa su una punizione di Viola: palla sul palo e l’attaccante calabrese Ceravolo, ben piazzato, spinge in porta con un pizzico di fortuna mentre era in caduta. È il gol che inchioda il risultato sull’1-1. Non la migliore prestazione della Ternana, ma conta il punto conquistato che permette ai rossoverdi di riscattare la sconfitta interna con il Bologna. Ora nove giorni per ricaricare le pile in vista del posticipo di lunedì 6 ottobre con l’Avellino, seconda in classifica dietro il Perugia. Questi i commenti di Mirko Eramo dopo il match in terra laziale, raccolte dai giornalisti di Radio Galileo:"Eravamo disposti molto bene in campo, abbiamo giocato alla grande nonostante fosse la terza partita in una settimana. Non siamo riusciti a sfruttare i buchi che lasciavano dietro, soprattutto nel primo tempo, sebbene il nostro gioco sia stato sempre migliore del loro. Con il gol la partita è cambiata, ma la squadra ci ha creduto fino al 95simo e questo è indice di grande carattere e spirito di gruppo. Mi sto adattando al compito di trequartista e cerco sempre di dare il massimo, anche se non è il mio ruolo". In casa umbra però, a tenere banco non è solo il campo. Infatti da più giorni si parla di una possibile cessione della Società da parte del Presidente Zadotti il quale, intervistato dai microfoni di ternananews.it, ha spiegato la situazione: “Vi dico da subito che non c’è nessun fondamento concreto in quello che sento dire in giro: non siamo in una fase avanzata per la cessione della società. La trattativa esiste, questo sì è vero. Ci sono stati dei contatti con questa cordata, contatti che sono tutt’ora in essere perché abbiamo individuato in una persona sola un realistico acquirente, tra tanti ‘candidati’. Ma vi confermo che non siamo in fase avanzata per quanto riguarda questa trattativa. Ma ci tengo a dire una cosa fondamentale. Gli incontri devono essere fatti con me, non con terze persone. Per fortuna – o per sfortuna in certi casi, viste le contestazioni dai toni inaspettati – sono tutt’ora io l’amministratore unico del club, oltre che presidente. Dunque, se questi signori vogliono seriamente procedere alla fase concreta devono trattare con me. La questione delle quote sequestrate sta rallentando l’operazione di vendita della Ternana. La cessione del club è molto complicata da fare proprio per questo motivo. La questione delle quote è delicata, dunque non è semplice arrivare a una conclusione. Penso che rimarremo noi alla guida della Ternana, almeno fino a quest’anno. Credo proprio che andrà a finire così”.

Bari: Lanciano – Bari 1-1

Finisce 1-1 il confronto tra Virtus Lanciano e Bari: i biancorossi che erano passati in svantaggio dopo il gol di Cerri nel primo tempo, hanno trovato il gol del pari nella ripresa grazie al neo-entrato De Luca. Al Biondi di Lanciano si è visto un Bari non ancora soddisfacente dal punto di vista della concentrazione ma anche sfortunato in attacco (clamorosa la traversa di Defendi). Alla fine la partita sfocia in un pareggio che serve poco a entrambe le squadre. Partenza sprint del Lanciano che nel primo quarto d’ora crea diverse occasioni da rete concretizzando la sua superiorità al quarto d'ora su palla inattiva: Bacinovic scodella una punizione in area direttamente dalla trequarti; il pallone viene raccolto da Di Cecco che batte verso Donnarumma; la respinta del portiere è corta e viene raccolta da Cerri che con un tapin di testa insacca l'1-0. Il Bari prova a reagire prima con Defendi, la cui conclusione da fuori è velleitaria e poi con Sabelli che al termine di un assolo conclude di pochissimo alla sinistra del palo di Nicolas Andrade. Alla mezz'ora si fa male Donati: al suo posto Romizi. In apertura di ripresa è Thiam a impegnare Donnarumma ma il portiere barese è attento. Qualche minuto più tardi ci prova Di Cecco da fuori ma la conclusione è alta. Mangia butta dentro De Luca al posto di Wolski: la mossa si rivela azzeccata perché proprio il piccoletto con il numero 9 è abile a raccogliere una palla sporca in area di rigore e a spizzarla in rete.  Prima rete in campionato per l'ex atalantino. Nel finale il Bari ci prova ancora con Caputo che al 73' si vede negare la gioia del gol da un bell'intervento di Nicolas. Nell'ultimo quarto d'ora succede poco e le squadre si accontentano di un pareggio che non smuove la classifica per nessuna delle due.  La “zanzara” torna a pungere e regala al Bari un pareggio che, in fin dei conti, va stretto solo ai biancorossi. Giuseppe De Luca commenta così, ai microfoni di RadioNorba, la sua prima marcatura in campionato: "Non ero al cento per cento. Ho ritrovato la condizione. Sono contento di essermi sbloccato e sono soddisfatto per la nostra prestazione. Peccato per l’esito finale della gara, meritavamo i tre punti. In occasione del gol è stato bravo Stevanovic a calciare il corner e Camporese a metterla in mezzo di testa, io poi sono riuscito a spizzarla e a metterla dentro. Adesso pensiamo alla partita di sabato con il Modena. Onestamente non credo sia il modulo a fare la differenza. Con il 4-4-2, 4-3-3, 3-5-2, cambia poco. La squadra è unita e compatta, questo è quello che realmente conta. Ripartiamo da questa gara. Sabato scenderemo in campo per portare a casa la vittoria e dare una gioia ai nostri tifosi".

Olympique Marsiglia: OM – Saint Etienne 2-1

Un rullo compressore questo Ohème, neanche l’ostico Saint Etienne riesce ad intaccare i meccanismi ben oleati dell’artigiano Bielsa. I suoi si confermano come miglior attacco del campionato e dopo i primi quarantacinque minuti sono già avanti di due lunghezze grazie ai sussulti di Imbula e Payet. Il gol di Brison fissa il risultato sul definitivo 2-1 che permette ai biancoazzurri di mantenere la vetta e allungare a +5 il vantaggio sul PSG, ancora alla ricerca di se stesso. Andando nel dettaglio del match, la prima mezz’ora di gioco al Velodrome è puro spettacolo, fatto di giocate ad alta velocità, scambi rapidissimi e organizzazione tattica senza sbavature. Così il Saint Etienne ci capisce poco, Imbula e Payet mettono la partita in discesa incanalando i tre punti nella direzione marsigliese. Nella ripresa il gol di Brison apparentemente riapre il match, ma è ancora il Marsiglia a sfiorare più volte la terza segnatura, con Gignac fermato solo dal bravissimo estremo difensore avversario Ruffier. Olympique Marsiglia in testa alla Ligue1, Fabio Celestini, ex centrocampista svizzero dei transalpini, oggi allenatore del Terracina, formazione della Serie D italiana è stato intervistato in esclusiva dai microfoni di Tuttomercatoweb.com per analizzare l’ottimo momento di forma degli uomini del “Loco” Bielsa: "Chi conosce Bielsa non può essere sorpreso del rendimento dell'OM. In un ambiente come quello di Marsiglia il tecnico argentino non può che rendere al meglio. L'unica cosa che mi ha spiazzato è la velocità con la quale le cose hanno iniziato a funzionare. Cinque vittorie di fila sono la dimostrazione che la squadra ha assimilato i suoi concetti. Il punto forte della squadra è assolutamente l'attacco. L'OM si difende attaccando, con un pressing continuo che induce all'errore gli avversari. Non è mai facile per questo affrontare le formazioni di Bielsa. Con una partenza come questa e con un clima come quello che si vive nel nuovo Velodrome credo che il titolo sia un obiettivo".

Fc Porto: Sporting Lisbona – Porto 0-0; Shakhtar Donetsk – Porto 2-2 (Champions League)

Sessantasei titoli portoghesi fra campionato e coppa nazionale. Una sfida prestigiosa che spesso, in passato, ha inciso profondamente sull’esito finale del torneo lusitano. Sporting Lisbona-Porto è, senz’alcun dubbio, una partita dal fascino che va oltre gli stretti confini nazionali lusitani. Entrambe le squadre scendono in campo per conquistare i tre punti, moduli speculari per i due tecnici, che schierano le squadre con un 4-3-3 decisamente offensivo. Pronti, via e lo Sporting, dopo solo novanta secondi, si porta in vantaggio: bella accelerazione di Nani che apre sulla destra per l’inserimento dell’accorrente Carillo, abile, a sua volta, a mettere il pallone in mezzo per Jonathan Silva, che insacca di testa per il vantaggio locale. Il Porto accusa il colpo e lascia campo alla squadra biancoverde, protagonista di un vigoroso avvio di partita. Al decimo, Joao Mario lascia partire una botta da fuori area a cui si oppone efficacemente Fabiano. Quattro giri di lancette ed è ancora Joao Mario, ben imbeccato da un cross dalla destra di Carillo, a sfiorare il raddoppio, ma il colpo di testa del numero diciassette termina fuori di poco. Con il passare dei minuti, il Porto assorbe lo shock del goal subito a freddo e controlla meglio le folate offensive avversarie, anche se Lopetegui non è soddisfatto della prova offerta dai suoi e , ad inizio ripresa, opta per una doppia sostituzione: fuori Quaresma e Ruben Neves, dentro Tello e Oliver Torres. In campo, al di là dei cambi effettuati dal tecnico spagnolo, si vede un altro Porto. Al terzo minuto, Casemiro s’inventa uno splendido filtrante per Martinez, che fallisce clamorosamente a tu per tu con Rui Patricio. La pressione dei Dragoni viene premiata sette minuti più tardi, quando Sarr, deviando involontariamente un cross di Danilo, si rende protagonista di un tragico autogol e consente al Porto di pareggiare i conti. Gli ospiti, approfittando di uno Sporting in evidente difficoltà dal punto di vista fisico, danno vita ad un finale di partita arrembante. Ci prova Jackson Martinez con un superbo tacco al volo, ma Sarr devia con la coscia in angolo. La grandissima chanche per tornare a Oporto con i tre punti, però, capita sui piedi di Tello al primo minuto di recupero: l’ex Blaugrana fa tutto bene, mette addirittura a sedere un difensore locale con un’abile finta, ma conclude con un sinistro che termina di poco a lato alla sinistra di Rui Patricio. Ad approfittare del pareggio è il Benfica che, imponendosi per 3-2 sul campo dell’Estoril, si porta a più quattro proprio sui biancoblù di Oporto.

Ieri sera nel secondo turno della Champions League, importante pareggio ottenuto dai Dragoni in Ucraina contro i temibili arancioni di Lucescu. Partita in salita quella disputata dai ragazzi di Lopetegui andati sotto di due reti e capaci di rimontare negli ultimi cinque minuti di partita. Dopo un primo tempo di sostanziale equilibrio, in cui però è proprio il Porto ad avere la più grande occasione (errore dagli undici metri dell'algerino Brahimi, Pyatov bravo ad intuire e respingere) al 52' lo Shakhtar  si porta in vantaggio con Alex Texeira. Oliver si fa clamorosamente rubare palla nella propria area da Kucher, il quale serve il brasiliano che, smarcato, non ha difficoltà a castigare Fabiano da pochi passi. Gli ucraini raddoppiano all'86 con una bella azione tutta brasiliana. Ottimo passaggio di tacco di Texeira per l'occorrente Ilsinho, che serve di prima intenzione Bernard. Il tiro dell'ex fantasista dell'Atletico Mineiro finisce per essere un assist per Luiz Adriano, bravo a farsi trovare pronto sul filo de fuorigioco e ad insaccare. Il Porto non molla e accorcia le distanze all'89'. Grande azione orchestrata da Tello, che da quasi metà campo parte e poi serve sulla sinistra lo spagnolo Adrian che cross verso l'area di sinistro, ma il pallone incrocia il braccio di Rakitsky e l'arbitro concede il calcio di rigore nonostante le proteste dei giocatori dello Shakhtar Donetsk. Sul dischetto si presenta Jackson Martinez che non fallisce, nonostante Pyatov sia riuscito ad intuire la traiettoria e a sfiorare la palla. Il forcing finale del Porto continua e produce i suoi frutti. Nel terzo minuto di recupero dei quattro concessi, Tello ha un ottimo spunto sulla sinistra e arriva al cross per l'onnipresente Jackson Martinez, che anticipa secco il suo diretto marcatore e realizza la sua doppietta personale regalando il pareggio alla sua squadra. Lo Shakhtar Dotetsk è in ginocchio dopo aver gettato via un doppio vantaggio nel finale di partita. Esulta Lopetegui, che si gode un Martinez in grado di segnare ben 3 gol nelle prime 2 partite di Champions League. Il pareggio ottenuto in extremis ha soddisfatto e non poco Julen Lopetegui. Al termine della gara contro lo Shakhtar il tecnico del Porto ha parlato ai taccuini del quotidiano A Bola: "Sono contento che la squadra abbia disputato una bella partita contro un grande avversario. Questa è la Champions e quando si prendono gol come quelli che abbiamo preso noi, si rischia di perdere. Ma se avessimo perso sarebbe stata una grande ingiustizia". Porto a quattro punti in classifica, atteso adesso dal doppio confronto con l’Athletic Bilbao, ieri sera sorprendentemente sconfitto dai bielorussi del Bate Borisov.