Zaino: "Borea, fra gli artefici fuori dal campo, il più vincente"

23.07.2014 21:39 di  Serena Timossi  Twitter:    vedi letture
Zaino: "Borea, fra gli artefici fuori dal campo, il più vincente"
© foto di Samuele Aiesi

Dalle pagine dell'edizione online di Repubblica, il giornalista Stefano Zaino ha tracciato un ritratto, di cui riportiamo un breve estratto, di Paolo Borea, un altro pezzo della Samp dell'epoca d'oro che se ne va lasciando un grande vuoto nell'ambiente blucerchiato. 

"Sempre fedele alla causa, sempre sampdoriano nella pelle e nel cuore, anche dopo il 1997, quando, dopo aver guidato i primi passi del nuovo presidente Enrico, il figlio di Paolo Mantovani, aveva deciso di lasciare il club blucerchiato, e anche ora che, da tranquillo pensionato, trascorreva la propria esistenza a Modena, dividendosi fra le partite di calcio del nipote, il pallone in tv e le notizie sulla sua amata Samp. Borea aveva 77 anni, era nato il 14 febbraio del 1937, il giorno di San Valentino.



Genova era diventata la sua seconda città, dopo Ferrara, e sotto sotto, dopo il primo addio, aveva anche sperato di poterci tornare. Non era stato possibile negli ultimi anni della gestione Enrico Mantovani, né in quelli (papà Riccardo, il figlio Edoardo) della famiglia Garrone, ma forse è stato meglio così. Le sue ultime avventure calcistiche sono state la Ternana (suggestivo il ritorno a Marassi da dirigente avversario,
sommerso però di applausi dalla Sud e dall'intero stadio genovese) e il Modena, un calcio di provincia che gli è sempre piaciuto.

Paradossalmente, considerando che Paolo Mantovani morì nel 1993, prima dell'ultima Coppa Italia, e che Boskov ha allenato la Samp 6 anni, non partecipando quindi a tutte le conquiste, è stato lui, fra gli artefici fuori dal campo, il più vincente, l'unico ad aver vissuto ogni pagina meravigliosa, accomunato in questo, fra i giocatori, a Mancini e Mannini. E proprio Mancini fu determinante nel suo arrivo alla Samp".