Strimpelli: "Con il linguaggio di questa canzone sono riuscito a trasferire questa mia grande passione"

23.03.2017 22:15 di  Maurizio Marchisio   vedi letture
Strimpelli: "Con il linguaggio di questa canzone sono riuscito a trasferire questa mia grande passione"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Simpatico siparietto, questa sera, durante la trasmissione Blucerchiati in onda su Antenna Blu in collaborazione con Sampdorianews.net. Infatti, intervenuto telefonicamente, il cantastorie blucerchiato Manolo Strimpelli, in accordo con il presentatore Luca Podestà, ha finto di essere il "Sig.Felice Buonumore" da Gioia Tauro, tifosissimo della Sampdoria. Il tifoso ha risposto alle domande del presentatore fischiettando Solo e da sempre Sampdoria, il tormentone che impazza in città, e non solo. Strimpelli ha poi cantato il brano telefonicamente, accompagnato dalla sua chitarra.

"Viva l'amore e viva la Samp! Tutti fischiettano il mio pezzo? Più che colpa mia, è colpa di Tirotta, fra pazzi ci intendiamo bene, quando si vive accanto ad un altro pazzo si fanno pazzie. Comunque sono contento. Mi ha chiamato anche il sindaco di Pescia e mi ha detto: quando porti la Sampdoria in piazza Mazzini?

La musica di questa canzone l'ho scritta l'anno scorso dopo il derby perso tre a zero, mi giravano le scatole ed allora mi ero concentrato sul fatto che la volta successiva sarebbe stata un'esperienza migliore. Allora pensando alla prossima volta ho fatto questa musica un pò infantile, senza tante pretese ma ballerina, leggera. Poi, prima del derby di andata, quando arrivai a Genova andai a fare metano tre ore prima della partita, mi accorsi che su Facebook mi era arrivato un messaggio di Puggioni che mi scriveva: sei teso? Io guardavo il messaggio e pensavo: ma possibile che uno che fa l'esordio nel derby con la squadra del cuore scrive, a me, se sono teso? Pensavo che dietro quel profilo non ci fosse lui e risposi: si si concentrati. Puggioni mi rispose che voleva salutarmi prima di entrare, allora gli dissi di chiamarmi e gli diedi il numero di telefono. Era lui. E pensai: oggi si vince di sicuro, se mi chiama Puggioni tre ore prima della partita... Gli dissi che se avremmo vinto gli avrei dedicato una canzone di una gioia bambina come il suo sogno che poi è il sogno mio e di tanti ragazzi. 

Io giocavo nel mio paesino e giocavo centravanti, il mio idolo era Vialli, sognavo di diventare centravanti della Sampdoria come migliaia di ragazzi a Genova. Poi un grave infortunio mi ha stroncato la carriera, ricominciai dopo tre anni ma ormai il sogno era passato. In questa canzone ho raccontato questo sogno. Con la musica, con l’arte, con la creatività e con il linguaggio di questa canzone sono riuscito a trasferire questa mia passione, questo sogno di venticinque o trent’anni anni prima.  

Volevo salutare Anna Pettene, piacere di poter parlare con lei, volevo ringraziare il marito per aver fischiato con ironia e essere stato al gioco. Con Tirotta abbiamo deciso che i festeggiamenti continueranno fino a sabato sera all’ora del goal di Muriel, le 22.11 circa, dopo sessant’anni anni che non si fa doppietta almeno quindici giorni di goduria lasciateceli.”