SAMPDORIA MOMENT: quella fuga di Muriel e l'occasionissima sfumata

Quando ti ritrovi con scarsa benzina al momento topico della stagione, riesci nell'impresa di gettare al vento un importante vantaggio in ottica europea sulle dirette concorrenti, la tua manovra diventa improvvisamente lenta e scontata per chiunque e la via del goal si trasforma in un lontano ricordo, non è facile trovare il modo per conquistare punti, sopratutto contro la Vecchia Signora alla ricerca almeno di un punto per festeggiare la matematica conquista del quarto scudetto consecutivo.

Oltre all'equilibrio tattico un'altra arma era rappresentata dalla progressione di Luis Muriel, tra i pochi a salvarsi anche stasera. Ogni pericolo per la difesa juventina è arrivato dalle sue iniziative, talvolta dal fondo, quando ad esempio prima dell'intervallo ha sfondato sull'out destro ma Eto'o è arrivato in ritardo, oppure in progressione, mettendo il duello su un fronte improbo per qualunque avversario.

Il colombiano ha avuto l'occasione per spaccare la partita al 44' quando, grazie ad una progressione centrale, è andato via di prepotenza, vanificando il disperato tentativo di Sturaro e Marchisio di bloccarlo sul più bello, e non ha perso lucidità nel premiare il taglio di Soriano. Purtroppo l'ex Bayern Monaco non ha avuto tempo e modo per vedere lo smarcato Eto'o nel cuore dell'area e ha provato in corsa la girata di prima intenzione sul palo più lontano da posizione defilata, un compito assai difficoltoso, la sfera termina sul fondo, occasione sfumata.

La Juventus ha stradominato il campionato per qualità, mentalità e la capacità di soffocare i punti di forza avversari, stasera la Sampdoria non ha avuto numerose occasioni per farle male con le verticalizzazioni di Soriano e le fughe di Muriel, ma con maggiore lucidità e concretezza si poteva portare a casa almeno un punto, sfruttando al meglio le occasioni reali e quelle potenziali avute a disposizione.

Quella progressione di Muriel ha dimostrato come la Sampdoria non sia riuscita a capitalizzare il talento del colombiano, troppo spesso costretto a predicare nel deserto, non supportato a dovere dai compagni di reparto. Ci ritroviamo tra le mani un gioiello di classe cristallina, un potenziale top player per il futuro, non godere appieno la sua presenza in campo sarebbe davvero autolesionismo puro.