M. Lombardo: "L'esordio in prima squadra un punto di partenza, non d'arrivo. Mio papà e Mancini erano molto emozionati"

17.04.2014 21:40 di  Diego Anelli   vedi letture
M. Lombardo: "L'esordio in prima squadra un punto di partenza, non d'arrivo. Mio papà e Mancini erano molto emozionati"
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© foto di Prospero Scolpini/TuttoLegaPro.com

Mattia Lombardo, ospite di Studio Live in onda su Samp Tv, ha commentato l'emozione dell'esordio in prima squadra. A seguire quanto ripreso da Sampdorianews.net:

“La squadra non ha vissuto una giornata ottima, ma è stata una partita un po' condizionata da molti fattori, l'atteggiamento della squadra è stato però quello giusto. A livello personale sicuramente è stata una giornata da ricordare, sono molto contento, ho provato l'emozione dell'esordio, un momento che aspettavo da molto tempo. Non me l'aspettavo, in quel momento la Samp perdeva 4-0, guardavo tranquillamente la partita, Sakic mi ha chiesto di andare correre per scaldarmi, il riscaldamento è durato pochi minuti, non ho realizzato subito, ho guardato la gente attorno a me, il mister mi ha detto di entrare in campo, ho provato un'emozione difficile da descrivere, mi è sembrato di essere in un altro mondo, avevo la vista un po' offuscata, ma è andata bene, sono rimasto abbastanza tranquillo e posso considerarmi piuttosto soddisfatto. In campo c'era gente da grande squadra, con una carriera alle spalle da seguire, sono andato tranquillo a battere la punizione, non era semplice davanti a tutta quella gente, ma sono rimasto concentrato per sfruttare al meglio quei minuti, sono andato a batterla senza paura. Affrontare campioni del calibro di Cambiasso e Alvarez, che fino a pochi mesi fa guardavo solo in tv e prima nelle figurine, ha avuto un grande effetto, l'ho capito soltanto dopo la partita, in quel momento ero emozionato.

Con il Verona mi aspettavo di più di poter entrare in campo, il primo tempo si era chiuso sul 3-0 per la Samp, poi sono arrivati il quarto e il quinto goal, ero veramente pronto a far riscaldamento, me l'aspettavo di più, ma l'importante è che sia giunto il momento, l'esordio in serie A era tra i miei obiettivi prefissati ad inizio anno, sono già stato convocato per la trasferta di Catania e ora voglio proseguire su questa strada in vista delle ultime cinque partite, per me è un punto di partenza, non di arrivo. Dai tifosi sono sempre stato accolto molto bene, anche per loro rivedere un altro Lombardo in campo con la maglia blucerchiata è stato un momento molto sentito, tutti noi abbiamo vissuto una grande emozione, compreso mio padre e tutta la mia famiglia. Fino a due mesi guardavo la Samp da tifoso, in gradinata o in tribuna, ora invece in campo è ben differente. Ho la fortuna di ricevere consigli importanti da Palombo e Gastaldello, sono molto legato a Fornasier, Nenad e Pedro. I compagni della prima squadra accolgono molto bene i ragazzi che si allenano con loro, è un elemento molto importante per consentire ai giovani di integrarsi al meglio e allenarsi più tranquillamente.

Domenica avevo il cellulare spento, troppi gli sms ricevuti dagli amici, ho chiamato papà con calma dopo la partita e le interviste, era molto emozionato, per ogni padre è una grande emozione vedere il proprio figlio riuscire a realizzare un piccolo sogno. Anche Roberto Mancini era molto emozionato per il mio esordio, ha detto una battuta tipo “era ora”, è molto amico di mio padre, per tutti è stata una giornata da ricordare. Mia mamma e mia sorella sono le mie prime tifose, sono sempre presenti all'Andersen e anche in trasferta, mi seguono ovunque, devo molto a loro, erano in tribuna al “Ferraris” sia con il Verona che con l'Inter, hanno provato forti sensazioni che arrivano direttamente dai nostri cuori. I sacrifici dei genitori sono palesi anche nelle famiglie dei miei compagni, io abito a Nervi, sono vicino a Bogliasco, ma altri arrivano da Arenzano, Sampierdarena, allenarsi tutti i giorni ed essere alle 14.30 a Bogliasco non è semplice per i genitori, dovendo riuscire a coincidere gli orari degli allenamenti con gli impegni di lavoro, per loro si tratta di un doppio lavoro, ma lo fanno ben volentieri per amore dei propri figli”.