LEI VIAGGIA SPESSO PER L'EUROPA: "Un angelo biondo e l'amore da Amsterdam. Vinci Sampdoria"

23.05.2015 17:27 di  Laura Rossetti   vedi letture
LEI VIAGGIA SPESSO PER L'EUROPA: "Un angelo biondo e l'amore da Amsterdam. Vinci Sampdoria"

Ed eccoci qui a viaggiare anche di sera; la cosa non succede spesso e a dire il vero neanche mi piace troppo, cerco, quando capita, di prender posto dove c’è più gente, guardando le facce di ognuna e cercando, inconsciamente, di capire quali possano essere le più affidabili.

Stavolta però è diverso. Ho voglia di restare sola, come succede sempre quando il treno è quello che attraversa il levante genovese sotto la luce del sole, anche se ora gli unici bagliori, arrivano dai lampioni accesi fuori e da una fioca luce che entra dai corridoi di questo Intercity. Credo di sapere anche il motivo del mio bisogno di tranquillità e pace, credo che, anche questa volta, il motivo profumi di blucerchiato.

Settimana e vigilia importante quella che attende la Sampdoria di Mihajlovic, la trasferta di Empoli infatti, è da considerarsi davvero l’ultima spiaggia, l’ultima occasione per non gettare via una stagione praticamente perfetta. La tensione sale e non può certo risparmiare chi, come me, tiene a centrare un obiettivo, almeno sino al mese scorso, più che meritato.  E si sa che quando la posta in palio è alta, anche l’attesa diventa spasmodica. Sono più irascibile, mi infastidisce qualsiasi rumore, non sopporterei neppure di dover scambiare una sola parola con il vicino di seduta.

Lei viaggia spesso per l’Europa”, come si può pensare, dopo un campionato come questo che ci ha visti stazionare per lungo tempo anche al terzo posto, di poter sprecare l’occasione di tornare a colorare di nuovo gli stadi europei? Cerco il mio angolino vicino al finestrino; scruto la vita notturna di questa fetta di paradiso, che riesce ad essere affascinante anche con il buio, penso a come i viaggi in treno abbiano accompagnato gli umori calcistici di questa stagione, quanto abbiano ispirato i pezzi di questa nuova rubrica e, mi piace pensare che, lo stesso treno domenica mattina, possa fare il percorso inverso, e condurre ad Empoli quanti più tifosi possibili.

Persa, come spesso succede, nei miei pensieri sento annunciare l’ormai prossimo arrivo nella stazione di Genova Brignole. Raduno le mie cose e controllo di non aver lasciato nulla sui sedili. In corridoio, davanti a me, una ragazza indaffarata a sistemare una valigia enorme, quasi più grande di lei, lunghi capelli rossi su un corpo esile ma energico, e un bimbo che non poteva avere più di sei o sette anni. Bellissimo, un angelo biondo. Non ci crederete ma è andata proprio così: il piccolo Robert aveva una maglietta bianca con i colori più belli del mondo. Si capiva non fossero italiani, si capiva ci fosse, in tutto questo, qualcosa di magico.

Aiuto Patricia e Robert a scendere e con la scusa mi faccio raccontare la loro storia. Robert, che si chiama così in onore di Roberto Mancini, e Patricia arrivano da Pisa aeroporto, direttamente da Amsterdam (guarda il caso). Mi spiega di essere diventata una tifosa negli anni d’oro di Paolo Mantovani, di essersi innamorata di una maglia unica che in Olanda è particolarmente ammirata, e di aver trasmesso al piccolo angelo biondo la sua grande passione.  Per Patricia non è la prima volta a Genova, qui ha degli amici conosciuti quando poteva permettersi ancora di spostarsi spesso, e venire al Luigi Ferraris con una certa assiduità. “Ora è quasi più tifoso di me, è stato lui a dirmi di voler venire in vacanza a Genova e di voler seguire le due ultime partite della nostra Samp”.

I miei due nuovi amici seguiranno i blucerchiati anche ad Empoli, per poi sperare di festeggiare qualcosa di importante la domenica dopo in casa con il Parma. “E’ troppo importante raggiungere questo obiettivo”- mi spiega in un italiano macchinoso ma comprensibile mischiato a qualche parola di inglese. “Volevamo esserci e ci crediamo”. Ci credono loro, ci dobbiamo credere tutti e allora… vinci Sampdoria, questa volta la strada non è poi così lunga.