IN OGNI POSTO CHE ANDIAMO - Dall'Australia: "Cassano in campo per fare la differenza. Dalla Romania: "Tutti insieme per lo stesso obiettivo". Dall'Irlanda: "Leicester associato alla Samp? Ricordiamoci chi siamo"

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07.05.2016 17:29 di  Redazione Sampdoria News   vedi letture
IN OGNI POSTO CHE ANDIAMO - Dall'Australia: "Cassano in campo per fare la differenza. Dalla Romania: "Tutti insieme per lo stesso obiettivo". Dall'Irlanda: "Leicester associato alla Samp? Ricordiamoci chi siamo"
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LORENZO VAN PERG (PORTOGALLO): quest'anno è particolarmente difficile scrivere commenti sulla nostra amata e ci troviamo sempre dinanzi al dilemma se criticare può essere più  negativo che appoggiare incondizionatamente. Io ci sono provo ad essere razionale, ma la mia pazienza è ormai al limite. Con la Lazio sono arrivati tre punti più grazie alla fortuna che tramite il gioco, ci si consola però pensando a quando avremmo meritato di non uscire sconfitti ma a causa di torti arbitrali abbiamo portato a casa soltanto complimenti. Contro il Palermo un vero e proprio disastro in termini d'impegno che tatticamente, sia a livello individuale che di collettivo. Ne salvo soltanto tre o quattro e già sono ottimista. Ci salveremo e me lo auguro vivamente, dovremo fare un monumento a Viviano, senza di lui saremmo condannati già da un pezzo. Tutto ciò alla faccia dei soliti proclami su diamanti grezzi, spesso sembrano però zirconi peraltro di scadente qualità. Non me la prendo con il Presidente, lo capisco, nell'inaspettata e piacevole sorpresa del primo anno aveva fatto delle scommesse spendendo cifre importanti per Muriel e Correa, poi ha venduto giocatori di centrocampo che col senno di poi sarebbero stati utilissimi, è andata male. Per il derby spero che la speranza sia l'ultima a morire, spero che i nostri si trasformino improvvisamente in leoni, ne sarei felicissimo. Su Montella i risultati finora sono stati davvero deludenti, ha insistito su giocatori inadatti per il proprio credo tattico, ora ci mancava la telenovela sul suo futuro, un film già visto con i suoi precedessori. Prendiamo Iachini, aggrappiamoci a lui e costruiamo qualcosa con calma, evitando meteore.

FABIO PETULICCHIO (AUSTRALIA): La rocambolesca vittoria con la Lazio sembrava aver riportato il sereno sopra i cieli di Bogliasco ma lo sciagurato scivolone di Palermo ha riportato tutti con i piedi per terra: le ultime due partite sono lo specchio di questa annata da dimenticare, con una squadra senza equilibrio ed identità, e spiace dirlo ma la colpa è principalmente dell'allenatore. I tempi degli alibi sono finiti e la realtà è che a due giornate dalla fine non siamo ancora matematicamente salvi e poco importa che le combinazioni per un'eventuale retrocessione siano difficilmente realizzabili. Quello che conta è che i tifosi non si meritavano di arrivare al derby in una situazione di classifica del genere. Montella ha avuto molto tempo per riaddrizzare una stagione nata storta ma non ha fatto altro che peggiorarla e ringraziamo di aver avuto uno straordinario Viviano (e non solo per i rigori parati con Sassuolo e Lazio) altrimenti chissà cosa saremmo costretti a commentare. Eppure la qualità della rosa è senza dubbio superiore, lo pensavo a inizio stagione e lo penso tuttora, nonostante tutto. Ma se a due giornate dalla fine non abbiamo neanche lontanamente idea di quale sia l'undici titolare vuol dire che forse l'allenatore ancora non ha le idee chiare. In più due giocatori dalle grandissime potenzialità come Correa e Muriel continuano a fornire prestazioni imbarazzanti: in Italia già è difficile potersi permettere di aspettare che un giocatore esploda, figuriamoci due. In difesa tanti, troppi sono gli errori (o meglio orrori) individuali a partire proprio da Ranocchia. Ma d'altronde se il terzetto dietro cambia ogni domenica come possono consolidarsi quegli automatismi fondamentali per evitare certi errori? L'altro punto debole di questa stagione è il centrocampo che nonostante l'acquisto azzeccato di Fernando manca di dinamismo perché alla grande qualità di Soriano e Alvarez manca quella cattiveria agonistica che invece hanno gli avversari. E domenica c'è il derby, la grinta di Quagliarella e la spinta di Lollo e Dodò non bastano: la partita dei cugini con la Roma ha dimostrato che nel calcio moderno a volte per rompere gli equilibri bastano le giocate di un grande campione che è fuori dagli schemi. Noi quel tipo di giocatore ce lo abbiamo e si chiama Antonio Cassano e ha dimostrato di saper fare la differenza nelle partite che contano, a partire proprio dal derby di andata. Speriamo che Montella questa volta abbia la lucidità per capirlo. Avanti Sampdoria!!! 

ANDREA VAZZOLER (IRLANDA): Devo ammettere le mie difficoltà nel provare a commentare le ultime partite della Sampdoria, e nella fattispecie, quelle contro Lazio e Palermo. Chiaramente la testa dei calciatori è altrove, e di questi tempi, non ci si può neanche aspettare un comportamento serio (non voglio parlare di attaccamento alla maglia) nell’onorare le rimanenti partite. Un’intrinseca mancanza di carattere in questi giocatori, unita alla depressione tipica degli ultimi anni nell’aver mancato obiettivi stagionali più prestigiosi, e all’assenza di una Società/dirigenti privi di carisma e incapaci di trasmettere valori di competitività e passione, fanno sì che la squadra proponga ogni domenica un atteggiamento remissivo, e frustrante per chi li guarda. Certo è difficile trasmettere certi valori da chi, nella settimana in cui il Leicester si proclama campione d’Inghilterra, associa questa vittoria a quella della Samp di 25 anni fa, dimenticandosi (o probabilmente non sapendo) che la Nostra Sampdoria ha dominato in Italia e Europa per quindici anni, non passando neanche una giornata nella parte destra della classifica, vincendo Campionato, Coppe e Supercoppe e dando insegnamenti di stile anche nelle sconfitte. Quella squadra era stata costruita per vincere e ha vinto; ogni tanto, almeno noi tifosi, ricordiamoci chi siamo e ricordiamolo a chi non lo sa! Il derby è l’ultima possibilità per non annullare definitivamente ogni statistica della Storia della Samp e mantenere almeno qualche trend positivo (magra soddisfazione); sono molto deluso e mi aspetto un ultimo slancio di orgoglio.

MARIUS VADUVA (ROMANIA): se guardiamo bene la classifica e studiamo i prossimi impegni di Carpi, Palermo e Udinese, scopriamo una maledetta combinazione di risultati che potrebbe spedirci all'inferno, allora non siamo ancora salvi al 100%. Dobbiamo conquistare quanto ci manca sul campo, a partire dal derby, voglio vedere quel Doria raramente visto quest'anno, una squadra caricata al massimo, giocatori con spirito di sacrificio ben superiore al trend stagionale in un'annata anonima, una squadra compatta che corra, lotti, attacchi e si difenda in 11, tutti insieme, tutti insieme per lo stesso obiettivo, vincere il derby, salvarci e lasciare un'ultima impressione positiva alla gente blucerchiata. Non mi soffermo molto sulle gare contro Lazio e Palermo, simboli di prestazioni e risultati altalenanti come tanti altri in questa stagione. Viviano da solo non può sempre bastare. Adesso tutte le nostre energie per il derby, avanti con i nostri cuori per conquistare la vittoria, sempre forza Samp!

GIACOMO ZANON (FRANCIA): Due partite, tre punti e una salvezza dietro l'angolo, ma non ancora acquisita. La Samp si avvicina alla salvezza ma le difficoltà della squadra di Montella restano molte. Nello sconto casalingo con la Lazio i blucerchiati raccolgono tre punti fondamentali per la salvezza in una partita tribolata e densa di emozioni. Pronti via e la Samp va subito sotto. La squadra soffre, si abbassa e sembra non poter reagire. Poi, alla prima vera occasione Fernando buca la difesa biancoceleste e rimette la partita sul pari. Viviano para un rigore e compie altre parate miracolose e un gol di mischia permette al Doria di avvicinarsi all'obbiettivo stagionale. L'obbiettivo, appunto, dista un solo punto. Ma a Palermo la Samp non scende in campo, subendo un goal su un errore di Ranocchia e non ritrovando più il modo di raddrizzare la partita. La sconfitta finale per 2-0 non è certamente il modo migliore per avvicinarsi alla partita più importante della stagione. Perché quella di domenica non sarà solo una partita, non sarà solo un derby; sarà l'occasione di chiudere questa maledetta annata con un urlo, con un sorriso, con una grande gioia, con una vittoria che valga tutta una stagione.