"IN OGNI POSTO CHE ANDIAMO" - Dal Portogallo: "Cambiano i musicisti, ma l'orchesta suona a memoria". Dall'Irlanda: "Obiang imprescindibile". Dall'Iraq: "Giu il cappello per Eder"

Tradizionale analisi dei nostri corrispondenti dall'estero sulle ultime gare disputate dalla Sampdoria: i 4 punti conquistati tra Roma, Inter e Fiorentina.
08.11.2014 10:00 di  Redazione Sampdoria News   vedi letture
"IN OGNI POSTO CHE ANDIAMO" - Dal Portogallo: "Cambiano i musicisti, ma l'orchesta suona a memoria". Dall'Irlanda: "Obiang imprescindibile". Dall'Iraq: "Giu il cappello per Eder"

FABIO PETULICCHIO (AUSTRALIA): La Samp c'è e se la potrà giocare alla pari con ogni avversario. A Marassi la Samp non delude mai e con una Roma arrabbiata per la batosta di Champions con il Bayern dimostra grande solidità lasciando all'asciutto e concedendo solo un paio di occasioni ad avversari che fino ad allora avevano sempre segnato in tutte le uscite stagionali. Con la Fiorentina, in emergenza per la contemporanea assenza dei tre centrali difensivi su cui la Samp aveva costruito le sue fortune, Sinisa si affida una difesa a 5 con Palombo arretrato regista difensivo e due esterni a spingere come Mesbah e De Silvestri. Il resto lo fanno gli Eurogoal di Rizzo ed Eder, il primo con una veronica degna del miglior Zidane ed il secondo con una progressione che potrebbe far impallidire sua maestà Leo Messi. A Milano sponda Inter poteva arrivare una vittoria fondamentale che ci avrebbe lanciato verso il secondo posto, ma i ragazzi sono stati bravi a non piangersi addosso per le occasioni sprecate con Duncan ed Eder o per il generoso rigore che ha decretato la prima sconfitta stagionale. E la reazione con la Fiorentina è stata da applausi. Ora quello che sarà il futuro dipende solo da noi e dalla capacità di saper mettere in campo anche in trasferta quel coraggio e quella voglia di vincere che a Marassi non mancano mai. Perché questo atteggiamento paga a Marassi dove occasioni ne puoi creare 7/8 ma in trasferta alla lunga non paga. e non dimentichiamo che nelle gare esterne proprio per questo motivo, derby a parte, abbiamo raccolto solo 3 pareggi in 4 partite. A Cesena capiremo se la squadra avrà preso coscienza delle sue potenzialità ma intanto bisogna battere il Milan. Avanti ragazzi.

CORRAD CAMERA (CIPRO): La domanda sorge spontanea: ma allora siamo davvero così forti? Dalle ultime tre partite con Roma, Inter e Fiorentina, a parte i 4 punti, siamo usciti con due ottime prestazioni e una sconfitta rimediata per un rigore ingenuo all'ultimo minuto. Con l'Inter, soprattutto nel primo tempo, non si è vista la solita Sampdoria. Sono mancate aggressività, compattezza difensiva e la capacità di gestire la palla e far salire la squadra (tanti agganci e passaggi sbagliati) che hanno permesso all'Inter di creare due/tre nitide occasioni da rete in cui o Romero si è fatto trovare pronto o gli avanti nerazzurri hanno calciato a lato. Il secondo tempo abbiamo subito meno i nostri avversari e con l'occasione di Eder a 5' dalla fine avremmo forse pure potuto vincerla... Dalle partite con Roma e Fiorentina invece solo note positive. Specialmente la squadra vista con la Roma mi ha impressionato parecchio. Grazie anche all'avversario che gioca e lascia giocare credo sia stata una delle migliori partite che abbia visto recentemente giocare alla Sampdoria. Non ci sono stati goal, è vero, ma ad ogni cambio di fronte c'era la sensazione che qualcosa potesse accadere. Il pareggio, giocando a viso aperto contro una grande squadra come la Roma, è stato un super risultato. La squadra vista con la Fiorentina invece mi ha stupito. Quando ho visto gli undici titolari e il modulo inedito non mi sarei mai aspettato una partita di quel livello. Senza nessuno dei tre centrali titolari e con un centrocampo e un attacco piuttosto sperimentali, pur forse non eccellendo nel possesso di palla, abbiamo mostrato una compattezza e un essere squadra che è andato oltre ogni più rosea aspettativa. La rosa è stata costruita senza spese folli e senza puntare su fuoriclasse ma è estremamente completa sia nelle prime che nelle seconde linee e Sinisa sta riuscendo a far sentire tutti, nessuno escluso, parte della Sampdoria. Come detto prima, facciamo Squadra e siamo Squadra, una Squadra forte e consapevole. Tenendo i piedi per terra credo e soprattutto spero che i ragazzi possano regalarci ancora tante soddisfazioni.

PAOLO CAPURRO (NUOVA ZELANDA): Se non fosse stato per il rigore al 90' a San Siro, sarebbe stata una settimana calcisticamente perfetta, l'ennesima, dopo tutte le soddisfazioni che la Samp sta già togliendo ai suoi tifosi. E invece arrivata la prima sconfitta mercoledì con l'Inter ma nulla toglie al grande lavoro svolto da Sinisa e i suoi, che subito hanno saputo reagire da grande squadra contro un'altra grande squadra come la Fiorentina. Quello era l'importante, sapersi rialzare dopo le prime difficoltà e le prime sconfitte. E se con la Roma il mister blucerchiato aveva avuto praticamente tutta la rosa a disposizione, con i viola ha saputo creare un miracolo di tattica: senza i tre centrali di difesa ha cambiato modulo giocando con quattro terzini e sfruttando al massimo tutte le qualità che questa squadra può dare. Ne è uscita una gara risolta dagli episodi questo è vero, ma che ha premiato la squadra più ordinata in difesa e più cinica sotto porta. Capitolo singoli: Okaka continua a sbattersi e a giocare per la squadra, se iniziasse a segnare entrerebbe nel giro della Nazionale a mani basse, Romero si conferma para-rigori ed Eder ha segnato un goal di quelli che ricorderemo a lungo. Ultime parole di elogio per un genovese che segna con la maglia della Samp davanti al suo pubblico, e che goal! Luca Rizzo ha realizzato il suo grande sogno e speriamo tutti che questo sia solo l'inizio di una grande carriera.

GIACOMO ZANON (FRANCIA): Roma, Inter e Fiorentina, un trittico di partite da brividi quello che la Samp ha affrontato nelle ultime tre giornate di campionato. Il primo match va in scena a Marassi, dove arrivano dei giallorossi feriti dal roboante 7-1 subito in Champions League contro il Bayern Monaco. Gli uomini di Garcia hanno voglia di rivalsa, ma la Samp non si fa mettere sotto, gestisce alla grande la partita e ottiene un meritato 0-0 che mantiene l'imbattibilità dei blucerchiati. Altra dimostrazione di come il gruppo di Mihajlovic sia capace di uscire a testa alta anche con le grandi del nostro campionato, sapendo soffrire, ma non disdegnando il gioco e i tentativi offensivi. Nel turno infrasettimanale il Doria è ospite dei nerazzurri degli ex Mazzarri e Icardi. La partita è equilibrata ma alla fine è proprio l'attaccante argentino che su calcio di rigore batte un grande Romero al 90', facendo registrare la prima sconfitta in questo campionato per i nostri beniamini. Tuttavia quello di Milano sarà solo un vuoto d'aria nell'ascesa blucerchiata che tre giorni dopo, in casa, stende la Fiorentina di un altro ex, l'aeroplanino Montella. Mihajlovic è costretto a schierare una squadra inedita, viste le defezioni dei tre centrali di difesa; Palombo è arretrato davanti a Romero, accanto a lui Regini e Cacciatore, con De Silvestri e Mesbah che spostandosi tra la linea difensiva e quella di mediana modificano di volta in volta il modulo doriano, da 4-3-3 a 3-5-2. In mezzo c'è Rizzo accanto a Obiang e Soriano, mentre davanti Bergessio fa coppia con l'insostituibile Okaka. Il 3-1 finale è frutto di una partita intensa e piena di episodi, decisa dal rigore trasformato da Palombo, da un gran gol del figliol prodigo Rizzo e da un grande contropiede firmato dal subentrato Eder, senza dimenticare la parata di Romero sul rigore di Rodriguez. Tre partite, quattro punti, ma soprattutto la conferma che questa Samp può andare lontana. Ora i nostri ragazzi sono attesi dalla gara casalinga con il Milan, squadra in difficoltà ma da non sottovalutare.

LAURA MATTIA-PARISE (SVIZZERA): Grazie e ancora grazie a Sinisa, possiamo continuare a veder giocare la nostra Samp un calcio spumeggiante, niente catenacci, e spavalderia a go-go, son queste le parole d'ordine. Quest'anno anche se costretto a cambiare i protagonisti, il risultato è sempre lo stesso, una Samp brillante e vivace, che cerca di impostare il proprio gioco. Certo squadre come la Roma, l'Inter e la Fiorentina tendono a schiacciar l'avversario se viene loro concesso, ma grazie all'attenzione generale di tutti i ragazzi scesi in campo in tutte e tre le partite, siamo riusciti a metter in cassa quattro punti che solo per un niente non son stati cinque se non addirittura sette. Stiamo diventando bravini sui calci piazzati, ma siamo ancora un pochino imprecisi sotto porta, e questo ci penalizza soprattutto quando sullo 0-0, vedi ​contro l'Inter, per un non nulla abbiamo incassato la prima sconfitta dell'anno, fosse entrata quella palla ... anche con il rigore sarebbe stato pareggio! Giocatori come Cacciatore, che pensavamo tutti non fosse da Samp, giovani come Rizzo e Romagnoli, stanno diventando dei solidi punti di riferimento nella nostra squadra, Okaka fa  reparto da solo e costringe gli avversari a non concedersi sviste. Obiang nonostante di tanto in tanto perda qualche palla un po' ingenuamente, non sembra più quello inconsistente dello scorso anno. Dobbiamo ancora scoprire cosa può regalarci Bergessio. In generale siamo cresciuti sotto tutti i punti di vista. È questa la squadra che noi tifosi vogliamo, non sarà piena di palloni d'oro, ma di gente che ci mette il cuore sicuramente.

DANIELE RUMOLO (IRAQ): Dieci giornate e siamo ancora terzi con la seconda difesa del campionato e una sconfitta a Milano che poteva anche non starci. Abbiamo avuto un trittico difficile sulla carta e ne siamo usciti decentemente. L’anno scorso queste partite le avevamo perse tutte e anche abbastanza male. Quest’anno invece possiamo anche permetterci di scendere in campo con una difesa inventata e avere dei semi esordienti che si inventano i gol sotto la sud. Se poi vogliamo parlare di invenzioni, togliamoci il cappello davanti ad Eder che ha fatto un numero non male e speriamo che abbia trovato la vena e ne faccia parecchi. Sia i titolari che le presunte seconde linee entrano in campo sfoderando prestazioni. La parata di Romero su Florenzi contro la Roma mi fa ancora godere, Duncan a Milano ha giocato bene, Rizzo gioca e segna. I tempi del derby di andata dell’anno scorso mi sembrano ricordi lontanissimi. E la cosa che mi fa veramente sperare è la solidità che i ragazzi dimostrano, su tutti i campi, in qualunque circostanza. Avevano detto che le prime 10 giornate non contano. Noi intanto siamo lì e non abbiamo intenzione di andarcene!!!!

LORENZO VAN PERG (PORTOGALLO): sembra proprio che gli aggettivi lusinghieri ormai non siano più sufficienti, basta pensare che se avessimo avuto un pizzico in più di fortuna avremmo 5 punti in più! Ottima prova contra la Roma smaniosa di cancellare la brutta sconfitta con il Bayern. A mio parere gara leggermente sottotono con l'Inter, visto l'elevato numero di occasioni da goal concesse ai neroazzurri, ma la partita è stata solo decisa dal miracolo di Handanovic e da uno sfortunato tocco in area di Romagnoli. Capolavoro di Mihajlovic con la Fiorentina: Palombo difnesore centrale, terzini a centrocampo, Gabbiadini ed Eder in panchina. La squadra ha girato a mille e in attacco molto più propositiva delle gare precedenti. Cambiano I musicisti cambiano ma l'orchestra suona a memoria e con ottimi risultati. Una dedica speciale a Okaka e Obiang, è un vero regalo per I nostri occhi vederli lottare e conquistare palloni. Grazie a Romero. Messe da parte le incomprensioni, ha dimostrato di essere un serio professionista.

ANDREA VAZZOLER (IRLANDA): Piccolo incidente di percorso con l'Inter ma si è ripartiti subito! Fino alla partita con la Roma, la squadra ha continuato a mostrare il suo gioco aggressivo, attento e speculare, per cui con un pizzico di cattiveria in più si poteva anche vincere quella partita (l'occasione di Okaka grida vendetta). A Milano con l'Inter invece (ma succede spesso in trasferta), l'atteggiamento è stato diverso: abbiamo giocato più arretrati, senza la consueta aggressività e con un ingiustificato  timore di poter fare "male". Con la Fiorentina si era davanti ad una scelta: continuare a sognare, tornando a giocare come siamo capaci e dimostrare che il terzo posto in classifica non è un caso, oppure, dire a tutti che ci siamo divertiti ma il nostro campionato è un altro. Abbiamo scelta la prima, ma più importante, l'hanno scelta il tecnico Sinisa e i giocatori; a noi non resta che andare dietro a questa squadra ed aiutarli a farci stare bene. Ora c'è il Milan; un'altra scelta da fare?  Prima di terminare il mio articolo però mi piace sottolineare l'importanza di avere giocatori ma soprattutto uomini veri in squadra: Obiang è sicuramente imprescindibile a centrocampo (l'anno scorso faceva panchina per vari motivi e ora sta mostrando il suo vero valore), Bergessio, acclamato al suo arrivo a Genova, spesso non ha trovato spazio ma quando entra è il "toro" che tutti conosciamo (la sua forma sta crescendo e sono sicuro lo vedremo più spesso in campo) e una nota di merito anche a Mesbah, che pur risaltando certi limiti, sta crescendo enormemente partita dopo partita e sta diventando anche lui componente importante di una delle difese migliori d'Italia.

MARIUS VADUVA (ROMANIA): Il campo del Ferraris si conferma ancora un vero fortino. La Samp mostra il suo valore, il suo grande carattere e spirito agonistico targato Mihajlovic con qualsiasi avversario. Questo periodo è caratterizzato da partite giocate contro grandi squadre, siamo alla metà di questo percorso, ottenendo 4 punti nelle gara casalinghe con Roma e Fiorentina e perdendo fuori casa con un' Inter sempre confusionaria. Ci sarà la parentesi Cesena tra Milan e Napoli. Dalla gara contro l'Inter, da come è stata giocata e dal risultato mi aspettavo di più, visto che loro si mostravano pericolosi solo sulle nostre leggerezze difensive, e mi aspettavo di più sopratutto in attacco dove gli attaccanti mi parevano un po' stanchi. Per il resto le prestazioni devono essere sottolineate per la continuità di una squadra che non è più da metà classifica, ma, giocando con intensità e carisma, guarda le altre dall'alto verso il basso. Contro la Fiorentina mancavano un paio di titolari, ma proprio questa è la forza di questo gruppo : i valori molto simili dei giocatori in panchina rispetto a coloro che scendono in campo come titolari. Si vede che l'tamosfera dentro la rosa è un elemento fondamentale per il percorso fatto finora, Mihajlovic svolge un grandissimo lavoro proprio dal punto di vista umano, creando un mix tra ambizioni, altruismo e familiarità, valori capaci di portare avanti una squadra per la quale non contano il modulo usato o i giocatori, perchè lo spirito è lo stesso e i risultati si vedono! Questo è un elogio per il gruppo, andiamo avanti cosi, Sempre Forza Samp, col Milan sarà bataglia, ma siamo mille volte pronti!

SERGIO LA CAMERA (GERMANIA): La Samp ha superato abbastanza bene il primo trittico di partite contro squadre sulla carta più blasonate o con motivazioni d’alta classifica. Sottolineo  “abbastanza” perché, mentre c’é da essere soddisfatti del punto strappato alla Roma e della grande prestazione contro la Viola, a Milano avremmo sicuramente meritato il pareggio. Con la Roma gara tatticamente interessante, sicuramente troppo bloccata a centrocampo dove, da una parte, Eder e Soriano non brillano come al solito, mentre dall’altra si sente forse troppo l’assenza di Pjanic, entrato solo alla fine. La settimana inglese vede la Samp di scena, mercoledì, a San Siro contro l’Inter. Due occasioni enormi rispettivamente allo scadere del primo e del secondo tempo (traversa incredibile di Duncan, e salvataggio di Handanovic su Eder) avrebbero già da sole fatto meritare ampiamente lo 0-0 alla Samp, pareggiando il salvataggio di Romero su Palacio (primo tempo) e l’azione di Hernanes nel secondo tempo conclusasi con un appoggio. Vementi quanto inutile le proteste per il rigore concesso al 90’, purtroppo il fallo di Romagnoli c’era. L’unica cosa che si può rimproverare alla Samp è quella di essersi adattata troppo al non-ritmo e alla non-partita dell’Inter invece di osare di più. Per concludere in bellezza, tre gol alla Viola un paio di giorni dopo a Marassi. Vittoria importante per fare capire tante cose. In primis, che la sconfitta di San Siro è stata solo un incidente di percorso. I tre marcatori poi rappresentano un po’ l’annata della Samp fino ad oggi: Palombo, bandiera di un tempo che sembrava essere sulla strada del declino, ma che è  stato rigenerato da Mihajlovic. Rizzo, un gol che da solo vale mezzo prezzo del biglietto. Un giovane, l’ennesimo, valorizzato dal tecnico serbo. Infine Eder, la fantasia al potere: la prossima volta toccherà di sicuro ad Okaka, o a Gabbiadini. Sembra che la Samp riesca sempreo quasi a tradurre in campo il pensiero vincente del suo allenatore, indipendentemente dagli attori. Ed il fatto di non parlare sempre solo di salvezza come obiettivo minimo stagionale la dice lunga sulla fiducia che questa squadra sta accumulando partita dopo partita.

SERGIO DI LENOLA (BOLIVIA): Quasi mi dispiace che la Sampdoria stia andando cosí bene, per il semplice fatto che non possa essere lí nella Sud a cantare come un tempo. Tre partite e tre risultati diversi che, calcolando il calibro degli avversari, ci permettono di portare a casa 4 punti d’oro. Un pareggio meritato contro la Roma, una sconfitta “da calcio italiano” contro l’Inter, con il classico rigore dell’ultimo minuto, e una gran bella partita contro la Fiorentina con la squadra rinnovata dal turnover che lascia tutti a bocca aperta. É il campionato italiano che si sta indebolendo oppure é questa Sampdoria che non ha paura di nessuno e ha le armi giuste per stupire tutti? Tutte e due le cose, fortunatamente stelle e stelline continuano a splendere nel nostro campionato, coperte dalle nuvole solo quando devono affrontarci.  Per ora godiamoci l’aria fresca e il goal di Eder che tra quelle maglie viola sembrava di essere tornati al campetto, quando il bambino piú forte si divertiva a scartare i bambini più robusti.