Franceschetti: "Mi auguro che la prospettiva della Sampdoria sia quella di ritornare ai fasti che merita"

05.05.2016 19:42 di  Sandro Selis   vedi letture
Franceschetti: "Mi auguro che la prospettiva della Sampdoria sia quella di ritornare ai fasti che merita"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Arrivò dal Padova nell'estate del 1995 per ricoprire il ruolo di difensore, ma poi fu reinventato centrocampista da Sven Goran Eriksson che vide in lui doti tecniche importanti: stiamo parlando di Marco Franceschetti che a Samp Tv ha raccontato le emozioni vissute a Genova:

"Genova un po' mi ha adottato. Sono arrivato da Padova una città completamente diversa, molto bella con gente molto cordiale, qua ho trovato persone un po' diverse, un po' più chiuse, che però negli anni si sono aperte. Ho diverse amicizie, sono rimasto legato a diverse persone che non appartengono al calcio. Devo essere sincero la città è affascinante e le persone che ho conosciuto qua sono amiche per sempre. 

Aneddoti ne avrei tanti a partire dagli allenatori. Ne ho avuti di eccezionali come per esempio Boskov, il flaco Menotti anche se è rimasto poco da noi, ci ha dimostrato di essere una persona molto particolare. Poi Eriksson che era un gran signore, una persona molto distinta, un gran conoscitore di calcio. Abbiamo avuto anche un giovane Spalletti, anche se le cose non sono andate bene perchè era già una Sampdoria un po' in calo. Però anche questi momenti di amarezza li ho sempre ricordati bene - riporta Sampdorianews.net - , anche i momenti bui della retrocessione, quando le cose non andavano bene. Ho sempre stimato come la gente ha preso questi momenti e come li ha vissuti. Mi è sempre rimasta nel cuore anche quell'ultima partita contro il Bari, in cui noi eravamo già retrocessi matematicamente e ovviamente c'era contestazione. Però anche tante attestazioni di stima da altri settori dello stadio e dalla gente per strada. 

Quest'anno la Sampdoria, dopo le ultime belle annate in cui ha dato soddisfazioni ai propri tifosi, non è partita benissimo, pur avendo nell'organico dei discreti giocatori e pur avendo anche degli ottimi allenatori come Walter Zenga, che oltre ad essere un ragazzo in gamba, ha sempre dimostrato di essere un allenatore capace. Adesso con Vincenzo Montella le cose non sono migliorate. Purtroppo ci sono stagioni che se partono male è difficile poi raddrizzarle, anche se non si parla di cose così gravi come anni fa.

La prospettiva della Sampdoria mi auguro sia quella di una crescita graduale per ritornare ai fasti che merita questa città e questa società. Quando si raggiungeranno mi auguro che siano poi costanti nel tempo. Spero faccia giocare tanti giovani italiani, perchè abbiamo bisogno dei nostri ragazzi che siano di Genova o di Roma, ma che sia una società costruita sui giovani italiani per un qualcosa di duraturo e costante. 

Finita la mia carriera ho provato a fare l'allenatore professionista ma non mi piace l'idea di barcamenarmi in questo mondo, non ne ho il carattere. Quindi ho pensato di costruire una società di giovani. Ho iniziato con 13 ragazzi in un anno, ora a distanza di 10 anni ho un settore giovanile completo con ragazzi che vanno dai 5 ai 18 anni. Mi auguro che molti come me facciano questa esperienza, anche solo in provincia o in regione, è un'esperienza molto importante, formativa per l'uomo e per i ragazzi. Molto importante far divertire i ragazzi perchè non ci sono più gli oratori, le strade, perchè sono cambiati i tempi, però ci vogliono le società e persone dignitose e in gamba che diano spazio al talento ma che coinvolgano tutti. Do un bacio a tutti, sono molto felice e orgoglioso di parlarne ancora adesso a distanza di 15 anni. Qua in questo stadio, su questo manto erboso, parlare della Sampdoria che nella mia carriera è quella che più mi è rimasta più dentro".