Fiorillo: "Ho cercato di trasformare il senso di responsabilità che ho per questa maglia in una spinta in più"

17.04.2014 21:50 di Serena Timossi   vedi letture
Fiorillo: "Ho cercato di trasformare il senso di responsabilità che ho per questa maglia in una spinta in più"

Il portiere blucerchiato Vincenzo Fiorillo, che incarna il raro binomio di giocatore-tifoso della squadra di cui indossa la casacca, è intervenuto telefonicamente nel corso della trasmissione “Forever Samp”, in onda su Telenord, toccando i principali argomenti in casa Samp.

Sula vicenda Icardi: “Parliamo di una persona che merita poco rispetto e invece purtroppo se ne parla tanto e forse è ciò che vuole lui. Il suo gesto ha offeso i nostri tifosi, ma anche noi, che siamo la società che lo ha lanciato. In quel momento non siamo intervenuti perché si rischiava di perdere di vista l’importanza della partita e di finire in dieci o in nove; contro una squadra come l’Inter sarebbe stata un’idiozia. Tra l’altro, qualche mio compagno si stava avvicinando, ma Samuel lo ha allontanato e credo abbia ripreso anche Icardi”.

Sul “Trofeo Caravella”, torneo internazionale di calcio organizzato dal Molassana Boero e giunto alla 28.a edizione: “Bellissima atmosfera, mi ha fatto tornare un po’ indietro con i ricordi. E’ un torneo molto bello. Ai ragazzi posso consigliare soltanto di divertirsi, come ho fatto io alla loro età quando ho visto quel torneo”.

Sulla sua presenza in campo sabato prossimo, che coinciderà con il suo esordio stagionale in campionato: “Penso di essermelo meritato in allenamento, nel senso che il nostro allenatore non è una persona che regala qualcosa, se ha deciso di buttarmi nella mischia significa che vuole vedere se posso meritarmelo. Farò del mio meglio, ho sensazioni positive e sono tranquillo, per me è come se fosse un’altra prima volta. Voglio dimostrare di potermi meritare la maglia della Sampdoria.

Un po’ di esperienze le ho già fatte, ho assaporato la parte del calcio fatta di critiche, che comunque fanno parte di questo sport, e ho imparato a gestire le pressioni. Ho cercato di trasformare il senso di responsabilità che ho per questa maglia in una spinta in più. Non voglio caricarmi di pressioni come ho fatto in passato, ma solo fare del mio meglio.

Dentro di me la speranza di giocare c’è sempre stata, però Mihajlovic è una persona schietta e sincera e ha apprezzato il mio impegno in questi mesi e mi ha voluto premiare”.

Sulla situazione portieri in Italia: “In Italia negli ultimi anni c’è stata un ricambio generazionale, oggi appena un ragazzo esordisce si tende già a definirlo erede di Buffon e se non lo è a gettarlo nel dimenticatoio, ma ognuno percorre la propria strada e se dobbiamo essere tutti eredi di Buffon diventa difficile.  A inizio carriera ho avuto tanti occhi addosso, critiche dopo i primi errori, ma anche complimenti ancor prima di dimostrare”.

Sul suo rapporto con Da Costa: “Siamo legati, non mi ha dato nessun consiglio per sabato, ma abbiamo un bellissimo rapporto. Anche questa volta si è dimostrato una grande persona nell’accettare questa decisione”.

Sul suo ruolo di “uomo-spogliatoio”: “Sono qui da tanti anni e all’interno dello spogliatoio sento di poter dire di essere una persona stimata. Nei momenti delicati che a volte ci sono stati ci siamo stretti in cerchio, parlati e ne siamo venuti fuori”.