Fiorillo: "Grande gioia al pensiero di poter tornare a giocare sotto la Sud"

24.04.2014 21:57 di  Serena Timossi   vedi letture
Fiorillo: "Grande gioia al pensiero di poter tornare a giocare sotto la Sud"
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© foto di Federico De Luca

Il portiere blucerchiato Vincenzo Fiorillo è stato raggiunto dai taccuini di Samp Magazine, per raccontare le sue sensazioni in vista del ritorno tra i pali al “Ferraris”. Riportiamo alcune dichiarazioni dell'estremo difensore genovese e il link per leggere l'intervista completa sulla rivista ufficiale blucerchiata.

“Provo una sensazione di grande gioia al pensiero di poter tornare a giocare sotto la Sud. Ho tanta voglia di dimostrare il mio valore: cercherò di fare del mio meglio, senza pensare troppo a quello che sarà domani.

La stima che la gente nutre nei miei confronti credo di essermela meritata perché sono nato qui, sono l'unico genovese e sono sampdoriano. Per me indossare la fascia di capitano è stato un sogno di bambino che si è realizzato. E non lo dico tanto per dire: è la pura verità. Si tratta di un enorme motivo di orgoglio, ampliato dall'apprezzamento del mister e dei miei compagni. La sensazione è davvero bellissima e spero di poter portare quella fascia con maggiore costanza in futuro”.

Che stagione è stata per te? “Non è stata facile, anzi. Quando non giochi, non hai riscontri tecnici e tattici e non puoi nemmeno comprendere se sei migliorato o meno. Allenarsi sempre al massimo, con notevole intensità, può aiutarti a restare concentrato e aspettare il tuo turno con maggior serenità. Sinceramente non ho mai sperato che il mio collega incappasse in una squalifica o a maggior ragione in un infortunio: preferisco scendere in campo se me lo merito. Ed evidentemente, se ho avuto la prima opportunità a Catania, mi meritavo di aspettare”.

Mihajlovic ha scherzato dicendo che se al “Massimino” hai fatto bella figura lo devi soprattutto ai tuoi compagni che hanno concesso parecchi tiri ai rossazzurri. Cosa gli rispondi? “Che non me la sento di puntare il dito addosso alla difesa, anzi. Tante volte hanno permesso a noi portieri di fare una partita tranquilla. Ci sta che un estremo difensore faccia una serie di parate, del resto siamo lì a posta. Penso che a parte Gastaldello che è un veterano, tutti gli altri ragazzi del reparto arretrato, da De Silvestri a Regini, passando per Mustafi e Fornasier, abbiano fatto un campionato mostruoso sopperendo con bravura alla giovane età. Quindi a tutti loro vanno i miei complimenti”.

E alla supremazia cittadina ci fate un pensierino? “Ci mancherebbe. Sappiamo tutti quanto conti il derby a Genova. E la supremazia cittadina è un'ulteriore sfida nella sfida. Ma noi, in questo momento, non ci pensiamo. Guardiamo in casa nostra e siamo concentrati per tornare presto alla vittoria di fronte al nostro pubblico”.

Magari con un altro gol di Okaka...Da dove origina quest'intesa particolare con lui? “La nostra amicizia nacque sette, otto anni fa nelle nazionali giovanili. Abbiamo trascorso insieme tanti mesi di ritiro e si sa che in quei momenti possono instaurarsi bellissimi rapporti. Con Stefano è accaduto così e sono felice di averlo ritrovato qui. Abbiamo storie simili: intorno a noi c'erano tante aspettative, poi ci sono stati alcuni stop inattesi e siamo stati accantonati. Entrambi però siamo riusciti a riemergere con le nostre forze, tornando a far parlare di noi in senso positivo. E' anche per questo che quando segna lui la mia gioia è doppia”.

Quanto sei cambiato in questi anni, dentro e fuori dai pali? “Sicuramente mi sento un po' più razionale, anche se non ho avuto la fortuna necessaria e tante possibilità per poter dimostrare la mia crescita. Serve tempo ad un portiere, e serve continuità. Sul piano personale, della vita di tutti i giorni, ho fatto tesoro dei miei errori: se volevo provare a giocare ad alti livelli, dovevo crescere ed evitare determinati comportamenti. Ho dovuto recuperare terreno, è stato difficile, ma adesso è ancora più bello poter avere la testa giusta per non gettare al vento altre occasioni”.