Andrea Mancini: “Se dovessi tornare in Italia lo farei solo per la Sampdoria. Ferrero ha costruito una buona squadra”

Andrea Mancini, figlio d'arte, ha deciso di fare esperienza all'estero, nell'Honved Budapest, in Ungheria. Ai microfoni di Tuttomercatoweb il centrocampista ha raccontato della sua avventura in terra magiara, alle dipendenze di un’altra vecchia conoscenza blucerchiata Pietro Vierchowood, della nuova Samp targata Ferrero e del futuro di suo papà Roberto. Ecco di seguito le sue parole:

La nuova stagione ha portato la novità: da centrocampista ad attaccante

"C'è stato il cambio modulo e adesso giochiamo col 3-5-2 e il tecnico mi ha avanzato a punta, un ruolo che avevo ricoperto già in passato. Un modulo che mi piace e mi sta dando soddisfazione, tanto che sono arrivati 2 gol in coppa. Adesso l'obiettivo è quello di sbloccarmi in campionato. Sono contento perché finalmente sto bene. Ho iniziato la preparazione dopo gli altri essendomi rotto l'adduttore e restando fermo almeno 4 settimane".

Non ti manca l'Italia?

"Essendo il mio paese è normale che mi manchi, ma devo dire che in Ungheria sto bene, vivo un calcio senza tante pressioni, l'ideale per crescere. Mi piacerebbe rimanere in Ungheria, magari non mi dispiacerebbe in un club più grande. D'altronde anche se il livello è più basso del campionato italiano qui hai modo di avere una vetrina europea e non è poco. Se dovessi tornare in Italia lo farei solo per la Sampdoria".

A proposito di Samp: come vedi la nuova gestione Ferrero?

"Senza dubbio è un personaggio. Ogni volta che entra in scena è una risata. Viene dal cinema e ha costruito il suo personaggio. Però ha costruito una buona Samp, acquistando giocatori importanti e soprattutto confermato Mihajlovic. Circa i risultati non voglio ancora giudicare, serve tempo".

Intanto papà Roberto tramite Twitter ha negato contatti con la Lokomotiv Mosca. Dove lo vedremo invece?

"Adesso sicuramente a Jesi, dove è in vacanza. Scherzi a parte non credo che adesso ci sia qualcosa di concreto. Io gli auguro di salire alla guida di una nazionale, perché so quanto gli piacerebbe".