ESCLUSIVA SN - Pellegrini: "Il derby è un campionato nel campionato. Mihajlovic darà le motivazioni giuste, soprattutto ai nuovi arrivati"

20.02.2015 10:06 di  Rudy Maccherozzi  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA SN - Pellegrini: "Il derby è un campionato nel campionato. Mihajlovic darà le motivazioni giuste, soprattutto ai nuovi arrivati"
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© foto di Federico De Luca

E’ stato un elemento importantissimo della retroguardia blucerchiata, e con la maglia più bella del mondo si è tolto tante soddisfazioni, in particolare vincendo lo Scudetto nella stagione 1990/1991 dopo undici anni di Samp: stiamo parlando di Luca Pellegrini, che Sampdorianews.net ha avuto il piacere di intervistare in esclusiva alla vigilia del Derby della Lanterna.

Per i tifosi il derby rappresenta sempre qualcosa di più dei semplici tre punti in palio per la classifica. Ad un giocatore, in particolare ad uno arrivato a Genova da poco tempo, si riesce a trasmettere questa atmosfera particolare di una partita dal significato unico?
“Penso che sia sufficiente leggere le interviste dei nuovi arrivati e tutti, in entrambe le sponde, sottolineano come le prime precisazioni dei tifosi siano relative al derby. Questo è il termometro dell’importanza di questa partita. Penso che sia praticamente un campionato nel campionato. Sono convinto che i nuovi arrivati sappiano cosa vuol dire, e penso che molto debba anche essere trasmesso dai “vecchi"”.

Nella Sua mente, quale derby ricorda con maggiore piacere?
“In undici anni di blucerchiato ho vinto e pareggiato tutti i derby tranne l’ultimo, quello della famosa punizione di Branco. Ma ne avrei persi volentieri altri, pur sapendo di poter vincere lo Scudetto”.



Ha qualche episodio curioso in particolare da raccontare sui Suoi derby?
“Non ho un aneddoto in particolare. Posso dirvi, però, che c’era una situazione che si notava sempre: all’epoca, a differenza di oggi, tanti giocatori genoani abitavano nel levante genovese pur allenandosi più lontano. I bar e i ristoranti che frequentavamo noi e loro erano gli stessi, e tra noi c’era molta cordialità. Però, quando si faceva l’ultimo scalino degli spogliatoi per entrare in campo nel derby, questa frequentazione e conoscenza veniva totalmente dimenticata”.

Veniamo ad oggi, il derby vedrà affrontarsi le due squadre con lo stesso punteggio in classifica ed un ottimo piazzamento nelle zone alte. Però, i blucerchiati stanno attraversando un periodo di forma ben diverso rispetto ai rossoblù. Questo, secondo Lei, inciderà sull’andamento della partita?
“La storia insegna che non sempre arrivare al derby da sfavoriti possa essere uno svantaggio. E’ chiaro che in questo momento gli stati d’animo siano diametralmente opposti: il Genoa arriva da un periodo positivo di prestazione e risultati, ed è chiaro che questo moltiplichi l’energia e l’autostima. La Samp comunque non è sparita e non si è polverizzata. C’è stata un’involuzione a 360° perchè nel girone di andata si giocava con lo stesso modulo e gli stessi giocatori, mentre adesso queste certezze sono venute a mancare poichè sono andati via alcuni giocatori ed è cambiato anche l’assetto tattico. Ma, come dicono gli allenatori e lo insegnano anche a Coverciano, quello che fa la differenza non sono i moduli, ma l’atteggiamento, la corsa e la voglia. Sotto questo profilo sono convinto che Mihajlovic, per questa partita in maniera specifica, riuscirà a far capire a tutti cosa rappresenti il derby, soprattutto ai nuovi arrivati”.

Mihajlovic ha alcuni dubbi di formazione alla vigilia del match: Regini in vantaggio su Mesbah nel ruolo di terzino sinistro; a centrocampo Palombo sembra possa spuntarla su Duncan, con Acquah dal primo minuto. In attacco Okaka potrebbe partire dall’inizio con Muriel ed Eto’o pronti ad entrare nella ripresa. Secondo Lei, quali saranno le scelte del tecnico?
“Solo chi vive la quotidianità degli allenamenti è in grado di poter scegliere quali sono gli elementi adatti. Noi possiamo solo giudicare le prestazioni in partita e fare un’analisi in base alle caratteristiche dei giocatori, ma è l’allenatore che ha il polso della situazione. Detto questo, posso pensare che Regini sia più adatto per un eventuale controllo su Falque rispetto a Mesbah, che invece ha caratteristiche più di spinta. Duncan può essere un elemento che può fare la differenza sulle palle inattive, dopo la partenza di Gabbiadini, poichè ha un ottimo sinistro che può essere sfruttato nei calci da fermo. Davanti probabilmente tra Eto’o e Muriel in questo momento forse Muriel potrebbe dare qualcosa in più, perchè a Verona ha giocato pochi minuti, ma ha trovato subito il goal e con la sua velocità potrebbe mettere in difficoltà la difesa rossoblù. Ma questa analisi si basa solo conoscendo le caratteristiche dei giocatori, è importante invece valutare il lavoro settimanale e solo l’allenatore può farlo”.

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