ESCLUSIVA SN - M. Serena: "Samp, pensa partita per partita. Domenica da Firenze mi aspetto il riconoscimento del lavoro di Montella"

31.03.2016 19:24 di  Diego Anelli   vedi letture
ESCLUSIVA SN - M. Serena: "Samp, pensa partita per partita. Domenica da Firenze mi aspetto il riconoscimento del lavoro di Montella"
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© foto di Federico De Luca

Un triennio alla Sampdoria nella prima parte degli anni '90, prima di trasferirsi in viola per altri tre anni ricchi di soddisfazioni professionali e umane, tra le quali la conquista di un'altra Coppa Italia dopo quella alzata in cielo in blucerchiato. In vista della sfida al Franchi, Sampdorianews.net ha avuto il piacere di intervistare in esclusiva Michele Serena:

Michele, domenica al Franchi entrambe le formazioni arrivano in un momento non esaltante in termini di prestazioni e risultati. “Si tratta di una partita delicata soprattutto per la Sampdoria vista la posizione pericolante in classifica. È vero, la Fiorentina si è un po' staccata dalla Roma che sta andando a duemila all'ora, ma domenica c'è il derby della Capitale da sempre una partita da tripla e i viola, in caso di vittoria, potrebbero accorciare. In casa blucerchiata un ennesimo passo falso complicherebbe ulteriormente la classifica, sarà una gara molto dura”.

L'inattesa sconfitta interna contro il Chievo ha complicato il cammino salvezza in casa blucerchiata. “La lotta salvezza riguarda tutte le formazioni scendendo dai 33 punti del Torino che andrà a fare visita all'Inter, un'eventuale sconfitta metterebbe i granata davvero in seria difficoltà. Tutti hanno dovuto rendersi conto della possibilità di rimonta del Carpi, vedo maggiore bagarre in lotta salvezza che in ottica Champions dove, se non rallenta la Roma, i giochi sembrano ormai fatti. Il rendimento di Carpi e Frosinone ha rimesso tutti sugli attenti, nessuno può dormire sonni tranquilli”.

Da osservatore esterno che idea ti sei fatto della tribolata stagione doriana? Sulla carta la trasferta di Firenze potrebbe riservare delle sorprese rispetto alla gara da non sbagliare contro l'Udinese, il cui atteggiamento probabilmente attendista al Ferraris rischia di limitare il raggio d'azione ai blucerchiati. “Sinceramente pensavo che come negli anni passati la Sampdoria potesse raggiungere tranquillamente la salvezza arrivando in largo anticipo al centro classifica, invece così non è stato. La Sampdoria non è abituata a trovarsi nelle sabbie mobili, da ex questa situazione non mi lascia tranquillo, ma fortunatamente la squadra vanta dei valori, a prescindere dalla partenza a gennaio di Eder che per i blucerchiati era un giocatore molto importante. Ci sarà da battagliare. Anche sotto la guida di Montella sinceramente mi aspettavo un rendimento superiore, tutti quanti devono prendere velocemente coscienza della situazione perchè le partite passano e i punti a disposizione sono sempre meno. In ogni gara i blucerchiati devono avere l'obiettivo di ottenere il massimo anche sui campi più difficili, tra i quali rientra anche il Franchi. A Firenze la Sampdoria deve pensare a fare punti sennò la situazione si complica ulteriormente, poi si penserà allo scontro diretto casalingo con l'Udinese, bisogna pensare partita per partita”.

In questi giorni si è parlato molto della fine del rapporto professionale tra Vincenzo Montella e la Fiorentina. Quali ripercussioni psicologiche può generare tale vicenda sulle squadre e l'ambiente viola? “In tale situazione non trovo elementi a vantaggio della Sampdoria, si tratta di una questione personale tra Vincenzo e la proprietà, esclusivamente loro sanno come sono andate effettivamente le cose, non posso entrare assolutamente nel merito e sinceramente mi importa poco. E' vero, a Firenze si aspettavano forse qualcosa di più da questa annata, ma non bisogna mai scordare come la squadra sia rimasta sempre a ridosso delle prime posizioni, non credo che la situazione legata a Vincenzo possa caricare ulteriormente l'ambiente. Da ex viola in questo caso mi aspetterei che Firenze e la gente fiorentina attribuiscano a Montella il riconoscimento del lavoro svolto al di là dell'aspetto contrattuale. Se i viola hanno raggiunto l'attuale livello, è merito anche di quanto fatto fino all'estate scorsa”.

Da doppio ex a distanza di anni cosa ti è rimasto dentro a livello non solo sportivo, ma in primis umano. “A Firenze è nato il mio primo figlio ora quasi ventenne, si tratta di esperienze che ricordo molto volentieri, ho trascorso tre anni in ciascuna piazza vincendo una Coppa Italia indossando ognuna di quelle casacche. A Genova sono arrivato ragazzo, a Firenze ho messo su famiglia. Ho grandi ricordi della famiglia Mantovani, di Paolo e del figlio Enrico. In viola abbiamo offerto un buon calcio ottenendo risultati positivi. Ho grandi ricordi di Sampdoria e Fiorentina e delle rispettive tifoserie. È stato un onore indossare quelle maglie”.

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