Wszolek impalpabile, Regini in affanno, Gastaldello ingenuo

16.02.2014 23:11 di  Serena Timossi   vedi letture
Wszolek impalpabile, Regini in affanno, Gastaldello ingenuo
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© foto di Federico De Luca

Da Costa 5,5: in avvio rischia in fase di disimpegno sul pressing degli avversari, ma senza conseguenze. Decisivo al 39' sulla conclusione a botta sicura di Strootman, mentre nulla può sull'incornata di Destro che apre le marcature capitoline. Se il 3-0 giallorosso è imprendibile, resta qualche dubbio sulla sua responsabilità sul primo palo in occasione della punizione vincente di Pjanic, seppur calciata a fil di palo, anche se la barriera si apre colpevolmente.

De Silvestri 5,5: solido nel primo tempo, ben coadiuvato da Gabbiadini sulla destra. Sporadicamente tenta di sganciarsi e guadagnare metri a supporto degli attaccanti, ma quando Gervinho si allarga dalle sue parti è una spina nel fianco. Diffidato e ammonito, salterà la sfida interna con il Milan.

Mustafi 6: nel primo tempo è ben appostato e tempestivo nelle chiusure, confermando la sua crescita costante. Corresponsabile sull'1-0 giallorosso, in cui Destro viene lasciato libero di saltare indisturbato su corner. Da segnalare l'ottimo intervento al 34', quando vanifica l'assedio dei padroni di casa, staccando di testa all'indietro e impattando col pallone quanto basta per mettere fuori causa Destro.

Gastaldello 5: sarebbe stato uno dei più positivi (anche in virtù del salvataggio sulla linea su Gervinho nel primo tempo), ma sulla sua valutazione pesa il cartellino rosso rimediato ingenuamente nel finale di gara.

Regini 5: la velocità di Gervinho lo mette in difficoltà, ma l'errore più grave lo compie su Destro, che non accompagna, ma lascia libero di girarsi e calciare nell'azione del 3-0 che segna il game over all'”Olimpico”.

Palombo 5: da regista difensivo dovrebbe dettare i tempi, ma non riesce a ragionare di fronte al buon pressing con cui una Roma in cerca di riscatto dopo l'eliminazione in Coppa Italia imposta la partita. Perde palla malamente dal limite dell'area sul finire del primo tempo, facendo correre un grosso rischio a partita ancora aperta. Nella ripresa tenta il tiro a rimorchio, ma il suo piatto destro è centrale.

(dal 19' s.t. Obiang 5,5: non contribuisce a dare ordine alla manovra blucerchiata, né a dare solidità in mezzo al campo).

Krsticic 5,5: nella prima mezz'ora il suo pressing alto sul portatore di palla giallorosso si rivela efficace, ma l'intensità della sua prestazione cala col passare dei minuti, insieme al morale della squadra, minato dalle prime due reti subite su calci piazzati. Al 22' del secondo tempo la sua deviazione da ultimo baluardo è provvidenziale su Pjanic.

Gabbiadini 5,5: sacrificio in copertura, ma scarso peso in attacco. Le sue conclusioni accentrandosi da sinistra finiscono sistematicamente con l'impattare sul muro difensivo della Roma. Nella ripresa perde lucidità.

Soriano 5: impiegato in posizione centrale nel trio d'attacco, non incide nel corso della gara' e si dimostra approssimativo in diverse occasioni.

(dal 39'st. Fornasier s.v.: scampoli di gara per il giovane difensore)

Wszolek 5: in avvio di ripresa restano diversi dubbi nell'azione in cui il polacco non riesce a concludere in piena area per via dell'intervento da terra di Benatia, che impatta col pallone con il gomito, giudicato non volontario. Per il resto, pressoché impalpabile, difetta nel guizzo finale, dando l'impressione di non riuscire a tradurre palla al piede i propri spunti.

(dall'11's.t. Okaka 5,5: entra con lo spirito giusto, ma quando i giochi sono ormai fatti e la Roma amministra il netto vantaggio. Pochi palloni giocabili per lui).

Eder 5: impiegato nuovamente in posizione di “falso nueve”, non trova la via del contropiede e viene marcato strettamente dai centrali della Roma, che ne limitano la pericolosità ai minimi termini. Non riesce ad alzare il baricentro della squadra per alleviare la pressione nei momenti di maggiore spinta da parte della squadra di Garcia.

Mihajlovic 5: sceglie di tornare allo schieramento che precedeva il mercato di gennaio, con Eder punta centrale e Okaka in panchina. La decisione, probabilmente auspicando di pungere maggiormente in contropiede sfruttando la dinamicità del brasiliano e di Wszolek, questa volta non si rivela corretta e la squadra, che disputa una buona mezz'ora di fronte ad una compagine di altra caratura tecnica e obiettivi, finisce col rimanere schiacciata nella propria metacampo, troppo leggera anteriormente. Forse la peggior Samp vista sinora nella sua gestione, dal punto di vista dell'atteggiamento e della costruzione. Per la settimana prossima lo attende una sfida altrettanto ostica, di fronte ci sarà il Milan, ma soprattutto dovrà reinventare una difesa orfana di De Silvestri e Gastaldello.