Viviano saracinesca, Zukanovic fuori forma, Eder una sicurezza

06.08.2015 23:18 di  Giuseppe D'Amico   vedi letture
Viviano saracinesca, Zukanovic fuori forma, Eder una sicurezza

Viviano 6,5: L'ex portiere del Palermo questa sera ha sfoderato una prestazione impeccabile. Decisivo in un paio di occasioni, in particolare sul colpo di testa di Ivanic ad inizio ripresa, è stato più volte autore di rilanci che hanno innescato le offensive doriane, come nel raddoppio poi firmato da Muriel.

Cassani 6: Buona gara sia in fase di copertura, sia in fase di spinta. Ha svolto il compito assegnatogli da Walter Zenga senza sbavature, dimostrando di essere tra i più pronti dal punto di vista fisico. 

Silvestre 6: Con Coda ha formato una buona coppia difensiva, arrivando puntualmente a chiudere in più occasioni sulle insidiose trame avversarie. 

Coda 6: Contiene assieme a Silvestre le iniziative della squadra di casa senza clamorosi affanni. Ozegovic in particolare si rivela cliente difficile, ma con sapienza tattica ed esperienza viene disinnescato. 

Zukanovic 4,5: L'evidente ritardo di condizione influisce non poco sulla gara del terzino bosniaco, che ha rischiato anche di regalare un rigore agli avversari subito dopo l'1-0 siglato da Eder. In fase di spinta il suo apporto è poco corposo e i cross effettuati sono stati spesso e volentieri preda della difesa biancorossa.

Barreto 6: Prezioso il suo contributo sia in fase di interdizione, sia in fase di costruzione. Vero e proprio motorino di centrocampo, nella ripresa si è notato però un calo fisico (di pari passo con il resto della squadra).

Fernando 5,5: Nel primo tempo corre senza sosta e cerca di proporsi sia in fase di costruzione, sia di disimpegno. Nella ripresa cala fisicamente e cede a qualche provocazione avversaria, rimediando un giallo che poteva tranquillamente essere evitato.

Krsticic 5: Troppe ombre e poche luci nella partita del centrocampista serbo che, oltre a qualche buon dribbling e un assist al bacio per Soriano, che poi non è riuscito a finalizzare, non è riuscito a dare quella marcia in più che avrebbe potuto fare la differenza.

(Dal 33' s.t. Ivan s.v.: Esordio europeo per il giovane centrocampista slovacco che, complice la difficoltà della situazione, non è riuscito ad incidere nel poco tempo avuto a disposizione).

Soriano 5,5: Come sempre si rivela vero e proprio fulcro della manovra della formazione blucerchiata. Nei momenti in cui brilla, la Sampdoria ragiona e costruisce gioco, mentre nei minuti in cui non partecipa da protagonista al gioco, l'intero 11 in campo ne risente. Prestazione intermittente per l'italo-tedesco, che si divora l'occasione del 2-0 a fine primo tempo.

(Dal 41' s.t. Wszolek s.v.: Nei pochi minuti in cui scende in campo prova a proporsi, senza però incidere sul match).

Muriel 6,5: Il gol realizzato in tandem con Eder è una perla, che purtroppo non rende però meno amara l'eliminazione. Nel complesso cerca di farsi trovare per rifinire la manovra, senza però venire imbeccato nella maniera giusta. 

(Dal 30' s.t. Bonazzoli s.v.: Il giovane attaccante scuola Inter entra sul 2-0 e cerca di alimentare la manovra offensiva. Con una difesa del Vojvodina ormai chiusa a riccio diventa però difficile trovare spazi e il talentino classe '97 non riesce a fare male agli avversari).

Eder 7: Vero e proprio baluardo blucerchiato, corre e lotta per 95 minuti. Il gol realizzato al 15' del primo tempo è di pregevole fattura, così come lo splendido assist di tacco per il 2-0 di Muriel, e l'infortunio rimediato nel rush finale di campionato della scorsa stagione sembra ormai lontano.

Zenga 5,5: Le evidenti responsabilità nella debacle dell'andata vengono riscattate parzialmente dal risultato ottenuto quest'oggi in terra serba. Resta comunque il rammarico per un'eliminazione patita per mano di un avversario che era sicuramente alla portata dei suoi ragazzi. Questa sera la scelta di schierare Coda al centro della difesa paga, mentre restano dubbi sulla collocazione tattica di Krsticic e sul cambio Muriel-Bonazzoli, arrivato in un momento in cui si poteva e doveva provare il tutto per tutto, magari con tre punte in campo.