Viviano para l'impossibile, bentornato Lollo. Silvestre irriconoscibile, Soriano non lascia il segno

08.11.2015 22:47 di Diego Anelli   vedi letture
Viviano para l'impossibile, bentornato Lollo. Silvestre irriconoscibile, Soriano non lascia il segno
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Viviano 7,5: ha fatto l'impossibile per tenere la Sampdoria il più lungo possibile in partita. Decisivo sul tiro a giro di Bernardeschi pochi giri d'orologio prima del break. Ad inizio ripresa gran colpo di reni sulla conclusione di Badelj deviata da Silvestre, ripetendosi poco dopo sulla conclusione provata da Bernardeschi da posizione defilata. L'ultimo ad arrendersi.

Pereira 5: viene sostituito all'intervallo dopo una prestazione contraddistinta da fin troppa spinta e difficoltà in copertura, sia in occasione dell'azione che porta al penalty, che nella circostanza del potenziale raddoppio a fine primo tempo. Come parziali giustificazioni la serata di grazia di Bernardeschi e il pressochè inesistente aiuto dei centrocampisti in raddoppio di marcatura.

(46' Mesbah 5,5: tiene botta, limitando i danni sullo scatenato Bernardeschi).

Silvestre 4,5: sembra ancora lontano dal top della condizione e dal rendimento offerto nella scorsa stagione. Troppo statico e perennemente in difficoltà in ogni accelerazione. Pochi minuti dopo il vantaggio l'ex Dnipro lo brucia e grazia la Samp divorandosi un'occasione clamorosa. Tiene in gioco Ilicic sul raddoppio e si perde Kalinic per il quale è un gioco da ragazzi insaccare. Non visto dal direttore di gara un suo netto intervento falloso in area sempre sullo scatenato bomber viola nel finale. Le difficoltà in marcatura su Inglese non erano un caso.

Zukanovic 4,5: inconcepibile il vistoso fallo di mano che fa cambiare binario al match, mettendo in discesa la gara dei viola. Fatica a riprendersi, collezionando diversi disimpegni non impeccabili, salva almeno in parte la propria prova con un intervento disperato in spaccata evitando un goal fatto su tentativo a colpo sicuro di Ilicic quando lo svantaggio era soltanto di una rete.

De Silvestri 6,5: tra le poche note liete della serata. Nonostante il lungo stop mostra una buona condizione fisica all'esordio in campionato. Riesce a contenere in più di un'occasione le avanzate di Pasqual. Da lui non si poteva davvero chiedere di più.

Barreto 4,5: il motorino inesauribile non si accende. Corre molto nella prima mezz'ora, ma il tasso tecnico del centrocampo viola lo fa girare a vuoto. Cala nettamente alla distanza. (Ivan n.g.)

Fernando 5: il centrocampista più completo nell'organico doriano stasera non riesce a fare la differenza né in fase d'impostazione, né in contenimento nelle vesti di diga davanti alla difesa. Il possesso palla di Vecino e Badelj lo manda spesso e volentieri fuori tempo, in aggiunta il movimento a mezzaluna di Ilicic ne limita ulteriormente il raggio d'azione.

Soriano 4,5: ci può anche stare una prestazione negativa in un inizio di stagione finora ad alti livelli. Non riesce a supportare il tandem offensivo, perde un paio di palloni pericolosissimi in fase d'impostazione e non offre un supporto difensivo in aiuto al terzino. (Cassano n.g.)

Carbonero 5,5: per almeno un'ora di gioco pare il centrocampista più vivo, combatte e riesce a recuperare un discreto numero di palloni, ma è mal supportato e finisce per essere sovrastato.

Eder 5,5: avrebbe potuto essere quasi ingiudicabile visto lo scarso rifornimento di palloni giocabili. Non riesce a lasciare il segno, a 12' dal triplice fischio finale l'unico assist al bacio glielo regala Roncaglia, ma non riesce a gonfiare la rete da due passi, cosa non da lui.

Muriel 5,5: più dinamico del solito, prova a suggerire più volte la verticalizzazione, ma è difficile incidere se viene a mancare completamente il centrocampo. Inizia con ottimo piglio causando le ammonizioni di Vecino e Rodriguez, ma con il passare dei minuti la difesa viola riesce a contenerlo in maniera adeguata.

All. Zenga 5,5: troppa la superiorità tecnica della Fiorentina, diventata palese una volta che la Sampdoria è andata sotto di un goal ad inizio gara. Oggi la squadra non è riuscita a mostrare alcuna trama di gioco, anche per responsabilità dell'11 doriano al di là dello strapotere viola soprattutto a centrocampo. I toscani sono al primo posto in graduatoria, organico di alto livello, ma parte dei meriti vanno anche assegnati a colui che fu definito “ragioniere”. Ad Udine dovremo tornare a vincere e convincere, ma servirà la vera Sampdoria, una squadra che va a caccia del risultato tramite il gioco e la prestazione.