Silvestre guida la difesa. Soriano è ovunque, Obiang in crescita
Viviano 6: il Torino non lo costringe a nessun intervento degno di nota. In qualche occasione preferisce non azzardare l'uscita, lasciando ai difensori il compito di spazzare l'area.
Cacciatore 6: limita l'azione offensiva, dedicandosi principalmente a ridurre gli spazi dinanzi agli inserimenti dei centrocampisti granata. Nel primo tempo non sempre riesce a contenere nell'uno contro uno, meglio nel corso della ripresa.
Silvestre 6,5: Larrondo e Amauri sono due avversari fisicamente prestanti e bravi nel gioco aereo, ma non si fa mai trovare impreparato. Stacca spesso e volentieri in modo imperioso e preciso nel cuore dell'area. Un passo importante in avanti rispetto a qualche incertezza mostrata a Palermo, ma giustificata dal fatto di essere arrivato poche ore prima.
Gastaldello 6: prestazione solida. Guida il reparto con autorevolezza. Qualche sbavatura in fase di appoggio, come ad inizio gara quando “costringe” Obiang ad un intervento che gli costerà (probabilmente in modo ingiusto) il cartellino giallo. (82' Romagnoli n.g.)
De Silvestri 6,5: tra El Kaddouri e Molinaro (sostituito nella ripresa da Darmian) ha il suo gran da fare, non sempre riesce nelle chiusure, ma sale d'intensità con il passare dei minuti, anche facendo leva sul fondamentale supporto di Soriano in fase di copertura. Generoso come sempre in fase di spinta.
Obiang 6,5: è tornato il ruba-palloni ammirato fino ad un anno fa. Preciso in fase d'impostazione, preziosissimo in non possesso, conquistando un importante numero di palloni al tandem Vives – Nocerino. (75' Krsticic n.g.)
Palombo 6,5: detta i tempi della manovra senza mai perdere la calma. Quando può verticalizza allargando il gioco sugli esterni con grande precisione.
Soriano 7: onnipresente. Gioca a testa alta, con grande personalità, è ovunque. Mette lo zampino nell'azione che porterà alla punizione del primo goal, non manca mai nei raddoppi di marcatura in sostegno a De Silvestri.
Eder 6,5: va un po' a corrente alternata, mostrando importanti guizzi all'altezza del suo repertorio a qualche pausa prolungata. Insostituibile in termini di sacrificio.
Gabbiadini 7: un cecchino sui calci piazzati. Un goal di grande classe, una traversa che trema ancora adesso nel corso della ripresa. Si rivela utilissimo in non possesso, diventando spesso e volentieri il centrocampista aggiunto. Passa il tempo e tatticamente dimostra tutta la propria crescita.
Okaka 7: gioca a sportellate con Glik, il granata spesso ha la meglio ricorrendo all'esperienza e a qualche fallo di troppo non fischiato dal direttore di gara. Nonostante i pochi palloni giocabili si fa sempre vedere dal compagno in possesso palla, svariando sull'intero fronte offensivo e aiutando sempre la squadra ad alzare il baricentro. Tutto questo fino al gioiello che confeziona in occasione del raddoppio: una forza fisica straripante, una contagiosa voglia di non mollare mai, tecnica per non perdere il controllo della sfera nonostante gli interventi fallosi di Glik e Moretti, precisione e lucidità per trovare in diagonale l'angolino più lontano. Sembrava il Weah dei tempi migliori. (82' Bergessio n.g.).
All. Mihajlovic 7: la sua Sampdoria gioca come lui desidera. Sempre sul pezzo, non stacca mai la spina, propositiva e pronta a sacrificarsi nei momenti di difficoltà. Dà fiducia a Silvestre al centro della difesa e riconferma Obiang, le sue scelte si rivelano azzeccate, come del resto la scelta del trio offensivo: potenza, classe, duttilità tattica e pure un signor attaccante come Bergessio è costretto ad entrare in partita a corso, ma ci sarà bisogno di tutti in questa lunga stagione.