Alvarez prova a inventare, preoccupanti amnesie in difesa

20.02.2016 23:28 di Serena Timossi Twitter:    vedi letture
Alvarez prova a inventare, preoccupanti amnesie in difesa
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Viviano 5,5: le reti subite sono frutto di errori dei singoli e di reparto non ancora risolti, che la Samp si trascina da inizio stagione. Per il resto l'Inter non lo impegna particolarmente.

Cassani 5,5: tutta la difesa blucerchiata continua a vacillare, specie in situazioni di palla inattiva. Si limita al compitino, con qualche rischio provocato dalle sortite offensive di D'Ambrosio, ma le marcature sui calci d'angolo sono completamente da rivedere.

Ranocchia 4,5: la differenza di passo con Eder lo porta a dover cercare l'anticipo e, specie nel primo tempo, sceglie bene i tempi di chiusura in diverse occasioni che avrebbero potuto rivelarsi pericolose. Gli errori di posizionamento sulle palle inattive e la facilità con cui Icardi gli sfugge per il momentaneo 3-0 nerazzurro pesano però molto sulla sua valutazione. Si propone su corner, ma non trova lo specchio.

Silvestre 5,5: contiene Icardi per lunghi tratti di gara, ma pecca in elevazione, scegliendo con poca tempestività i tempi di intervento su cross e palle inattive.

Ivan 6: nel primo tempo è tra i blucerchiati più vivaci, recupera diversi palloni e legge con tempestività l'azione. Adattato esterno destro, sta facendo del suo meglio in un ruolo che per lui rappresenta una novità. Nella ripresa cala d'intensità ed esce sul 2-0.

(dal 23's.t. Muriel 5: un tacco inspiegabile provoca la ripartenza che origina il 3-0 dell'Inter. Deve abbandonare le leziosità in favore di giocate più concrete e produttive. Suo l'assist per il goal della bandiera firmato Quagliarella).

Fernando 5: il metronomo va a rilento. Se è lui a dover dettare i tempi della Samp, deve impostare con una maggiore velocità di lettura dell'azione per poter favorire gli inserimenti dei compagni. Eccessivamente ragionativo, finisce col complicare situazioni permettendo alla difesa avversaria di piazzarsi e chiudere i varchi. Non sfrutta al meglio i calci di punizione.

Soriano 5,5: meglio di Fernando nell'impostare, parte spesso dalle retrovie per dare il là ad un'azione che risulta ancora troppo macchinosa e dal fraseggio sterile. La sua però è una partita a corrente alternata ed è avulso al gioco per lunghi tratti del match.

Dodô 6: l'unico in grado a dare del filo da torcere a Nagatomo e Biabiany sul piano della rapidità, viene frenato nel proporsi a sostegno dalla manovra proprio per gli speciali compiti di marcatura sull'ex doriano. Rimedia un giallo che ne frena la propositività.

Alvarez 6,5: l'unico che prova ad accendere la luce, mettendo sovente in difficoltà l'Inter nello stretto con la sua tecnica. Impiega tutte le energie a disposizione, ma non trova sostegno accanto a sé.

(dal 39' s.t. Christodoulopoulos s.v.: scampoli di gara per il greco).

Correa 5,5: trequartista insieme ad Alvarez a sostegno di Quagliarella, non riesce a trovare spazio tra le linee né a duettare con incisività. C'è rammarico per il fallo di mano da rigore non ravvisato sulla sua conclusione dalla distanza al 38' del primo tempo.

(dal 33' s.t. Krsticic s.v.: rivede il campo dopo una lunga assenza, ma tocca pochi palloni).

Quagliarella 6: difende bene il pallone, ma cade facilmente preda del fuorigioco della squadra di Mancini. Ha il merito di tentare la conclusione ogni volta che vede il minimo spazio davanti a sé, anche se trova lo specchio soltanto nel finale con un diagonale chiru.

All. Montella 5,5: opta per il 3-4-2-1, inserendo Alvarez e Correa dal primo minuto e Quagliarella unica punta. La Samp nel primo tempo macina gioco, ma è l'Inter a prevalere sfruttando un'amnesia difensiva. Nella ripresa le marcature su corner vacillano ed è troppo facile per i nerazzurri andare al raddoppio. Il dato inconfutabile sono le 46 reti al passivo: una squadra che deve salvarsi, necessariamente deve prima mettere a posto la difesa e finora nemmeno l'Aeroplanino è riuscito a dare compattezza al reparto. Nel complesso la partita della Samp non è delle peggiori, ma continua la ricerca di una svolta rimandata troppo a lungo.