Uno spettacolo pirotecnico. Auguri a Martins Eder

15.11.2014 00:00 di  Serena Timossi  Twitter:    vedi letture
Uno spettacolo pirotecnico. Auguri a Martins Eder
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Ci sono reti che restano impresse nella mente e riflesse nell’iride. Reti scaturite da un guizzo fulmineo, da un’azione personale, che accompagniamo con lo sguardo e con acclamazioni di stupore e incitamento fino ad esplodere in un urlo liberatorio di gioia infinita. Reti come il 3-1 siglato da Eder Citadin Martins contro la Fiorentina qualche settimana fa, incontro perfetto di classe, velocità e concretezza. Fino a quel momento l’attaccante brasiliano non si era presentato all’appuntamento con il goal, nonostante le sue prestazioni fossero state di ottimo livello. Poche occasioni degne di nota e molto sacrificio in fase di copertura, in cui il suo operato era stato prezioso.

La rete contro i viola ha interrotto il digiuno, ma non ha placato la sua fame di goal; il secondo sigillo stagionale ha sancito il provvisorio 2-1 sul Milan, sfruttando gli sviluppi di un corner battuto da Gabbiadini.

Eder fa parte della rosa blucerchiata dal gennaio 2012, quando si rivelò tra i rinforzi chiave per raggiungere la promozione in serie A. Da allora ha sfatato il tabu di essere poco prolifico sotto rete, battendo il suo score personale la scorsa stagione, in cui ha messo a segno 12 goal in 33 presenze in campionato.

Dinamico, guizzante, capace di involarsi in progressione e scartare l’uomo, il brasiliano è uno dei punti di forza di una Samp in cui gli attaccanti esterni agiscono anche difensivamente in situazione di possesso palla avversario. Certamente, il lavoro in copertura talvolta può rendere meno lucidi al momento della finalizzazione, ma affinché la squadra mantenga equilibrio tutti i reparti devono collaborare proficuamente.

Tra un ripiegamento e un contrasto, a gratificare l’attaccante ci pensa il boato dei tifosi al momento del goal. Il calcio è come uno spettacolo pirotecnico: tradizione che si ripete, ma porta con sé sempre emozioni nuove e il piacere dell’attesa. Come in occasione della discesa vincente di Eder con la Fiorentina, una cavalcata di oltre 50 metri verso la porta avversaria, eludendo i tentativi di recupero di Savic, Rodriguez e Pizarro e freddando Neto con un rasoterra chirurgico, mentre lo stadio esplode d’entusiasmo come uno scoppiettante fuoco d’artificio.