Una vita in blucerchiato. Auguri a Domenico Arnuzzo

06.05.2011 08:00 di  Serena Timossi   vedi letture
Una vita in blucerchiato. Auguri a Domenico Arnuzzo
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© foto di Giulia Prosperi

Alcune storie d’amore durano una vita intera, nel corso della quale crescono, si arricchiscono, si evolvono. Quella tra Domenico Arnuzzo e i colori blucerchiati è durata ben quarant’anni, trascorsi prima sul terreno di gioco e poi dietro la scrivania, ricoprendo il ruolo di responsabile del settore giovanile e poi di direttore sportivo.

Arnuzzo, nato a Genova il 6 maggio 1947, muove i primi passi sul manto erboso nelle giovanili della Sampdoria, in cui compie una trafila lunga sette anni. Nel 1967 viene aggregato alla prima squadra, ma è ancora un ragazzo che necessita di fare esperienza, perciò a fine stagione viene ceduto in prestito alla Reggiana. Tornato alla base, esordisce nella massima serie il 7 dicembre 1969 nella trasferta di Palermo.

Il cammino per un posto da titolare è fatta di piccoli grandi passi e, dopo una stagione in prestito al Savona e alcune presenze con la casacca blucerchiata subentrando a partita in corso, Arnuzzo si mette in evidenza nella stagione ’73-’74. Tempi duri per una Samp che lotta strenuamente per la permanenza in A e il terzino destro ha il merito di segnare il goal del pareggio nella trasferta di Foggia, che permette di continuare la corsa salvezza. A fine campionato la Samp purtroppo retrocede ma, in seguito al ripescaggio per via degli illeciti sportivi di Foggia e Verona, può festeggiare la riconquista della serie A. Arnuzzo, quasi coetaneo dei colori blucerchiati, diventa titolare e ben presto ne sarà una bandiera sino al momento del ritiro dal calcio giocato nel 1981.

La sua strada, tuttavia, non si divide da quella della Samp, infatti intraprende la carriera dirigenziale occupandosi dapprima del settore giovanile blucerchiato, sino a diventare direttore sportivo negli anni della presidenza di Enrico Mantovani. Tra le migliori “scoperte” figura Vladimir Jugovic, mentre uno degli affari più proficui fu l’arrivo in blucerchiato a parametro zero di Alain Boghossian che fu ceduto la stagione seguente per quattordici miliardi di lire. Arnuzzo vive anche l’amara pagina della retrocessione blucerchiata nella stagione ’98-’99 e resta accanto alla Samp sino all’insediamento della presidenza Garrone. Recentemente ha rivestito il ruolo di osservatore della Nazionale azzurra dell’ex compagno in maglia blucerchiata Marcello Lippi.

Anche se la collaborazione professionale con la Sampdoria è interrotta ormai da tempo, il filo che lo lega ai colori blucerchiati non si è spezzato. In un’intervista rilasciata a Repubblica nel 2002 l’ex difensore dichiarò: “La Sampdoria non la lascerò mai davvero. Continuerò a seguirla da tifoso, che comunque è una bella cosa”. Già, perché in ogni storia d’amore che si rispetti non conta tanto la forma, quanto l’intensità con cui si sta vicino all’amata. L’importante è farlo con il cuore.