Nella storia del derby. Auguri a Maspero, giustiziere rossoblù

19.02.2014 08:30 di Serena Timossi   vedi letture
Nella storia del derby. Auguri a Maspero, giustiziere rossoblù
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© foto di Federico De Luca

Dicembre 1994, sotto una fitta pioggia Sampdoria e Genoa sono pronte ad affrontarsi nell’84° derby della Lanterna. Lo speaker annuncia la formazione blucerchiata: Zenga, Mannini, Ferri, Gullit, Vierchowod, Serena, Lombardo, Jugovic, Platt, Mancini, Evani. I rossoblù rispondono con Tacconi, Torrente, Caricola, Manicone, Galante, Marcolin, Ruotolo, Bortolazzi, Onorati, Skuhravy, Miura.

Dopo 13’ la strada si fa in salita per la squadra di Eriksson: il giapponese Kazuyoshi Miura raccoglie il lancio di Manicone, perfezionato dal tocco di Skuhravy, e batte Zenga. La reazione blucerchiata al primo gol di un giocatore del Sol Levante nel campionato italiano è immediata e risponde al nome dello Zar Pietro Vierchowod, che un minuto più tardi fredda Tacconi con un’incornata vincente.

1-1, palla al centro e Samp arrembante, sospinta dalla classe di un incontenibile Ruud Gullit, che sopperisce a un Bobby-gol che non attraversa una delle sue migliori giornate. Il cronometro segna il minuto 23 quando Attilio “PopeyeLombardo scatta sul lancio di Vladimir Jugovic e segna a porta vuota sull’uscita disperata del portiere rossoblù. Samp avanti, ma stracittadina continua in un susseguirsi di emozioni, con il Genoa che, seppur confusamente, cerca con insistenza il pareggio e i blucerchiati che costringono Tacconi agli straordinari: prima Mancini lo impegna su calcio piazzato, poi Gullit lo costringe alla prodezza di piede sulla sua conclusione a botta sicura.

Nella ripresa, iniziata con qualche minuto di ritardo a causa del lancio di fumogeni rossoblù nei pressi della porta difesa da Zenga, è il Genoa a rendersi maggiormente pericoloso con Skuhravy, Onorati e un vivace Miura, mentre la lotta a centrocampo si fa serrata. Eriksson, notando la difficoltà dei blucerchiati ad interrompere l’assedio avversario, gioca la carta Riccardo Maspero, giovane fantasista proveniente dalla Cremonese, con un passato al Varese e nelle giovanili del Fanfulla.

Sarà proprio il lodigiano a chiudere la partita, infrangendo le speranze rossoblù di riacciuffare il pari: al 37’ della ripresa, ad appena due minuti dal suo ingresso in campo, Maspero firma col mancino il 3-1 sugli sviluppi di un calcio piazzato, vanificando la tardiva replica in mischia di Galante al 41’. La Sampdoria conquista così la 29° vittoria in 84 derby disputati e Maspero, che in blucerchiato trascorse soltanto la stagione ’94-’95 (21 presenze e 4 reti) entra di diritto nella storia del derby.

Nelle stracittadine disputate in carriera, Maspero mise più volte lo zampino, anche anticonvenzionalmente:  diversi anni più tardi, con la casacca del Torino, entrò nell’albo delle curiosità del calcio per avere scavato una piccola fossa sul dischetto negli ultimi minuti di gara, contribuendo all’errore dagli undici metri dello juventino Marcelo Salas, che calciò alto il rigore del potenziale 4-3 per i bianconeri.

Tra le curiosità che costellano la carriera dell’ex blucerchiato, che oggi compie 44 anni, si è rimesso in gioco a 41 anni in Eccellenza, nella Pro Desenzano, segnando 31 reti in 47 presenze, mentre all’esperienza da allenatore (Ciliverghe Mazzano) ha affiancato la carriera imprenditoriale, nel settore dell’antinfortunistica e dei carrelli da moto. Nella Genova blucerchiata, tuttavia, preferiamo ricordarlo come uno dei giustizieri di una spettacolare e scoppiettante stracittadina, dal risultato in bilico sino alla fine.