Legami indissolubili. Auguri a Lombardo, il Popeye blucerchiato

06.01.2014 07:00 di  Serena Timossi   vedi letture
Legami indissolubili. Auguri a Lombardo, il Popeye blucerchiato
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Sfogliare le pagine di un libro e imbattersi nel nome di uno dei calciatori che hanno scritto i capitoli più belli della storia della propria squadra è un orgoglio che poche tifoserie possono dire di aver provato. Nick Hornby nel suo “Febbre a 90°” cita una “brillante ala destra della Sampdoria” che – aggiungiamo noi – è stata protagonista di memorabili discese e accelerazioni che lo rendevano imprendibile per gli avversari. Attilio Lombardo è uno dei personaggi più amati dell’almanacco blucerchiato, non soltanto per le sue qualità professionali e per quanto espresso sul rettangolo verde negli anni d’oro di Paolo Mantovani, ma anche per la sua simpatia, le doti umane e il legame sincero che ha mantenuto con i colori blucerchiati con il passare del tempo.

Giunto a Genova nel 1989 dalla Cremonese (fucina di talenti da cui nel 1984 la Samp aveva prelevato un certo Gianluca Vialli), Popeye vestì la casacca blucerchiata sino al 1995, tagliando traguardi sorprendenti per una realtà come quella blucerchiata, che sino a qualche anno prima lottava tra serie A e cadetteria: la Coppa delle Coppe ’89-’90, lo Scudetto ’90-’91, la Supercoppa Italiana e la finale di Coppa dei Campioni disputata a Wembley contro il Barcellona, costituiscono i grandi trionfi della Sampdoria di Paolo Mantovani vissuti da Lombardo, cui si aggiunge la Coppa Italia ’93-’94.

Dopo le esperienze con Juventus, Crystal Palace e Lazio, Lombardo scelse di tornare sotto la Lanterna nella stagione 2001/2002, in un periodo particolarmente difficile per i colori blucerchiati, in cui la società attraversava una forte crisi finanziaria e lo spettro del fallimento aleggiava su di essa. Attilio disputò 34 partite quell’anno, segnando una rete, mentre il club si apprestava a risorgere dalle proprie ceneri con l’avvento della presidenza Garrone.

Chiusa la carriera da calciatore, la Samp resta il filo conduttore di quella da allenatore, visto che l’ex esterno dal 2002 al 2006 si è occupato del settore giovanile blucerchiato (Allievi Nazionali e Primavera) e, dopo la parentesi sulla panchina del Chiasso, ha ricoperto il ruolo di osservatore per la società di Corte Lambruschini. Negli ultimi anni Lombardo è entrato a far parte dello staff tecnico di Roberto Mancini, collezionando prestigiose esperienze senza mai dimenticare il Doria, come testimonia la bandiera blucerchiata sventolata orgogliosamente durante i festeggiamenti per il trionfo in Premier League del Manchester City.

L’attuale vice di Bobby-gol al Galatasaray spegne oggi 48 candeline e con piacere gli rivolgiamo i migliori auguri da parte del mondo blucerchiato, che non dimenticherà mai quell’ala incontenibile, scesa innumerevoli volte sulla fascia con il suo incedere caratteristico creando pericoli nelle difese avversarie e sempre incline al sorriso e alla battuta fuori dal campo.  I tifosi blucerchiati seguono inoltre con partecipazione il percorso del figlio Mattia, talentuoso capitano della Primavera che detta i tempi in mezzo al campo e, come da lui stesso affermato in un’intervista di qualche mese fa, è “nato sampdoriano”. Chissà da chi avrà ereditato la sua passione per quei colori inconfondibili, ottima premessa per continuare una storia d’amore senza fine.