L'altra faccia della moneta. Auguri a capitan Gastaldello

25.06.2014 00:00 di  Serena Timossi  Twitter:    vedi letture
L'altra faccia della moneta. Auguri a capitan Gastaldello
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Ogni crisi è come una moneta: da una parte porta con sé il pericolo, dall'altra l'opportunità. Prendiamo in prestito una frase di Jeffrey J. Davis e applichiamola al calcio: Sampdoria, estate 2011. Una retrocessione bruciante, maturata nella stagione successiva alla conquista del quarto posto e dei preliminari di Champions League. Da quella pagina amara, emerse una figura che negli anni è riuscita a diventare sempre più importante per lo spogliatoio blucerchiato, quella di Daniele Gastaldello.

Un leader dal volto pulito e umile nei modi, che in campo abbandona le maniere da bravo ragazzo che lo contraddistinguono nella vita per abbracciare quella determinazione che occorre per guidare la difesa e spronare i compagni nei momenti più ardui. Dopo quella discesa in cadetteria, il difensore accettò per primo la proposta di riduzione dello stipendio, conscio che un gesto simbolico dopo una stagione così negativa equivalesse ad un ammissione di colpa, equamente da condividere con gli altri componenti della rosa e con le scelte dirigenziali che si rivelarono fatali. Con la fascia di capitano al braccio, dopo la cessione di Palombo a titolo temporaneo, prese per mano la Sampdoria contribuendo alla risalita immediata in Serie A, alternando alla grinta sul campo la pacata fermezza delle sue dichiarazioni di fronte alla stampa.

Gastaldello arrivò in sordina nell'estate del 2007, prelevato dal Siena, in cui si era messo in luce nell'arco di un biennio. In questi anni ha vissuto le pagine più gioiose della gestione Garrone (la finale di Coppa Italia con la Lazio, purtroppo persa ai rigori, il quarto posto con Delneri in panchina) e i momenti di maggiore crisi (dalla retrocessione, alla serie negativa con Delio Rossi prima dell'arrivo di Sinisa Mihajlovic nel campionato appena conclusosi). Le sue prestazioni con la maglia della Samp gli sono valse la convocazione in Nazionale, ha dimostrato di sapersi adattare a diversi moduli e ha gonfiato la rete in diverse occasioni, svettando nell'area di rigore avversaria.

Capitan Gastaldello fu il mattatore di Sampdoria-Varese, finale di andata dei playoff 2011/2012 in cui la sua doppietta, insieme alla rete di Nicola Pozzi, consentì ai blucerchiati di superare la squadra lombarda 3-2 in una partita combattuta e all'ultimo respiro.

7 stagioni con la maglia blucerchiata numero 28, 242 presenze complessive e 12 reti (di cui due segnate quest'anno a Udinese e Cagliari) sono i numeri che riassumono l'avventura del difensore di Camposampiero all'ombra della Lanterna. Una storia che prosegue, ora che il giovane centrale arrivato in sordina si è trasformato in un veterano capace di guidare i più giovani e agire da leader dello spogliatoio, insieme ad Angelo Palombo, per il bene della Sampdoria. Ogni crisi è come una moneta, capovolgetela. Non perdetevi l'opportunità di emergerne più forti.